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<p class=MsoNormal><font size=3 face="Times New Roman"><span style='font-size:
12.0pt'>Intando i sedici cavalieri della “tavolata rotonda” hanno
vincolato la proposta alle modifiche normative necessarie per dividere in due Alitalia,
evitando di ereditare i guai della vecchia gestione.</span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=3 face="Times New Roman"><span style='font-size:
12.0pt'>Banca Intesa ha con discrezione sondato le maggiori organizzazioni di
rappresentanze dei lavoratori, forte anche dell'impegno del governo a gestire i
tagli con tutti gli ammortizzatori sociali disponibili. "Meglio qualche
migliaio di esuberi che i 20mila se si dovesse chiudere Alitalia", ha
detto Berlusconi. ( Queste stesse parole non sono state certo dette in campagna
elettorale) Ma certo un atteggiamento conflittuale dei lavoratori (c'è da
mettere in conto anche le reazioni dei dipendenti Air One) potrebbe raffreddare
gli interessi della cordata italiana aumentando i rischi di fallimento. <br>
<br>
Un'altra incertezza è quella legata alle reazioni dei vecchi azionisti, degli
obbligazionisti e dei creditori della cosiddetta bad company ( la schifezza) . Destinati
con ogni probabilità a ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. In questo
caso potrebbero partire le carte bollate e proprio per questo Aristide Police,
il numero uno della compagnia, ha chiesto al governo un lasciapassare che lo
mettesse al riparo da offensive legali prima di dare l'ok all'ultimo bilancio
della vecchia Alitalia.</span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=3 face="Times New Roman"><span style='font-size:
12.0pt'> </span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=3 face="Times New Roman"><span style='font-size:
12.0pt'>Inoltre vengono addirittura sospese le regole dell'Antitrust e i poteri
del garante dell'antitrust perché bisogna dare tempo di consumare tutti questi
conflitti di interessi e queste occupazioni del libero mercato. Intanto, il
matrimonio Alitalia-AirOne che sgomina qualsiasi concorrenza in Italia
soprattutto sulla tratta Milano-Roma. Sarà gestita in monopolio da questa nuova
Good Company dove c'è dentro Toto e l'Alitalia. Non ci sarà concorrenza, non si
potrebbe e allora si sospendono le regole. Che sarà mai, una più una meno... un
piccolo lodo Alfano per la nuova Alitalia non si nega a nessuno. La concorrenza
va a farsi benedire: i prezzi quindi li fisserà il monopolista quindi non ci
sarà possibilità di gare al ribasso. La condizione che ci era stata imposta
dalla Commissione Europea, dal governo europeo, per autorizzare il famoso
prestito ponte che ha consentito all'Alitalia di fumarsi quegli ultimi 300
milioni di euro, era che l'Alitalia per un anno non si espandesse, restasse
esattamente così com'era. Con questo accordo viene violata quella condizione
perché Alitalia si mangia AirOne e quindi si espande, altroché! Ben prima di quell'anno
che era stato imposto dalla Commissione Europea che quindi, se le parole e gli
accordi hanno ancora un senso, dovrebbe condannarci e vietarci questa operazione.<br>
In più viene cambiata un'altra legge italiana, la legge Marzano sulle imprese
decotte, che dovrà essere modificata perché questi capitani coraggiosi mica
entrano in Alitalia rischiando qualcosa: non rischiano niente! Vogliono
mettersi preventivamente al riparo dal rischio che qualche creditore o
dipendente della vecchia Alitalia si rivalga sulla nuova, cioè chieda loro di
sobbarcarsi qualche rischio. Nessun rischio di revocatoria o di rivalsa da
parte dei creditori e dipendenti. E dove andranno a rivalersi? Naturalmente dalla
Bad Company, quella decotta, quella nostra, dello Stato: pagheremo tutto noi.
Per cambiare gli ammortizzatori sociali, altra deroga alla legge Marzano perché
ci sarà bisogno di risorse per queste 6-7000 persone che finiranno per la
strada o alle Poste, come ci è stato raccontato spiritosamente, in quanto non
siamo attrezzati per far fronte a questa fiumana di lavoratori in uscita. In
più, il governo promette di detassare le aziende che assumono ex dipendenti
dell'Alitalia. E' un'altra cosa spettacolare: l'Italia è piena di aziende
decotte, di gente che finisce per la strada: quei lavoratori lì si fottono,
mentre gli ex-lavoratori Alitalia avranno il privilegio ( sic) di poter andare
da alcune aziende che se li assumeranno avranno riduzioni fiscali. Così:
cittadini di serie A e cittadini di serie B.<br>
L'Europa ci tiene d'occhio anche perchè il prestito ponte aveva anche escluso
che per un anno la società Alitalia venisse messa in liquidazione in regime
concordatario. L'Alitalia aveva dunque garantito di pagare tutti i creditori.
Adesso, se la nuova società non li paga, quelli si rivalgono ma non solo. La Good
Company dovrà comprarsi tutti gli aerei e gli slot dalla Bad Company -
l'attuale Alitalia moribonda - e rifare tutti i contratti dei dipendenti o
almeno di quelli che terrà con sé. Quanto pagherà tutti questi beni la Good
alla Bad? Se li pagassero per quello che valgono sulla carta, la vecchia Alitalia
probabilmente avrebbe i soldi per onorare i suoi debiti, circa 2-2.5 miliardi
di euro. Naturalmente, visto l'aria che tira, se i nuovi proprietari tirano
fuori un miliardo di euro per comprare quella roba è già tanto. Quindi, la
vecchia Alitalia rimarrà in profondo rosso, non avrà i soldi per pagare i
creditori, e i creditori da chi andranno? Non potendo andare dalla Good che è
immunizzata andranno dal governo che dovrà tirare fuori i soldi. In più, la
nuova Alitalia, dato che sarà l'unico soggetto solvibile dovrà sobbarcarsi,
allora sì, tutti i debiti che lo Stato non poteva pagare. Dovrà pagare tutti i
creditori e rimborsare quei trecento milioni di prestito ponte allo Stato,
visto che la Bad Company è dello Stato. Lo Stato non può restituirsi i soldi da
solo, sarebbe una partita di giro.<br>
Come avete visto Berlusconi ha risolto brillantemente anche l'emergenza Alitalia
con lo stesso sistema con cui dice di aver risolto l'emergenza monnezza a
Napoli: nascondendo il pattume sotto il tappeto. Che succederà in futuro?
Questi 16 capitani coraggiosi devono rimanere fermi per cinque anni. Dopo
cinque anni possono rivendere le loro quote della Good Company. Secondo voi che
cosa fanno? Sono 16 soggetti nessuno dei quali ha il minimo interesse e il minimo
background per occuparsi di voli. Non gliene frega niente dell'Alitalia, gliene
importa in virtù delle contropartite. Prenderanno le loro quote e le venderanno
a quello che sta per diventare il partner industriale, quello che sa come si fa
a volare, che sarà AirFrance se vincerà Tremonti o Lufthansa se vincerà Gianni
Letta che ha gestito questa operazione. Entro il 2013 questi possono rivendere.
E che faranno? Svenderanno, come si sa, ai francesi o ai tedeschi, così i francesi
dell'AirFrance si prenderanno la compagnia italiana, che diventerà compagnia
francese - non ci sarà più nessuna bandierina da nessuna parte, è tutto finto
che questa sia una cordata italiana - a condizioni migliori di quanto se
l'avrebbero presa se si fosse dato retta a Prodi e Padoa Schioppa. Pagheranno
quattro lire invece che due miliardi e seicento milioni che si erano impegnati
a pagare. La prenderanno anche molto più snella perché non ci saranno più i
dipendenti in esubero e i debiti da cui li avremo liberati a spese nostre.
Questa sì è la svendita di Alitalia ai francesi e agli stranieri, mentre quella
di Prodi non lo era. Avremo così una compagnia francese che si chiamerà Alitalia
e che probabilmente raschierà via molto presto il simbolino dalle ali degli
aerei.<br>
Ci resta comunque una consolazione in tutto questo: in questi cinque anni
potranno continuare a fare il bello e il cattivo tempo in Alitalia: potranno
continuare a metterci il naso, avendo portato loro questi imprenditori. Faranno
fare a questi imprenditori più o meno quello che vorranno, sono tutti
imprenditori assistiti o amici dei politici, nel solco di quella tradizione per
la quale Alitalia è sempre rimasta in rosso: che la gestivano con criteri
politici e non manageriali.<br>
Pensate soltanto che un mese fa il governo Berlusconi ha stanziato un milione di
euro per ripristinare l'imprescindibile volo Roma-Albenga tanto caro al
ministro Scajola che sta a 30 km da Albenga, cioè Imperia, e ci tiene ad
atterrare con l'aereo nel cortile di casa.E' meglio che rimanga ancora un po'
in mani italiane perchè la gestiscono così, un po' come il vecchio ministro Nicolazzi
gestiva le Autostrade e si faceva fare lo svincolo a Gattico, proprio sotto
casa sua, nella famosa autostrada Roma-Gattico.<br>
Tratto dal blog di Beppe Grillo di Marco Travaglio</span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=3 face="Times New Roman"><span style='font-size:
12.0pt'>Segue…..</span></font></p>
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