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<br><span lang="IT">Sono Una Precaria Licenziata della Coop Modena vorrei raccontarvi la mia breve esperienza da impiegata
della Coop. la Coop rossa della rossa Emilia? Quella che in
tv ci dice che lei siamo noi e che nessuno potrebbe mai darci di più?
Bene, io questa rassicurazione me la sono bevuta, tutta, e ne ho
sentito il veleno solo agli ultimi sorsi. Sa com’è, quando si è
idealisti si arriva a credere davvero che in una regione di partigiani
possano esisterne ancora i nipoti. Quando si legge la storia dei
Fratelli Cervi, della battaglia Oltretorrente di Parma e di donne che
hanno partecipato alla Resistenza, viene da pensare che in quella
terra, in quella grande e generosa pianura, siano ancora fortemente
radicati gli ideali di giustizia sociale. La giustizia che mi ha
accolto nell’ufficio riordino della Centrale adriatica della Coop
modenese ha, invece, abbattuto definitivamente ogni mia illusione. Le
foto di Che Guevara, indegnamente esposte alle pareti, campeggiano su
una realtà fatta di ipocrisia, prevaricazione e vergogna: tempi biblici
di attesa per un assunzione che non è detto arrivi, contratti
interinali rinnovati di trimestre in trimestre, livelli minimi di
inquadramento, stipendi da fame. Dopo un’esperienza di lavoro durata 5
mesi, sono stata costretta a mettermi in ferie fino alla scadenza
naturale del mio contratto per motivi che non hanno nulla a che fare
col mio rendimento professionale ma con il mio “brutto” carattere.
L’idealismo, il senso critico, la creatività sono, infatti, sentimenti
scomodi da mostrare in mezzo a un gregge di poveracci incattiviti e
pronti a farsi la guerra per uno sguardo di compiacimento da parte del
capo. L’equilibrio del gruppo si basa sul carisma di un paio di
elementi forti, usati dai superiori come legittimi strumenti di tortura
psicologica, destinati ad approfittare dei momenti di debolezza di
qualcuno per suscitare ironie pesanti soprattutto se autorizzate. Mio
malgrado, mi sono trovata a raccogliere le confidenze di capi e
colleghi, così simili nella loro grettezza e ipocrisia, mio malgrado,
ho assunto le sembianze di uno specchio che nessuno voleva guardare,
anche se tutti ci passavano accanto ogni giorno. Il mancato rinnovo del
mio contratto rientra, dunque, in una trama intessuta da settimane;
niente di sorprendente per un’azienda privata, ma amaramente disarmante
per una realtà che da sempre si fregia di essere dalla parte delle
persone e, in particolare, dei lavoratori. <br>
Allora, la Coop sei tu? Non io di sicuro, ma purtroppo, nel silenzio, molti altri sì. </span></div><br /><hr />Crea gli inviti, contatta i tuoi amici e condividi le foto. <a href='http://home.services.spaces.live.com/events/?mkt=it-it' target='_new'> I tuoi Eventi sono Live!</a></body>
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