<div class="content">
<h1 id="toc0">BC<em>informa</em></h1>
<blockquote class="remark"><div><p>Newsletter del Partito Comunista Internazionalista (<em>Battaglia Comunista</em>)</p>
</div></blockquote>
<h2 id="toc1"><a href="http://www.ibrp.org/it/articles/2008-07-01/inflazione-o-speculazione-questo-%C3%A8-il-dilemma-del-governo-berlusconi">Inflazione o speculazione, questo e` il dilemma del governo Berlusconi!</a></h2>
<blockquote class="remark"><div><p>E nel dubbio Tremonti inchioda salari, stipendi e pensioni</p>
</div></blockquote>
<p>Da gennaio a oggi il prezzo del petrolio e` cresciuto di oltre il 51
per cento in dollari di oltre il 43 per cento in euro, quello del grano
di oltre il 50, del riso di circa il 100 per cento. A livello europeo,
la Bundesbank prevede che nel 2008 i prezzi al consumo cresceranno di
almeno il tre cento. In Italia intanto ha gia` raggiunto il 3,8 per
cento, il livello piu` alto da dodici a questa parte. Si tratta di un
dato che non da` pero` l'esatta dimensione dell'impatto reale che
questi aumenti hanno avuto sui salari, le pensioni e gli stipendi. <a href="http://www.ibrp.org/it/articles/2008-07-01/inflazione-o-speculazione-questo-%C3%A8-il-dilemma-del-governo-berlusconi">>>></a></p>
<h2 id="toc2"><a href="http://www.ibrp.org/it/articles/2008-07-01/condizioni-e-lotte-operaie-nel-mondo">Condizioni e lotte operaie nel mondo</a></h2>
<h3 id="toc3">Germania</h3>
<p>Ottocento dipendenti dello stabilimento automobilistico Daimler, il
piu` grande di tutta la Germania, il 18 giugno scorso sono scesi in
sciopero per difendere l'attuale sistema di pre-pensionamento. I
lavoratori, in maggioranza impiegati alle presse, sono estremamente
preoccupati per la fine, programmata per il 2009, dei sussidi pubblici
ai prepensionamenti. Se da un lato si e` trattato di un'azione limitata
a solo due ore e diretta dal sindacato IG Metall dall'altro questo
sciopero ha messo in luce uno dei principali elemento di conflitto
dell'attuale fase: la crisi del sistema di Welfare nato dopo la seconda
guerra mondiale. Spesso la sinistra italiana ha preso a modello il
capitalismo tedesco nella gestione delle crisi industriali, slogan come
"lavorare meno ma lavorare tutti" hanno riecheggiato per anni, oggi di
fronte all'aggravarsi della crisi strutturale del sistema e` sempre
piu` evidente come non vi siano soluzioni poco dolorose alle
contraddizioni del capitalismo neppure nei Paesi della socialdemocrazia
storica.</p>
<h3 id="toc4">Turchia</h3>
<p>Gli scioperi che hanno coinvolto nei mesi scorsi i lavoratori del
porto di Istanbul si sono estesi ai cantieri navali della vicina Tuzla.
Anche in questi stabilimenti la lotta ha come obiettivo l'arresto di
quella che e` ormai una vera e propria ecatombe causata dai ritmi di
lavoro insostenibili in condizioni di totale insicurezza. Il 14 giugno
centinaia di scioperanti, con il sostegno di migliaia di lavoratori
esterni e di molti militanti politici, hanno manifestato di fronte ai
canteri navali. La situazione contro cui lottano e` inaccettabile: solo
negli ultimi mesi nel distretto di Tuzla sono state uccise in incidenti
sul lavoro 25 persone, nel maggio scorso due lavoratori sono morti
nello spazi di una sola settimana. La ricerca della competitivita` in
un mercato in forte crisi ha portato i cantieri navali a subappaltare a
ditte esterne gran parte del lavoro, queste a loro volta per ottenerlo
impongono un livello di sfruttamento e condizioni di lavoro criminali.
Se si pensa che oggi 45.000 operai dei cantieri di Tuzla, quasi il 90%
del totale, sono dipendenti di queste societa` e` facile capire la
gravita` della situazione. La situazione del porto si Istanbul e` molto
piu` grave di quella italiana pero` anche nel nostro paese il tentativo
di contenere al minimo il costo della forza lavoro sta provocando il
preoccupante incremento degli incidenti sul lavoro al quale stiamo
assistendo da tempo con conseguenti ipocrite reazioni dei borghesi
nostrani.</p>
<h3 id="toc5">Marocco</h3>
<p>Il 7 giugno la polizia ha attaccato con violenza i manifestanti che
bloccavano il porto di Sidi Ifni nel sud del Paese. Gli scontri sono
stati molto duri e, anche se la notizia non e` certa, dovrebbero aver
portato all'arresto dei diversi manifestanti e anche alla morte di
alcune persone. Il porto era bloccato dal 30 maggio scorso, quando i
manifestanti erano scesi in piazza per protestare contro la poverta`
crescente e contro la disoccupazione strutturale che sta stritolando la
regione totalmente marginalizzata dai programmi di sviluppo economico
del governo centrale.</p>
<h3 id="toc6">Algeria</h3>
<p>Il 25 giugno centinaia di lavoratori dell'azienda petrolifera di
stato Sonatrach sono scesi in sciopero ad Hassi R'mel vicino ad Hassi
Messaoud, una delle principali aree di estrazione di gas nel sud del
paese. Gli scioperanti richiedono un incremento dei salari e sono
pronti a paralizzare la produzione di gas della regione. Un'altra
dimostrazione di come non "siamo tutti sulla stessa barca", di come gli
interessi di lavoratori e padroni siano in realta` inconciliabili, di
come a fronte di un mercato molto favorevole per i produttori
energetici non corrisponda un aumento dei salari per i lavoratori se
non a fronte di lotte.</p>
<h3 id="toc7">Iran</h3>
<p>Il 21 giugno piu` di mille dipendenti della cartiera di Shoosh hanno
manifestato sotto l'edificio della direzione dell'azienda indicendo un
sit-in di protesta contro il mancato pagamento di tre mesi di salario.
Sempre a Shoosh, ma separatamente, i lavoratori della fabbrica di
zucchero Haft-Tapeh continuano a scioperare e a dimostrare di fronte
alla direzione della holding proprietaria dello stabilimento.</p>
<p>Le unita` speciali dell' IRGC, la guardia della rivoluzione
islamica, il principale organo di repressione del regime clericale
iraniano, sono intervenute per impedire che le manifestazioni si
diffondessero per le vie della citta`. E` infatti proprio
nell'abbattimento degli steccati con i quali la borghesia ha
artificialmente diviso la classe operaia che sta uno dei principali
pericoli che il sistema corre, soprattutto quando si tratta di uno dei
regimi che in modo piu` sanguinario si regge sull'oppressione e la
violenza. Salutiamo le lotte dei lavoratori iraniani con la speranza
che non vengano incanalate nel solco tracciato dalla borghesia
democratica nazionale.</p>
<h2 id="toc8">Ultime pubblicazioni</h2>
<h3 id="toc9"><a href="http://www.ibrp.org/it/articles/2008-07-01/battaglia-comunista-7">Battaglia Comunista - 7</a></h3>
<ul><li>Inflazione o speculazione, questo e` il dilemma del governo Berlusconi!</li><li>Aumentano le tensioni con l'Iran</li><li>Da Padoa Schioppa a Tremonti - Come dire: dalla padella alla brace</li><li>La sicurezza sociale e` solo per il capitale</li>
<li>Dialogo strategico tra Cina e Usa</li><li>Assemblea dibattito a Bologna</li><li>Il controllo del territorio affidato ai militari</li><li>Condizioni e lotte operaie nel mondo</li><li>Contro la riforma della scuola in Cile</li>
<li>Per l'unita` del proletariato contro il capitale</li><li>Dalla Romania un esempio per tutti i lavoratori</li></ul>
<h3 id="toc10"><a href="http://www.ibrp.org/it/articles/2008-06-01/battaglia-comunista-6">Battaglia Comunista - 6</a></h3>
<ul><li>La borghesia fa il muso duro e mostra il suo volto autentico</li><li>In Sudafrica e` guerra fra i poveri</li><li>Il pogrom contro i rom a Ponticelli</li><li>La crisi avanza ma la concorrenza divide i proletari</li>
<li>Sud: l'emigrazione senza fine</li><li>Gli strani accordi fra Siria e Israele</li><li>Referendum e nazionalizzazioni in Bolivia</li><li>Condizioni e lotte operaie nel mondo</li><li>Obama e lo spettacolo del circo elettorale</li>
<li>Riflessioni sul lavoro politico e organizzativo</li><li>Di nuovo il nucleare? No, grazie</li></ul>
<h3 id="toc11"><a href="http://www.ibrp.org/it/articles/2007-12-01/prometeo-16">Prometeo - 16</a></h3>
<ul><li>A novant'anni dalla Rivoluzione d'Ottobre</li><li>Sulla crisi dei subprime, rileggendo Marx</li><li>Cosa si nasconde dietro la scalata cinese</li><li>Biennio rosso cinese 1925-27</li><li>La questione meridionale oggi</li>
<li>Finanziarizzazione dell'economia - Pensioni e Tfr</li><li>Il capitalismo dei disastri - L'ultimo libro di N. Klein</li><li>La Turchia alza il tiro sul Pkk, ma le sue mire imperialiste sono molto piu` ambiziose</li>
<li>Le giornate di maggio del 1937 a Barcellona</li></ul>
<hr>
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