<div dir="ltr">
<div class="categoria" align="justify">
<dl><dt><div><font><a href="http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/cronaca/incidenti-lavoro-6/incidenti-lavoro-6/incidenti-lavoro-6.html">http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/cronaca/incidenti-lavoro-6/incidenti-lavoro-6/incidenti-lavoro-6.html</a></font></div>
</dt><dt>
<div><font> </font></div></dt><dt>
<div><font>CRONACA</font></div></dt><dt><font>
</font></dt><dt><font><font size="3" color="#000080">Indagine dell'istituto di ricerca: il nostro
Paese ha il triste primato in Europa<br>Nel 2007 hanno perso la vita 1.170
operai. "Ma le autorità concentrate sulla criminalità"</font></font></dt></dl></div>
<h1 class="articolo" align="justify"><font><b>Incidenti sul lavoro,
allarme Censis<br>"Più morti bianche che omicidi"</b></font></h1>
<div class="articolo" align="justify"><font><br></font></div>
<div class="fotosxb" align="justify"><font><img alt="Incidenti sul lavoro, allarme Censis "Più morti bianche che omicidi"" src="http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/cronaca/incidenti-lavoro-6/incidenti-lavoro-6/mann_13528275_08040.jpg" width="230"> </font></div>
<div class="articolo" align="justify"></div>
<div class="articolo" align="justify"><font><b>ROMA</b> - L'Italia è di gran lunga il
Paese europeo dove si <a href="http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/primo-maggio-2008/primo-maggio-2008/primo-maggio-2008.html?ref=search"><u>muore
di più sul lavoro</u></a>, quasi il doppio della Francia, il 30% in più rispetto
a Germania e Spagna. Si muore di più sul lavoro o sulle strade che non ammazzati
da un colpo di pistola o da una coltellata. Le vittime sul lavoro sono quasi il
doppio degli assassinati e i decessi in incidenti stradali otto volte più degli
omicidi. A lanciare l'allarme è il Censis, Centro studi investimenti sociali.
"Tuttavia, gran parte dell'attenzione pubblica si concentra sui fenomeni di
criminalità". <br><br>Se negli ultimi 11 anni gli omicidi sono diminuiti di un
terzo (da 1.042 casi nel 1995 a 663 nel 2006), nei cantieri e sui posti di
lavoro l'anno scorso sono morti 1.170 operai di cui quasi la metà in infortuni
"stradali", nel tragitto casa-lavoro o travolti mentre lavoravano in strada. Se
si escludono i cosiddetti infortuni "in itinere" o comunque avvenuti in strada,
non rilevati in modo omogeneo da tutti i Paesi europei, si contano 918 casi in
Italia, 678 in Germania, 662 in Spagna, 593 in Francia (in questo caso il
confronto è riferito al 2005). <br><br>Confrontando gli omicidi con i morti per
incidenti stradali, il Censis ha calcolato che i decessi in incidenti
automobilistici sono otto volte gli omicidi. Nel 2006, in Italia sono stati
5.669, più che in Paesi anche più popolosi del nostro: Regno Unito (3.297),
Francia (4.709) e Germania (5.091). <br><br>Tuttavia, "gran parte dell'impegno
politico degli ultimi mesi è stato assorbito dall'obiettivo di garantire la
sicurezza dei cittadini", ha detto Giuseppe Roma, direttore generale del Censis.
"Risalta in maniera evidente - ha proseguito Roma - la sfasatura tra pericoli
reali e interventi concreti per fronteggiarli. Il luogo di lavoro e la strada
mancano ancora di presidi efficaci per garantire la piena sicurezza dei
cittadini, e spesso si pensa che perdere la vita in un incidente stradale sia
una fatalità. I dati degli altri Paesi europei dimostrano che non è così".
<br></font></div>
<div class="articolo" id="adv180x150m" align="justify">
<noscript><font><a href="http://ad.it.doubleclick.net/jump/N3991.manzoni_network/B3036964.3;sz=180x150;ord=1603754417?"></a> </font></noscript></div>
<div class="articolo" align="justify"><font><br>(<i>5 agosto 2008</i>) </font></div><br>-- <br>--------------------------------------------------------------------------------<br>Questa mail ti arriva perchè ti sei iscritto oppure hai avuto una corrispondenza personale e/o attraverso altri con i gestore della mail. I tuoi dati non saranno in alcun modo resi pubblici o ceduti a terze persone. Serviranno solo ed esclusivamente per l'invio di NewsLetter e/o comunicati di interesse politico e/o sindacale nel pieno rispetto delle vigenti leggi sul diritto alla privacy. Se non sei più interessato a ricevere mail da questo indirizzo, o in realtà non lo sei mai stato - anche se ciò è sintomo di arida non curanza - ti preghiamo di risponderci con una mail di insulti. Sempre meglio l'odio che l'indifferenza. Oppure puoi farlo direttamente rispondendo a questa mail con la parola CANCELLAMI. ;-)<br>
</div>