<table cellspacing='0' cellpadding='0' border='0' ><tr><td valign='top' style='font: inherit;'><P>Da questi dibattiti si vede l'introiezione dell'esigenza di ordine e di conformità che qui, in questa stessa mailing, in questa stessa comunità, si vuole criticare e condannare all'esterno. <BR>Vittoria esprimeva un atteggiamento critico, anche conflittuale ma non violento, di apertura alla comprenzione, ma allo stesso tempo di differenziazione: la vergogna, che è l'unico sentimento possibile difronte allo scempio umano della ricchezza, alle feroci amenità del mondo dei vip, al disprezzo per la vita delle persone, al razzismo elevato a categoria politica, al nichilismo che oggi è la filosofia di riferimento del capitalismo maturo. Vergogna che muove dal principio dell'eguaglianza fra tutti gli esseri umani. Non credo che parlasse di vergogna come puro e semplice moto emotivo.<BR>Il "togliersi degli sfizi", invece, di là dalle implicazioni
giudiziarie della cosa, e visti i tempi bui non è un discorso campato in aria (ed anzi è la riconferma indiretta del proliferare di strategie di controllo e di riduzione degli spazi d'immaginazione), riconsegna da capo a piedi la questione al linguaggio della violenza, o meglio, riduce il nostro atteggiamento, anche teorico, anche pratico, ad una sterile reazione. Perché l'unica azione possibile, in un'ottica tristemente sovversiva, è la reazione. In questo senso l'atteggiamento sovversivo è del tutto conforme alle strategie poliziesche, alla repressione. Il tornaconto politico della sovversione è sempre incassato dal potere, e dai suoi accoliti. Non è altro che un movimento, di pensiero e di azione, di tipo reazionario, incapace di immaginare se stesso come altro, di immaginare le cose in un altro modo possibile che non sia quello di "reagire a". E all'interno dei gruppi che condividono questa attitudine metale, finisce che la sola ragione di
stare insieme sia la negazione del mondo esterno alla propria comunità. Il puro e semplice agire contro.</P>
<P>Traggo due brevi brani dal testo di Tiqqun <EM>La comunità terribile. Sulla miseria dell'ambiente sovvesivo</EM>, Derive Approdi, che mi sono venuti in mente a proposito di questo dibattito.</P>
<P> </P>
<P>«<EM>Laddove la parola muta della repressione fa sentire la sua voce, nessun'altra parola ha diritto di cittadinanza finché resta esclusa da un'immediata effettività. La comunità terribile è una risposta all'afasia che ogni regime biopolitico impone, ma è una risposta insufficiente perché si perpetua per censura interna, riproducendo così l'ordine simbolico del patriarcato. Quindi spesso non è altro che una forma di polizia, un altro luogo in cui si resta all'analfabetismo emozionale o in uno stato di minorità infantile, col pretesto di una minaccia esterna. Perché il bambino non è tanto colui che non parla, quanto colui che è escluso dai giochi di verità</EM>».</P>
<P> </P>
<P>«<EM>Si ha a che fare con un dispositivo di diffidenza totale e circolante, perché non c'è nessun punto assoluto. La perfezione della sorveglianza è una somma di malevolenze</EM>» da M. Foucault sul <EM>Panottico</EM>.</P>
<P> </P>
<P>Ecco, il pericolo di ogni atteggiamento, pensiero od atto sovversivo è esattamente quello di riprodurre ed introiettare l'ordine simbolico stesso delle strutture di potere e di controllo. Di legittimarne l'azione repressiva. Di frustrare la possibilità di agire fuori dagli schemi del regime biopolitico, dal governo dei corpi e dalla definizione di quali siano i confini della propria azione. Di diventarne in maniera implicita una funzione di rafforzamento degli apparati di controllo. Ma in qusta mia critica non penso solo alla non violenza, bensì all'intercettare le attese, al rianimare l'immaginazione, al ridare parola al desiderio. Fuori da questa ottica rivoluzionaria (e che come diceva Malatesta deve comunque confrontarsi con le condizioni concrete della specifica società e dello specifico momento storico), la miseria della sovversione si misura esattamente nel suo sovrapporsi alle dinamiche ed ai valori gerarchici e censori del
"sistema" che intende negare.</P>
<P> </P>
<P>el</P>
<P><BR><BR>--- <B>Lun 7/7/08, michelangelo.depinto@fastwebnet.it <I><michelangelo.depinto@fastwebnet.it></I></B> ha scritto:<BR></P>
<BLOCKQUOTE style="PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: rgb(16,16,255) 2px solid">Da: michelangelo.depinto@fastwebnet.it <michelangelo.depinto@fastwebnet.it><BR>Oggetto: [Redditolavoro] FW: Vittoria, datti una calmata veloce...anch'io mi posso decisamente scocciare...e fa molto caldo oggi<BR>A: redditolavoro@ecn.org<BR>Data: Lunedì 7 luglio 2008, 20:28<BR><BR><PRE>Ok Vittoria, visto che ci tieni...
MI ASSUMO TOTALMENTE LA RESPONSABILITA' DI CIO' CHE IO HO SCRITTO AL
RIGUARDO DEGLI SFIZI DA LEVARMI AL MOMENTO OPPORTUNO SE CE NE AVRO' LA
FORZA FISICA.
Va bene così, Vittoria? Soddisfatta? A posto? Ok? Ma possibile che ogni tanto
te ne vai di fuori e pretendi che uno debba sempre "capire"? Ogni
tanto hai una di queste tue tipiche esplosioni, bè, mi posso scocciare
anch'io, sai?(e stavolta ti prendi la risposta che meriti).
Con rispetto comunque(e spero che questa storia di niente non continui per 1
anno)
Michele
<----Original message:---->
From: vittoria <redditolavoro-bounces@ecn.org>
Sent: Monday, July 07, 2008 2:23 PM
To: redditolavoro <redditolavoro@ecn.org>
Subject: Re: Reply: RE: [Redditolavoro] HO TANTA VERGOGNA(No, Vittoria, non
noi)
e io invece mi vergogno lo stesso anche se contro questa questione ho
baccagliato in rete più di te!!!
Comunque tu dici che ti leverai gli sfizi, non capisco perchè ste decisioni
tue le devi sempre appiccicà alle cose che posto io!!!!
visto che già c'è stato il precedente per il Sud Ribelle ti ricordi
Michele?
Allora a sto giro se sto Ho tanta vergogna finisce in un faldone col
commento tuo, mi fai il favore, a sto giro. di salvartela e di tenere a
mente che gli sfizi te li vuoi togliere tu!
io non campo di sfizi!!!!
vittoria
-----Messaggio Originale-----
Da: <michelangelo.depinto@fastwebnet.it>
A: <redditolavoro@ecn.org>
Data invio: venerdì 4 luglio 2008 1.25
Oggetto: Reply: RE: [Redditolavoro] HO TANTA VERGOGNA(No, Vittoria, non noi)
>
>
>
>
> <----Original message:---->
> From: vittoria <redditolavoro-bounces@ecn.org>
> Sent: Thursday, July 03, 2008 7:48 PM
> To: redditolavoro <redditolavoro@ecn.org>
> Subject: [Redditolavoro] HO TANTA VERGOGNA
>
> Non solo disgusto è vero ho tanta vergogna.
> Ho visto in un servizio TV gli zingari schedati, le impronte prese anche
> ai
> ragazzini di 14 anni, per loro un tale ha avuto il coraggio di dire :
"nei
> loro confronti saranno prese tutte le precauzioni per non turbarli".
> Qualcosa del genere.
> Ho tanta vergogna
> vittoria
> L'avamposto degli Incompatibili
> www.controappunto.org
>
>
>
> Io no, Vittoria. Perchè dobbiamo vergognarci noi? Loro non si vergognano
> perchè il loro cervello è sub-umano(con Lorsignori, sì, sono
razzista!).
> A noi ci sta la rabbia, per ora. E chissà se pagheranno, prima o poi...ma
> quando pagheranno il prezzo sarà caro e io non sono "buonista".
Se dovessi
> campare nel mentre tutto si stravolge e dovessi avere ancora la forza
> fisica per farlo, bè, mi leverò degli sfizi. Non troppi, perchè il
troppo
> storpia(ed è vero). Ma qualcuno dovrà passare sotto la mannaia(e non si
> può mai escludere che qualcuno passi davvero sotto la mannaia persino
> prima del grande stravolgimento e distruzione a cui aspiro...e non
> piangerò di certo, al di làdi qualunque valutazione politica io possa
dare
> a posteriori; pure se la valutazione politica che ne darò dovesse essere
> negativa sull'azione in sè, bè, non piangerò, anzi riderò di
gusto).
>
>
> Michele
>
>
>
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