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<DIV><FONT face=Arial size=2>si come per la sentenza di Genova Bopal già
dimenticata?</FONT></DIV>
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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
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style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=spartacok@alice.it href="mailto:spartacok@alice.it">clochard</A>
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<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=redditolavoro@ecn.org
href="mailto:redditolavoro@ecn.org">redditolavoro</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Thursday, November 20, 2008 11:44
AM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> [Redditolavoro] Rogo Thyssen,
sei rinvii a giudizio</DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=bastamortesullavoro@domeus.it
href="mailto:bastamortesullavoro@domeus.it">bastamortesullavoro</A> </DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=bastamortesullavoro@domeus.it
href="mailto:bastamortesullavoro@domeus.it">bastamortesullavoro</A> </DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Wednesday, November 19, 2008 10:03 AM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> Fw: Rogo Thyssen, sei rinvii a giudizio</DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
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<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT><BR></DIV>
<DIV><STRONG><FONT style="BACKGROUND-COLOR: #e4e4e4" face=Arial
size=2></FONT></STRONG> </DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV class=titologir
style="FONT-SIZE: 36px; PADDING-BOTTOM: 12px"><SMALL><B><SMALL>TRAGEDIA
THYSSENKRUPP:<BR><BR>SE LA TESI DI OMICIDIO VOLONTARIO VERRA' CONFERMATA NEL
CORSO DEL PROCESSO, DIVENTERA' UN RIFERIMENTO GIURIDICO PER TUTTI GLI "OMICIDI
SUL LAVORO";<BR><BR>INUTILE SOTTOLINEARE CHE QUANTO E' ACCADUTO A TORINO E'
IRREPARABILE;<BR><BR>MA DA QUESTA IMMANE TRAGEDIA POTREBBE SCATURIRE UNA
SENTENZA CHE CAMBIERA' IL MODO DI
</SMALL></B></SMALL><SMALL><B><SMALL>CONSIDERARE
</SMALL></B></SMALL><SMALL><B><SMALL>LA VITA UMANA E LA SUA
DIGNITA';<BR><BR></SMALL></B></SMALL><SMALL><B><SMALL>PURTROPPO BASATO SOLO
SULLA PAURA DELLE SANZIONI E NON SUL DOVEROSO RISPETTO ETICO, MORALE E CIVILE
PER I LAVORATORI, LA LORO SALUTE E LA LORO
INCOLUMITA';<BR></SMALL></B></SMALL><SMALL><BR></SMALL>
<DIV align=center><U>Rogo Thyssen, sei rinvii a
giudizio</U></DIV></DIV><BIG><B>L'amministratore delegato dovrà rispondere di
«omicidio volontario» Guariniello: «Una sentenza storica»</B></BIG>
<B><BR><BR>TORINO<BR><BR>Rinviati a giudizio tutti e sei i dirigenti imputati
per il rogo della Thyssenkrupp, dove il 6 dicembre 2007 a Torino morirono 7
operai. Non solo: il gup Francesco Gianfrotta ha accolto le richieste di
accusa della procura rinviando a giudizio con una decisione storica
l’amministratore delegato per l’Italia Harald Espenhan per omicidio volontario
con dolo eventuale, e per omicidio colposo e omissione dolosa di cautele anti
infortunistiche i cinque dirigenti Marco Pucci, Gerald Pregnitz e Giuseppe
Salerno, responsabili a vario titolo dello stabilimento torinese, Daniele
Moroni, dirigente di Terni, e Cosimo Cafueri, responsabile del servizio
prevenzione e protezione dai rischi. Lo conferma Barbara Porta, uno dei legali
di Antonio Boccuzzi, l’operaio rimasto ferito nell’incendio della linea 5
dello stabilimento torinese. L’udienza è fissata per il 15 gennaio 2009 alle 9
in corte d’Assise, dove per la prima volta approderà un processo per morti
bianche. <BR><BR>Il gup, dopo un’udienza di quattro ore e mezza e circa due
ore e mezzo di camera di consiglio ha preso una «decisione storica», non
accogliendo la linea difensiva degli imputati tesa a negare il dolo, bensì
sposando la linea della procura anche e soprattutto sulla contestazione del
dolo eventuale: per la morte di Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo
Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi, i sei
dirigenti verranno ora giudicati da una Corte d’Assise e l’amministratore
delegato del gruppo Thyssen Italia Harald Espenhahn dovrà rispondere
dell’accusa di omicidio volontario, con dolo eventuale. <BR><BR>Per la prima
volta, come ha sottolineato Guariniello, una procura chiedeva il rinvio a
giudizio per omicidio volontario per morte sul lavoro, per la prima volta oggi
c’è stato un rinvio a giudizio per omicidio volontario per morte sul lavoro e
per la prima volta una corte di Assise, ovvero due magistrati togati e giudici
popolari, giudicherà per morte sul lavoro. <BR><BR>Non solo il gup ha accolto
anche la richiesta di rinvio a giudizio dell’azienda come persona giuridica
per illeciti amministrativi connessi alla mancata adozione di cautele
antinfortunistiche chiesto dalla procura perché i comportamenti dei manager
coinvolti sono stati nell’interesse e a vantaggio della società. Guariniello
per sottolineare questo punto ha anche citato la sentenza della Cassazione su
Porto Marghera, ricordando che produttività e profitto di un’azienda non
possono mai far cedere la sicurezza sul lavoro. <BR><BR>La procura di Torino -
con i pm Laura Longo e Francesca Traverso, e l’aggiunto Raffaele Guariniello -
aveva preso questa decisione forte con convinzione. Anche oggi in aula
Guariniello mostrando i risultati delle indagini preliminari, con slides,
documenti, mail interne e della casa madre tedesca, perizie assicurative, i
verbali delle testimonianze dei dipendenti, ha voluto ribadire come i vertici
dell’azienda sapessero della necessità di dotare la linea 5 di impianti
adeguati di sicurezza, ma di aver voluto posticipare l’adozione di queste
misure al trasferimento previsto dell’impianto da Torino a Terni e avessero
accettato il rischio della tragedia. <BR><BR>Per questo le richieste
dell’accusa erano pesanti e prevedevano il dolo eventuale, ovvero la
volontarietà sotto il profilo dell’accettazione dell’evento. Dolo sempre
contestato da Maurizio Anglesio, Cesare Zaccone e Ezio Audisio, i legali degli
imputati, che oggi nelle contro repliche, così come già nelle udienze del
27-28 ottobre, hanno ribadito: non c’è il dolo, i presupposti della condotta
dolosa sono insussistenti, sostenendo anche che ad esempio le presunte
indicazioni dei periti assicurativi su impianti antincendio automatici non
riguardavano la linea 5 e soprattutto che mai la casa madre sostenne la
necessità di adottare sulla linea queste misure, e tanto meno posticipandole
al trasferimento dell’impianto a Terni. Obiettivo della difesa, soprattutto
per l’ad della Thyssenkrupp Italia Espenhahn su cui pesa l’accusa più grave,
era passare dal dolo alla colpa e così dal dibattimento e giudizio della corte
di Assise - composta da due giudici togati e sei giudici "popolari" ovvero
semplici cittadini - al giudice monocratico.</B> <BR><BR><FONT face=Tahoma
size=2><STRONG><BR><BR></STRONG></FONT>
<P>
<HR>
<P></P>_______________________________________________<BR>Redditolavoro
mailing
list<BR>Redditolavoro@ecn.org<BR>http://www.ecn.org/mailman/listinfo/redditolavoro<BR></BLOCKQUOTE></BODY></HTML>