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<H1 class=titolo_pagina><FONT face=Verdana color=#800080>Incidenti nucleari
(alcuni poco noti)</FONT></H1>
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<P class=data_notizia><FONT face=Verdana>(24 luglio 2008)</FONT></P>
<P><FONT face=Verdana><STRONG>1952 Chalk River (Canada).</STRONG> L'errore di un
tecnico provocò una reazione che portò alla semidistruzione del nocciolo del
reattore. <BR><BR><STRONG>1952 Usa.</STRONG> Un incidente con reattore Argon. 4
morti accertati. <BR><BR><STRONG>1955, febbraio, Atlantico</STRONG>. La nave
appoggio Fori-Rosalie della Royal Navy affonda nell'Atlantico 1500 recipienti
contenenti ciascuno una tonnellata di residui atomici a 1.600 Km dalle coste
inglesi e a 2.000 metri di profondità. <BR><BR><STRONG>1956, 10 marzo. Mar
Mediterraneo</STRONG>. Un bombardiere B-47 precipita nel Mediterraneo con a
bordo due capsule di materiale fissile per la realizzazione di bombe nucleari.
<BR><BR><STRONG>1956, 27 luglio. Gran Bretagna</STRONG>. Un bombardiere B-47 in
Gran Bretagna slitta sulla pista e va a colpire un deposito contenente sei bombe
nucleari. <BR><BR><STRONG>1957, ottobre. Windscale (GB)</STRONG>. Fusione del
nocciolo (l'incidente più grave che possa accadere in una centrale). Il reattore
viene inondato. Fuga di radioattività pari al 1/10 della bomba atomica di
Hiroshima. La nube radioattiva arriva fino in Danimarca. La radioattività su
Londra si eleva 20 volte oltre il valore naturale (Londra dista da Windscale 500
km). Il consumo di latte è vietato in un raggio di 50 km (ogni giorno vengono
gettati 600.000 litri di latte). <BR><BR><STRONG>1957, 7 ottobre. Sellafield
(Gran Bretagna)</STRONG>. Un incendio nel reattore dove si produceva plutonio
per scopi militari generò una nube radioattiva imponente. La nube attraversò
l'intera Europa. Sono stati ufficializzati soltanto 300 morti per cause
ricondotte all'incidente (malattie, leucemie, tumori) ma il dato potrebbe essere
sottostimato. <BR><BR><STRONG>1957 Kyshtym (Unione Sovietica)</STRONG>. Un
bidone di rifiuti radioattivi prese fuoco ed esplose contaminando migliaia di
Kmq di terreno. Furono esposte alle radiazioni circa 270.000 persone.
<BR><BR><STRONG>1958 Usa. Un incidente a Oak Ridge</STRONG>: 12 persone
investite dalle radiazioni. <BR><BR><STRONG>1958 zona Urali (Urss)</STRONG>.
Catastrofe nucleare a causa dell'esplosione di un deposito di scorie
radioattive. Centinaia di morti. Decine di migliaia di contaminati. Migliaia di
km ancora oggi recintati. <BR><BR><STRONG>1961, 3 gennaio. Idaho (Usa)</STRONG>.
Esplosione del reattore: 3 morti. Non si sono contati gli intossicati dentro e
fuori l'impianto. Il grado di contaminazione dei corpi dei deceduti risultò così
alto che le teste e le mani furono tagliate e sepolte in un deposito di scorie
radioattive. L'impianto è stato definitivamente chiuso. <BR><BR><STRONG>1961, 4
luglio. URSS</STRONG>. La fuoriuscita di radiazioni per un guasto al sistema di
controllo di uno dei due reattori di un sommergibile atomico sovietico provoca
la morte del capitano e di sette membri dell’equipaggio. <BR><BR><STRONG>1964
Usa.</STRONG> Incidente al reattore Wood River: un morto. <BR><BR><STRONG>1964
Garigliano (Italia)</STRONG>. Guasto al sistema di spegnimento di emergenza del
reattore. Si è andati vicino alla catastrofe. <BR><BR><STRONG>1965, 5 dicembre.
Isole Ryukyu (Giappone).</STRONG> Un jet militare americano A-4E con a bordo una
bomba all’idrogeno B-43 scivola in mare da una portaerei statunitense vicino
alle isole giapponesi Ryukyu. <BR><BR><STRONG>1966 Belgio.</STRONG> Il fisico
Ferdinand Janssen intossicato viene portato all'ospedale Curie di Parigi.
<BR><BR><STRONG>1966, 17 gennaio. Palomares (Spagna)</STRONG>. Un B-52
statunitense con quattro bombe all’idrogeno B-28 entra in collisione con un
aereo cisterna durante il rifornimento in volo. I due aerei precipitano e tre
bombe a idrogeno (bombe H) cadono nei pressi di Palomares, mentre la quarta cade
in mare. L’esplosivo di due delle tre bombe, a contatto col suolo, detona
spargendo su una vasta area plutonio e altro materiale radioattivo. In tre mesi
vengono raccolte 1.400 tonnellate di terra e vegetazione radioattiva che vengono
portate negli Stati Uniti. Mentre i militari statunitensi sono forniti di tute
protettive, gli spagnoli continuano a vivere tranquillamente e a coltivare i
terreni. Un monitoraggio effettuato nel 1988 su 714 abitanti ha rivelato in 124
di loro una concentrazione di plutonio nelle urine di gran lunga superiore ai
livelli normali. <BR><BR><STRONG>1966 Ottobre, Lagoona Beach (Usa).</STRONG>
Alcune piastre di protezione si staccano e bloccano il circuito di
raffreddamento del reattore autofertilizzante Enrico Fermi (61 Mw) per cui si ha
surriscaldamento; il dispositivo di arresto automatico non funziona; il reattore
riprende la sua attività soltanto nel 1970; e nel 1972 viene fermato
definitivamente. <BR><BR><STRONG>1967 Trino Vercellese (Italia).</STRONG>
Fessurazione di una guaina d'acciaio di una barra di combustibile con
conseguente chiusura della centrale per 3 anni. Per buona parte di questo tempo
la centrale ha scaricato nelle acque del Po trizio radioattivo.
<BR><BR><STRONG>1967 Francia.</STRONG> Fusione di elementi combustibili nel
cuore del reattore di Siloe (Grenoble). Ciò provoca la liberazione di Iodio 131
e Cesio 137 nell'acqua di raffreddamento del reattore. Si liberano gas
radioattivi nell'aria. <BR><BR><STRONG>1968 Den Haag (Olanda).</STRONG> Per un
«errore tecnico» si libera nella centrale Up 2 del materiale radioattivo. La
radioattività nell'aria della città supera di 100 volte i limiti «accettabili».
<BR><BR><STRONG>1968 Gennaio, Chooz (Belgio).</STRONG> Grave incidente nel
reattore ad acqua leggera. La riparazione è durata 2 anni e 2 mesi. Nel 1970 il
reattore è guasto di nuovo. <BR><BR><STRONG>1968, 10 marzo. Oceano
Pacifico.</STRONG> Il sottomarino K-219 affonda nel Pacifico. A bordo ha tre
missili nucleari e due siluri a testata nucleare. <BR><BR><STRONG>1968, 27
maggio. Oceano Atlantico</STRONG>. Un sottomarino statunitense con a bordo due
siluri a testata nucleare affonda nell’Atlantico. <BR><BR><STRONG>1968, 21
agosto. Groenlandia</STRONG>. Un B-52 statunitense precipita in Groenlandia. Tre
bombe all’idrogeno che si trovavano a bordo esplodono e 400 grammi di
plutonio-239 si disperdono nell’ambiente. L’area viene successivamente
bonificata da oltre 500 uomini inviati dalla Danimarca e da 200 militari
statunitensi. Nei venti anni successivi, 100 dei danesi che avevano partecipato
all’intervento si ammalano di cancro, altri di gravi malattie tra cui la
sterilità. <BR><BR><STRONG>1968 Agosto, Brenìllis (Spagna)</STRONG>. La centrale
si blocca completamente. La riparazione è durata 3 anni. <BR><BR><STRONG>1968
Francia.</STRONG> Il reattore di Monts Arreé si arresta per un incidente.
Periodo di riparazione: 3 mesi. <BR><BR><STRONG>1969 Garigliano
(Italia).</STRONG> Sette arresti alla centrale per guasti. <BR><BR><STRONG>1969,
febbraio. Latina (Italia).</STRONG> Arresto alla centrale di Latina per mancanza
di alimentazione alla strumentazione (a marzo si avrà ancora un grosso guasto
alla stessa centrale). <BR><BR><STRONG>1969, gennaio. Lucens
(Svizzera).</STRONG> Dopo sole 7 ore di funzionamento si ha surriscaldamento con
rottura di guaine ed infiltrazione di acqua contaminata nel sotterraneo. La
grotta contenente la centrale è stata murata definitivamente.
<BR><BR><STRONG>1969 Germania.</STRONG> Per fessurazioni molteplici delle
turbine il reattore Gundremmingen sul Danubio viene chiuso per 3 anni.
<BR><BR><STRONG>1969 Usa.</STRONG> Incendio nel reattore di Rocky-Flats. Durante
l'incendio si perde plutonio. <BR><BR><STRONG>1969 Francia.</STRONG> Parecchi
chilogrammi di uranio vanno persi durante un incidente a Saint Laurent des Eaux.
Le riparazioni durano parecchi mesi. <BR><BR><STRONG>1970 Belgio.</STRONG> Altro
incidente nel cuore del reattore di Chooz. <BR><BR><STRONG>1970 Chicago
(Usa).</STRONG> L'impianto Edison perde 200.000 litri di acqua contaminata.
<BR><BR><STRONG>1970 Usa.</STRONG> Il reattore da 600 Mw Dresden 2 sfugge
completamente al controllo per 2 ore per un guasto ad una apparecchiatura di
controllo. <BR><BR><STRONG>1970, 12 aprile. Oceano Atlantico.</STRONG> Il
sottomarino sovietico K-8 affonda nell’Atlantico con a bordo due reattori e due
siluri a testata nucleare. <BR><BR><STRONG>1971 Den Haag (Olanda).</STRONG>
Rottura di un tubo per il convoglia-mento di acqua radioattiva.
<BR><BR><STRONG>1971 Kansas.</STRONG> Si scopre che la miniera di sale scelta
per lo stoccaggio delle scorie radioattive, al riparo dell'acqua, è piena di
buchi e l'Aec (Ente americano per l'energia nucleare) è costretto a improvvisare
dei piani di stoccaggio in superficie. <BR><BR><STRONG>1971 Francia.</STRONG>
Fournier rivela in «Charlie Hebdo» n. 14 che un tecnico del centro nucleare di
Saclay ha tentato, due anni prima, di suicidarsi dando fuoco al laboratorio in
cui lavorava. <BR><BR><STRONG>1972 Francia.</STRONG> Due militanti del gruppo
ecologico «Survivre et vivre» scoprono che più di 500 fusti di residui
radioattivi su 18.000 conservati all'aperto al centro di ricerche nucleari di
Saclay, hanno larghe fenditure che lasciano così sfuggire la radioattività.
<BR><BR><STRONG>1972 Francia.</STRONG> Un operaio portoghese che non conosce i
segnali di pericolo lavora parecchie ore in una sala irradiata del centro di
Saclay. <BR><BR><STRONG>1972 Francia.</STRONG> Ancora al centro di Saclay
sfuggono dieci metri cubi di liquidi radioattivi. <BR><BR><STRONG>1972
Usa</STRONG>. Due lavoratori nell'impianto di Surry muoiono per l'esplosione dei
tubi di un sistema di sicurezza mentre ispezionano tubi già difettosi.
<BR><BR><STRONG>1973 Marzo, Chinon (Francia)</STRONG>. Arresto definitivo della
centrale nucleare di Chinon I, dopo soli 11 anni di funzionamento. Di fatto la
centrale ha mosso le turbine per 43.000 ore, ossia per 5 anni.
<BR><BR><STRONG>1973, aprile. Isole Hawaii (USA)</STRONG>. Fuga radioattiva nel
sottomarino statunitense Guardfish alle Hawaii. Cinque marinai dell’equipaggio
vengono contaminati dalle radiazioni <BR><BR><STRONG>1973 Hanford
(Usa)</STRONG>. La Aec ammette che nei 15 anni precedenti si sono verificati 15
incidenti in cui si sono liberati liquidi radioattivi per un totale di 1.600.000
litri. <BR><BR><STRONG>1973 Settembre, La Hague (Francia)</STRONG>. Fuga di gas
radioattivo. 35 lavoratori sono contaminati di cui 7 gravemente.
<BR><BR><STRONG>1973 Settembre, Windscale (GB)</STRONG>. Nell'officina di
ritrattamento si ha un rigetto di radioattività. 40 lavoratori sono contaminati.
<BR><BR><STRONG>1973 Novembre, Hanford (Usa)</STRONG>. Si ha la diciassettesima
fuga di liquidi radioattivi. Gli accumuli di plutonio in una fossa vicino alla
città sono così grandi da rendere possibile una reazione a catena.
<BR><BR><STRONG>1973 Dicembre, Usa</STRONG>. Di 39 reattori, negli Usa, 13 sono
fuori servizio. Brown's Ferry lavora al 10%, Peach Botton al 2%, Connec 2 al
20%. <BR><BR><STRONG>1973 Den Haag (Olanda)</STRONG>. 35 addetti agli impianti
sono intossicati (7 in modo molto grave). Nubi di gas radioattivo si diffondono
per 15 minuti sulla campagna. <BR><BR><STRONG>1974 Usa.</STRONG> Da un'inchiesta
risulta che più di 3.700 persone che avevano accesso ad armi atomiche hanno
dovuto essere licenziate. Motivi: demenza, decadimento intellettuale, alcolismo.
<BR><BR><STRONG>1974 Sevcenko (Urss)</STRONG>. Reazione tra il sodio (usato come
liquido refrigerante) e l'acqua con generazione di idrogeno e soda caustica (che
a sua volta corrode il circuito di trasporto del fluido). Il risultato è una
grossa esplosione. <BR><BR><STRONG>1974 Aprile, Austria.</STRONG> Qualcuno
contamina volontariamente il treno Vienna-Linz con Iodio 131 e Iodio 113. Dodici
persone vengono ricoverate. Gli autori dell'attentato non sono mai scoperti.
<BR><BR><STRONG>1974 Maggio, Casaccia (Italia).</STRONG> Si spacca un recipiente
contenente plutonio. Non si sa altro. <BR><BR><STRONG>1974 Maggio, Usa.</STRONG>
L'Usaec comunica che 861 anomalie si sono prodotte nel 1973 nei 42 reattori in
funzione; che 371 avrebbero potuto essere serie e che 18 lo furono realmente (di
cui 12 con fuga di radioattività). <BR><BR><STRONG>1974 Usa.</STRONG> Una nube
radioattiva di trizio si forma per una fuga di gas da un condotto della centrale
di Savannah Mirex, in Carolina. La nube va lentamente alla deriva ad una altezza
di 70 metri. <BR><BR><STRONG>1974 Francia.</STRONG> A 60 anni dall'avvio di una
fabbrica di radio, nonostante il suo smantellamento, si libera ancora una
radioattività significativa. L'acquirente del terreno di Gyf-sur-Yvette sul
quale la fabbrica è situata scopre in vari punti fonti radioattive che superano
50 volte la dose massima consentita. <BR><BR><STRONG>1974 Belgio.</STRONG>
L'acqua della condotta Visé, captata nel Pletron, contiene da 2 a 3 volte più
radon 22 (gas radioattivo) del massimo ammesso per una popolazione adulta vicina
ad una centrale. <BR><BR><STRONG>1974/75. Leningrado (URSS)</STRONG>. Una serie
di incidenti viene segnalata nell’inverno tra il 1974 e il 1975 presso la
centrale nucleare di Leningrado, in Unione Sovietica. Tre morti accertati.
<BR><BR><STRONG>1975 Gennaio, Usa</STRONG>. Viene ordinata la chiusura di 23
reattori per guasti nel sistema di raffreddamento, vibrazioni anormali e piccole
fughe di gas radioattivo. <BR><BR><STRONG>1975, 19 novembre. Germania</STRONG>.
Muoiono 2 operai nel reattore di Gundremmingen. I due dovevano riparare una
valvola. Escono 4 litri di vapore radioattivo ad una pressione di 60 atmosfere e
ad una temperatura di 270°C. <BR><BR><STRONG>1975, 22 novembre, Italia</STRONG>.
Due navi americane, la portaerei J.F.Kennedy e l'incrociatore Belknap, a bordo
della quale vi erano armi nucleari, (come testimonia l'allarme in codice "broken
arrow" che fu lanciato dal comandante della sesta flotta americana e che indica
appunto un incidente che vede coinvolte armi nucleari) si scontrano al largo
della Sicilia. La Belknap prese fuoco e fu gravemente danneggiata, ma l'incendio
venne fermato a pochi metri dal magazzino che conteneva le armi atomiche.
<BR><BR><STRONG>1975 Marzo, Brown's Ferry (Usa)</STRONG>. Per cercare correnti
d'aria nella cabina di comando della centrale viene usata una candela che
appicca il fuoco a tutti i cavi elettrici bloccando tutti i sistemi di
sicurezza. Si riesce a rimediare fortunosamente (per un resoconto più
dettagliato di questo grave incidente vedi il «Corriere della sera» del
2/7/1977, p. 3.). Secondo il calcolo delle probabilità questo incidente può
verifi-carsi in un caso su mille miliardi! <BR><BR><STRONG>1975, 7 dicembre.
Lubmin (Repubblica Democratica Tedesca)</STRONG>. Un cortocircuito nell’impianto
della Centrale di Lubmin, sul litorale baltico nella Germania Orientale, provoca
una parziale fusione del nucleo del reattore. <BR><BR><STRONG>1976 Gennaio,
Germania</STRONG>. Sempre a Gundremmingen la neve caduta in abbondanza spezza le
linee elettriche che convogliano l'energia prodotta nel reattore. Questo, spento
con la procedura d'emergenza, fu soggetto ad una tale pressione interna che le
valvole di sicurezza si aprirono e liberarono vapore radioattivo.
<BR><BR><STRONG>1976 Windscale (GB)</STRONG>. Il reattore contamina di Iodio 131
centinaia di miglia di territorio. <BR><BR><STRONG>Ottobre 1976 Tallin
(Urss)</STRONG>. Salta in aria una centrale atomica sotterranea: almeno cento
persone sono morte. Le autorità sovietiche negano ma dopo il 25 ottobre, e per
una settimana almeno, il quotidiano russo ha pubblicato una decina di necrologi
ogni numero (Per un resoconto più dettagliato di questo incidente vedi
«Panorama» de 30/11/1976, p. 145.). <BR><BR><STRONG>1977 Bulgaria.</STRONG>
Nella centrale di Klozodiy, a causa di un terremoto, salta la strumentazione di
controllo del reattore. Grazie ai tecnici che sono riusciti a fermare la
reazione, l’Europa ha evitato conseguenze gravissime. <BR><BR><STRONG>1977
Aprile, El Ferrol (Spagna)</STRONG>. Fuga radioattiva. Più di 100 persone
contaminate. <BR><BR><STRONG>1978 Maggio, Caorso (Italia)</STRONG>. Il giorno
del collegamento della centrale con la rete elettrica (26 maggio '78) si sono
avute fughe limitate nel reparto turbine. Ci sono valvole che non tengono,
strutture portanti, come i tiranti che sostengono i tubi del gas radioattivo,
mal progettati con calcoli sbagliati. <BR><BR><STRONG>1979 Three Mile Island,
Harrisburgh, Usa</STRONG>. Il surriscaldamento del reattore provocò la parziale
fusione del nucleo rilasciando nell'atmosfera gas radioattivi pari a 15000
terabequerel (TBq). In quella occasione vennero evacuate 3.500 persone.
<BR><BR><STRONG>1979, 7 agosto. Tennessee (USA)</STRONG>. La fuoriuscita di
uranio arricchito da una installazione nucleare segreta provoca la
contaminazione di oltre 1.000 persone. Vengono registrati nella popolazione
valori di radioattività fino a cinque volte superiori alla norma.
<BR><BR><STRONG>1979, agosto. Erwin (USA)</STRONG>. Oltre 1.000 persone vengono
contaminate a seguito di una fuga radioattiva in un centro di ricerca nucleare,
fino ad allora rimasto segreto, a Erwin, negli Stati Uniti. <BR><BR><STRONG>1982
USA.</STRONG> Nella centrale di Giuna, uno dei tubi del sistema refrigerante sì
fessura e scarica acqua bollente radioattiva. <BR><BR><STRONG>1982 USA.</STRONG>
Dopo l’incidente di Giuna si scoprono in altre sette centrali oggetti di metallo
dimenticati nelle condotti. Molti impianti sono così fermati perché ritenuti
poco sicuri. <BR><BR><STRONG>1981, marzo. Tsuruga (Giappone)</STRONG>. 280
persone vengono contaminate a causa di una fuga di residui radioattivi nella
centrale di Tsuruga, in Giappone. Un mese dopo le autorità comunicano che 45
operai sono stati esposti a radioattività nel corso delle operazioni per la
riparazione della centrale. <BR><BR><STRONG>1983, novembre. Sellafield (Gran
Bretagna)</STRONG>. Lo scarico di liquidi radioattivi nel Mare d’Irlanda provoca
la reazione di cittadini ed ecologisti, che sollecitano la chiusura della
centrale nucleare di Sellafield, in Gran Bretagna. <BR><BR><STRONG>1985, 10
agosto. URSS</STRONG>. Un’esplosione devasta il sottomarino atomico sovietico
Shkotovo-22: muoiono dieci membri dell’equipaggio esposti alle radiazioni.
<BR><BR><STRONG>1986, 6 gennaio. Oklahoma (USA)</STRONG>. Un operaio muore e
altri 100 restano contaminati a seguito di un incidente che si sviluppa in una
centrale atomica in Oklahoma, negli Stati Uniti. <BR><BR><STRONG>1986, fine
aprile. Chernobyl, Unione Sovietica.</STRONG> L'incidente nucleare in assoluto
più grave di cui si abbia notizia. Il surriscaldamento provocò la fusione del
nucleo del reattore e l'esplosione del vapore radioattivo. Si levò al cielo una
nube pari a 12.000.000 di TBq di materiale radioattivo disperso nell'aria (per
avere un'entità del disastro confrontate questo valore con i 15.000 Tbq del
precedente incidente nucleare registrato nel 1979 a Three Mile Island negli
Usa). Circa 30 persone morirono immediatamente, altre 2.500 nel periodo
successivo per malattie e cause tumorali. L'intera Europa fu esposta alla nube
radioattiva e per milioni di cittadini europei aumentò il rischio di contrarre
tumori e leucemia. Non esistono dati ufficiali sui decessi complessivi
ricollegabili a Chernobyl dal 1986 ad oggi. <BR><BR><STRONG>1986, 4
maggio</STRONG> (una settimana dopo il disastro di Chernobyl). Hamm-Uentrop,
Germania Ovest. Un esperimento in un impianto da 300 megawatt THRT-300 PBMR
(reattore a letto di sfere) nella Germania Ovest ha causato la fuoriuscita di
materiale radioattivo dopo che uno dei letti di sfere è stato immesso nel
condotto utilizzato per portare carburante al reattore. Il tentativo di
rimuovere l’ostruzione creatasi ha danneggiato il condotto e causato il rilascio
di radionuclidi. Radiazioni sono state misurate per circa due kilometri intorno
al reattore. <BR><BR><STRONG>1986, 6 ottobre. Oceano Atlantico.</STRONG> Il
sottomarino K-219 affonda nell’Atlantico con 34 testate nucleari a bordo.
<BR><BR><STRONG>1989 Finlandia.</STRONG> Avaria nel sistema di controllo nella
stazione di Olkiluoto. <BR><BR><STRONG>1990 Germania.</STRONG> Infiltrazione di
tritio nella stazione nucleare di Kruemmel. <BR><BR><STRONG>1991
Finlandia.</STRONG> Spegnimento manuale dovuto ad un incendio nella stazione di
Olkiluoto. <BR><BR><STRONG>1991 Germania.</STRONG> Incidente durante il
rifornimento di carburante nella stazione di Wuergassen. <BR><BR><STRONG>1991,
febbraio. Mihama (Giappone)</STRONG>. La centrale riversa in mare 20 tonnellate
di acqua altamente radioattiva <BR><BR><STRONG>1992, 24 marzo. San Pietroburgo
(Russia)</STRONG>. A seguito della perdita di pressione nell’impianto di Sosnovy
Bor nei pressi di San Pietroburgo, fuoriescono e si disperdono in atmosfera
iodio e gas radioattivi. <BR><BR><STRONG>1992, novembre. Forbach
(Francia)</STRONG>. Un grave incidente nucleare causa la contaminazione
radioattiva di tre operai. I dirigenti dell’impianto vengono accusati l’anno
successivo di non aver approntato le misure di sicurezza previste.
<BR><BR><STRONG>1992 Germania.</STRONG> Avaria nel sistema di raffreddamento
nella centrale di Brunsbuttel. <BR><BR><STRONG>1993, 13 febbraio. Sellafield
(Gran Bretagna)</STRONG>. Fuga radioattiva nell’impianto di riprocessamento di
Sellafield. La densità massima di radionuclidi dello iodio consentita viene
superata di oltre tre volte. <BR><BR><STRONG>1993, 17 febbraio. Barsebaeck
(Danimarca)</STRONG>. Uno dei reattori della centrale di Barsebaeck viene
temporaneamente fermato a causa della fuoriuscita accidentale di vapore
radioattivo. <BR><BR><STRONG>1993, aprile. Siberia (Russia)</STRONG>. Un
incendio nel complesso chimico di Tomsk-7 colpisce un serbatoio di uranio.
Risultano contaminati circa 1.000 ettari di terreno. La nube radioattiva si
dirige verso zone disabitate. <BR><BR><STRONG>1994, 23 marzo. Biblis
(Germania)</STRONG>. Centrale nucleare di Biblis: una falla nel circuito
primario di un reattore fa uscire liquido altamente contaminato.
<BR><BR><STRONG>1994, 28 giugno. Petropavlosk (Russia)</STRONG>. Fuga di
materiale radioattivo nella baia di Seldevaia a causa della rottura di un
deposito a Petropavlosk. Settembre 1995 – Kola (Mare di Barents). L’energia
elettrica della centrale di Kola viene staccata per morosità e vanno fuori uso i
sistemi di raffreddamento. Incidente solo sfiorato, grazie all’intervento del
comandante della base. <BR><BR><STRONG>1995 Germania.</STRONG> L'Alta Corte
tedesca decide che la licenza di attività concessa alla stazione di
Mülheim-Kärlich è illegale, a causa della mancata considerazione, in fase di
concessione, del rischio di terremoto nella zona. <BR><BR><STRONG>1995,
novembre. Cernobyl</STRONG> (Ucraina). Un’avaria al sistema di raffreddamento
del reattore n.1 di Cernobyl causa un incidente nel quale la radioattività si
disperde e contamina gli operai impegnati nella manutenzione.
<BR><BR><STRONG>1995, 8 dicembre. Monju (Giappone)</STRONG>. Due tonnellate di
sodio liquido e altro materiale radioattivo fuoriescono dal reattore nucleare
prototipo di Monju nella prefettura di Fukui a causa di un malfunzionamento al
sistema di raffreddamento. L’impianto è costituito da un reattore
autofertilizzante a neutroni veloci FBR. <BR><BR><STRONG>1996, febbraio.
Dimitrovgrad (Federazione Russa)</STRONG>. Un addetto causa la rottura della
valvola di sicurezza di uno dei reattori del centro di ricerche atomiche di
Dimitrovgrad. Fuoriesce una nube radioattiva contenente soprattutto radionuclidi
di manganese. <BR><BR><STRONG>1996 Germania</STRONG>. Un programma della TV
tedesca, Monitor, svela che la Siemens ha compiuto numerosi errori durante la
costruzione della stazione di Kruemmel. <BR><BR><STRONG>1997 Germania</STRONG>.
20.000 dimostranti si affollano presso il deposito di scorie radioattive di
Gorleben per manifestare contro il trasporto di scorie nucleari.
<BR><BR><STRONG>1997 Germania.</STRONG> Un treno trasportante liquido nucleare
deraglia di fronte alla stazione di Kruemmel. <BR><BR><STRONG>1997, marzo.
Tokaimura (Giappone)</STRONG>. Un incendio e un’esplosione nel reattore nucleare
nell’impianto di ritrattamento nucleare di Tokaimura contamina almeno 35 operai.
<BR><BR><STRONG>1997, giugno. Arzamas (Russia)</STRONG>. Un incidente nel centro
ricerche di Arzamas porta i materiali radioattivi sull’orlo di una reazione a
catena. Si sviluppa una nube radioattiva a seguito della quale muore il
responsabile dell’esperimento. <BR><BR><STRONG>1997, luglio. La Hague
(Francia)</STRONG>. Il comune di Amburgo denuncia presenza di radioattività
nell’acqua scaricata nella Manica dall’impianto di trattamento francese di La
Hague. La Francia smentisce, ma il presidente della Commissione di controllo si
dimette. <BR><BR><STRONG>1997, settembre. Urali (Russia)</STRONG>. Sugli Urali
si scontrano un trattore e un camion che trasporta isotopi radioattivi. Da due
container fuoriesce liquido pericoloso contenente iridio 192 e cobalto 60.
Nell’area la radioattività sviluppata è 25 volte superiore al limite consentito.
<BR><BR><STRONG>1998, 1 maggio. Catena delle Alpi.</STRONG> Le autorità di
controllo francesi scoprono elevati livelli di contaminazione da cesio 137 sulle
Alpi, causati dal passaggio di rottami ferrosi provenienti dall’Europa dell’Est.
<BR><BR><STRONG>1999, 8 Gennaio, Francia.</STRONG> Centrale di Cruas Meysse, 65
persone evacuate dopo che si sono accese le luci d’allarme radioattivo.
<BR><BR><STRONG>1999, 11 Marzo, Francia</STRONG>. Centrale del Tricastin, un
contaminato. <BR><BR><STRONG>1999, 16 Giugno, Russia</STRONG>. Centrale di
Seversk, 2 contaminati per fuga radioattiva. <BR><BR><STRONG>1999, 23 Giugno,
Ucraina</STRONG>. Centrale di Rivno, principio incendio. <BR><BR><STRONG>1999, 4
Luglio, Ucraina</STRONG>. Centrale di Zaporozhie (Ucraina), bloccato un reattore
per precauzione. <BR><BR><STRONG>1999, 12 Luglio, Giappone</STRONG>. Centrale
Tsuruga, bloccato reattore per una perdita acqua. <BR><BR><STRONG>1999, 17
Luglio, Ucraina</STRONG>. Centrale di Cernobyl, 3 operai contaminati.
<BR><BR><STRONG>1999, 30 settembre. Tokaimura, Giappone</STRONG>. Un incidente
in una fabbrica di combustibile nucleare attivò la reazione a catena
incontrollata. Tre persone morirono all'istante mentre altre 450 furono esposte
alle radiazioni (119 in modo grave). <BR>La mattina di giovedì le autorità
rivelano che, a causa di una fuoriuscita d’uranio, si è innescata una fissione
incontrollata nel nocciolo del reattore. <BR>· Alle 10:30 scatta l’allarme,
alcuni operai sono stati contaminati in modo molto grave. <BR>· Alle 12:41 la
polizia crea un “cordone” intorno alla centrale, si capisce che l’incidente sta
diventando più grave del previsto. <BR>· Alle 15:18 alcune famiglie residenti
nei pressi della centrale vengono evacuate. <BR>· Alle 21:00 si tiene una
riunione di emergenza e il governo comprende a questo punto la gravità
dell’incidente; oltre 300000 persone invitate a stare in casa. <BR>· Alle 24:00
la radioattività attorno e dentro all’impianto raggiunge livelli tra le 10 e le
20 mila volte superiore alla norma. <BR>· Alle 2:30 del giorno seguente 18
tecnici operi nell’impianto accettano una missione da veri “kamikaze”, devono
entrare nell’impianto per fermare la reazione a catena, ben consapevoli che,
terminata la missione, non sarebbero più stati gli stessi. <BR>· Alle 6:00 le
autorità affermano che la radioattività è scesa a zero. <BR>Dopo si accerterà
che è stato un errore umano, i tecnici stavano infatti trasportando, all’interno
dell’edificio dove si tratta l’uranio usato come combustibile nella vicina
centrale nucleare, due barili di miscela di uranio- acido nitrico(che venivano
miscelati a mano, con un rudimentale imbuto, di 30 kg ognuno: questi sono
involontariamente caduti terra e, essendosi miscelati, hanno innescato la
reazione. I tecnici che hanno fermato la reazione sono all’ospedale in
gravissime condizioni. <BR><BR><STRONG>1999, 2 Ottobre, Ucraina</STRONG>.
Centrale di Khmelitskaya, blocco del reattore per malfunzionamento.
<BR><BR><STRONG>1999, 4 Ottobre, Corea del sud</STRONG>. Centrale di Wolsong,
una fuoriuscita di acqua pesante durante lavori di manutenzione causa
l’esposizione alle radiazioni di 22 operai impiegati presso l’impianto.
<BR><BR><STRONG>1999, 5 Ottobre, Finlandia</STRONG>. Centrale Loviisa, perdita
di idrogeno. Secondo i tecnici della centrale c’è stato un pericolo di incendio
e perdite. <BR><BR><STRONG>1999, 8 Ottobre, Giappone</STRONG>. Deposito di
scorie a Rokkasho, fuoriuscita radiazioni. Le radiazioni provengono da due fusti
arrivati dalla centrale nucleare di Ekushima. <BR><BR><STRONG>1999, 20 Ottobre,
Francia</STRONG>. Superphenix, un incidente arresta lo scarico di materiale
radioattivo. <BR><BR><STRONG>1999, 27 ottobre, USA</STRONG>. "I bambini
statunitensi residenti vicino le centrali nucleari di New York, New Jersey e
Florida hanno nei denti un "radioisotopo" (lo stronzio 90) che li espone ad un
rischio tumore molto alto". Così Ernest Sternglass, professore di radiologia
all'università di Pittsburgh ha esordito nell'ultima conferenza stampa del
progetto no-profit di "radioprotezione e salute pubblica". Lo sconcertante
risultato è stato ottenuto dai ricercatori statunitensi che hanno analizzato 515
bambini residenti negli Stati di New York, New Jersey e Florida. I livelli di
radioattività rilevata nei campioni, raccolti dal 1979 al 1992, erano molto
vicini a quelli osservati a metà degli anni '50 quando Stati Uniti e Unione
Sovietica, in piena guerra fredda, si dilettavano negli esperimenti con le armi
invisibili. Secondo i responsabili del progetto i livelli di radioattività
dovevano invece essere scesi intorno allo zero. "Se gli esperimenti nucleari sia
di superficie, sia sotterranei sono effettivamente terminati, i primi sospetti
cadono sui reattori nucleari e sui relativi incidenti", ha detto Sternglass, che
ha aggiunto: "II mondo è troppo piccolo per gli incidenti nucleari". I
responsabili del progetto attribuiscono parte di questa radioattività al
disastro avvenuto nel 1979 a Three Mile Island e a quello di Chernobyl nel 1986.
Ci sono documenti federali che testimoniano la fuga nucleare dal reattore di
Suffolk (New York) nei primi anni '80. <BR><BR><STRONG>1999, 18 Novembre,
Scozia</STRONG>. Centrale di Torness, un aereo tornado precipita a meno di 800
metri dall’impianto. <BR><BR><STRONG>1999, 13 Dicembre, Russia</STRONG>.
Centrale Zaporozhe, fermato reattore. <BR><BR><STRONG>2000, 5 Gennaio,
Francia</STRONG>. Centrale di Blayais, una tempesta costringe a fermare 2
reattori per allagamento. <BR><BR><STRONG>2000, 27 gennaio. Giappone</STRONG>.
Un incidente a una installazione per il riprocessamento dell’uranio in Giappone
provoca livelli di radiazione 15 volte superiori alla norma in un raggio di
circa 1,2 miglia. Funzionari locali segnalano che almeno 21 persone sono state
esposte alle radiazioni. <BR><BR><STRONG>2000, 15 Febbraio, USA</STRONG>.
Reattore Indian Point 2, fuga vapore radioattivo. <BR><BR><STRONG>2000, 16
giugno. Germania</STRONG>. Gradualmente, ma senza esitazioni, la Germania
metterà al bando l'energia nucleare. Una dopo l'altra, nell'arco di 32 anni, le
19 centrali nucleari tuttora attive sul suolo tedesco saranno chiuse. Sui tempi
dello smantellamento si è raggiunto un compromesso: il governo chiedeva 30 anni,
gli industriali 35, se ne impiegheranno 32 per ogni stabilimento. Il primo che
chiuderà sarà il più vecchio: la centrale di Obrigheim, aperta nel 1968, si
spegnerà nel 2001. L'ultima, invece, nel 2021, sarà quella di Neckarwestheim-II,
nel Baden-Wuerttemberg, che produce 1.269 Megawatt. Inoltre entro il luglio 2005
sarà proibito il trattamento delle scorie nucleari. Al momento le centrali
nucleari tedesche producono il 33,5 per cento del fabbisogno energetico
nazionale. <BR><BR><STRONG>2001 Germania</STRONG>. Esplosione di una parte
dell'impianto di Brunsbuettel. <BR><BR><STRONG>2003, aprile. Paks
(Ungheria)</STRONG>. L’unità numero 2 del sito nucleare di Paks (costituito da
quattro reattori è l’unico in Ungheria a 115 chilometri da Budapest) subisce il
surriscaldamento e la distruzione di trenta barre di combustibile altamente
radioattive. Solo un complesso intervento di raffreddamento scongiura il
pericolo di un’esplosione nucleare, limitata ma incontrollata con gravi
conseguenze per l’area intorno a Paks. <BR><BR><STRONG>2003, 17 ottobre.
Arcipelago de La Maddalena (Italia)</STRONG>. Sfiorato incidente nucleare: il
sottomarino americano Hartford s’incaglia nella Secca dei Monaci a poche miglia
dalla base di La Maddalena dove solo l’abilità del comandante riesce a portare
in porto il mezzo avariato. Il licenziamento di alcuni militari induce a pensare
che il rischio corso non sia stato risibile. <BR><BR><STRONG>2004, 9 agosto,
Giappone</STRONG>. Nel reattore numero 3 nell’impianto di Mihama, 350 chilometri
a ovest di Tokyo, una fuoriuscita di vapore ad alta pressione, con una
temperatura superiore ai 200 gradi, è costata la vita a quattro operai. Altri
sette operai sono in condizioni molto gravi. Si è trattato del più tragico
incidente nella storia dello sfruttamento dell'energia nucleare a fini civili in
Giappone. L’azienda Kansai Electric Power, che gestisce la centrale, si è
affrettata a comunicare che non c’è stata contaminazione radioattiva.
<BR><BR><STRONG>2004, 9 agosto, Giappone</STRONG>. altra centrale non precisata.
A quanto ha riferito l'agenzia Kyodo, le fiamme sono divampate nel settore dove
vengono smaltite le scorie, adiacente al reattore numero 2, in un impianto
situato nella prefettura di Shimane. Anche in questo caso non c’è stata alcuna
fuga radioattiva. <BR><BR><STRONG>2004, 9 agosto, Giappone</STRONG>. Incidente
nella centrale nucleare della Tokyo Electric Power Company (Tepco), la più
grande impresa produttrice di energia in Giappone. La società ha comunicato che
il generatore dell’impianto di Fukushima-Daini è stato fermato per una perdita
di acqua. <BR><BR><STRONG>2005, aprile, Gran Bretagna</STRONG>. Sellafield.
Viene denunciata la fuoriuscita di oltre 83mila litri di liquido radioattivo in
10 mesi a causa di una crepatura nelle condotte e di una serie di errori
tecnici. <BR><BR><STRONG>2006, maggio. Laboratori Enea della Casaccia
(Italia)</STRONG>. Fuoriuscita di plutonio, ammessa solo quattro mesi dopo, che
ha contaminato sei persone addette allo smantellamento degli impianti.
<BR><BR><STRONG>2006, maggio. Mihama (Giappone)</STRONG>. Ennesimo incidente con
fuga di 400 litri di acqua radioattiva nella ex centrale nucleare di Mihama.
<BR><BR><STRONG>2006, 26 luglio. Oskarshamn (Svezia)</STRONG>. Corto circuito
nell’impianto elettrico della centrale a 250 chilometri a sud di Stoccolma per
cui due dei quattro generatori di riserva non sono stati in grado di accendersi.
Vengono testate tutte le centrali nucleari del Paese e quella di Forsmark viene
spenta. <BR><BR><STRONG>2006, 7 ottobre. Kozlodui (Bulgaria)</STRONG>. Viene
intercettato un livello di radioattività venti volte superiore ai limiti
consentiti e le verifiche portano a scoprire una falla in una tubazione ad alta
pressione. La centrale, che sorge nei pressi del Danubio, scampa a una
gravissima avaria. Secondo la stampa locale la direzione cerca di nascondere
l’accaduto e di minimizzarlo nel rapporto all’Agenzia nazionale dell’Energia
Atomica. <BR><BR><STRONG>2007, 28 giugno. Kruemmel (Germania)</STRONG>. Scoppia
un incendio nella centrale nucleare di Krummel, nel nord della Germania vicino
ad Amburgo. Le fiamme raggiungono la struttura che ospita il reattore e si rende
necessario fermare l’attività dell’impianto. In pochi mesi si verificano avarie
anche nelle centrali di Forsmark, Ringhals e Brunsbuttel. <BR>Secondo il
rapporto 2006 del ministero federale dell’Ambiente, l’impianto di Kruemmel è il
più soggetto a piccoli incidenti tra le 17 centrali. Stando ai piani di uscita
dal nucleare, fissati in una legge del 2002, il reattore dovrebbe essere spento
al più tardi nel 2015. <BR><BR><STRONG>2007, 16 luglio. Kashiwazaki
(Giappone)</STRONG>. La centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande
del mondo che fornisce elettricità a 20 milioni di abitanti, viene chiusa in
seguito ai danneggiamenti provocati dal terremoto. L’Agenzia di controllo delle
attività nucleari giapponesi ammette una serie di fughe radioattive
dall’impianto, ma precisa che si tratta di iodio fuoriuscito dal una valvola di
scarico. Il direttore generale dell’AIEA, Mohammed El Baradei, dice che il
sisma: “è stato più forte di quello per cui la centrale era stata progettata”.
Il terremoto provoca un grosso incendio in un trasformatore elettrico, la
fuoriuscita di 1.200 litri di acqua radioattiva che si riversano nel Mar del
Giappone e una cinquantina di altri incidenti. Si teme che la faglia sismica
attiva passi proprio sotto la centrale.</FONT></P>
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<P><FONT face=Verdana size=1>fonte: </FONT><A
href="http://www.fisicamente.net/index-1065.htm" target=_blank><FONT
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