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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=bastamortesullavoro@domeus.it
href="mailto:bastamortesullavoro@domeus.it">bastamortesullavoro</A> </DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=bastamortesullavoro@domeus.it
href="mailto:bastamortesullavoro@domeus.it">bastamortesullavoro</A> </DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Wednesday, November 19, 2008 10:03 AM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> Fw: Rogo Thyssen, sei rinvii a giudizio</DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
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<DIV><BR></DIV>
<DIV style="PADDING-BOTTOM: 12px; FONT-SIZE: 36px"
class=titologir><SMALL><B><SMALL>TRAGEDIA THYSSENKRUPP:<BR><BR>SE LA TESI DI
OMICIDIO VOLONTARIO VERRA' CONFERMATA NEL CORSO DEL PROCESSO, DIVENTERA' UN
RIFERIMENTO GIURIDICO PER TUTTI GLI "OMICIDI SUL LAVORO";<BR><BR>INUTILE
SOTTOLINEARE CHE QUANTO E' ACCADUTO A TORINO E' IRREPARABILE;<BR><BR>MA DA
QUESTA IMMANE TRAGEDIA POTREBBE SCATURIRE UNA SENTENZA CHE CAMBIERA' IL MODO DI
</SMALL></B></SMALL><SMALL><B><SMALL>CONSIDERARE
</SMALL></B></SMALL><SMALL><B><SMALL>LA VITA UMANA E LA SUA
DIGNITA';<BR><BR></SMALL></B></SMALL><SMALL><B><SMALL>PURTROPPO BASATO SOLO
SULLA PAURA DELLE SANZIONI E NON SUL DOVEROSO RISPETTO ETICO, MORALE E CIVILE
PER I LAVORATORI, LA LORO SALUTE E LA LORO
INCOLUMITA';<BR></SMALL></B></SMALL><SMALL><BR></SMALL>
<DIV align=center><U>Rogo Thyssen, sei rinvii a
giudizio</U></DIV></DIV><BIG><B>L'amministratore delegato dovrà rispondere di
«omicidio volontario» Guariniello: «Una sentenza storica»</B></BIG>
<B><BR><BR>TORINO<BR><BR>Rinviati a giudizio tutti e sei i dirigenti imputati
per il rogo della Thyssenkrupp, dove il 6 dicembre 2007 a Torino morirono 7
operai. Non solo: il gup Francesco Gianfrotta ha accolto le richieste di accusa
della procura rinviando a giudizio con una decisione storica l’amministratore
delegato per l’Italia Harald Espenhan per omicidio volontario con dolo
eventuale, e per omicidio colposo e omissione dolosa di cautele anti
infortunistiche i cinque dirigenti Marco Pucci, Gerald Pregnitz e Giuseppe
Salerno, responsabili a vario titolo dello stabilimento torinese, Daniele
Moroni, dirigente di Terni, e Cosimo Cafueri, responsabile del servizio
prevenzione e protezione dai rischi. Lo conferma Barbara Porta, uno dei legali
di Antonio Boccuzzi, l’operaio rimasto ferito nell’incendio della linea 5 dello
stabilimento torinese. L’udienza è fissata per il 15 gennaio 2009 alle 9 in
corte d’Assise, dove per la prima volta approderà un processo per morti bianche.
<BR><BR>Il gup, dopo un’udienza di quattro ore e mezza e circa due ore e mezzo
di camera di consiglio ha preso una «decisione storica», non accogliendo la
linea difensiva degli imputati tesa a negare il dolo, bensì sposando la linea
della procura anche e soprattutto sulla contestazione del dolo eventuale: per la
morte di Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco
Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi, i sei dirigenti verranno ora giudicati
da una Corte d’Assise e l’amministratore delegato del gruppo Thyssen Italia
Harald Espenhahn dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario, con dolo
eventuale. <BR><BR>Per la prima volta, come ha sottolineato Guariniello, una
procura chiedeva il rinvio a giudizio per omicidio volontario per morte sul
lavoro, per la prima volta oggi c’è stato un rinvio a giudizio per omicidio
volontario per morte sul lavoro e per la prima volta una corte di Assise, ovvero
due magistrati togati e giudici popolari, giudicherà per morte sul lavoro.
<BR><BR>Non solo il gup ha accolto anche la richiesta di rinvio a giudizio
dell’azienda come persona giuridica per illeciti amministrativi connessi alla
mancata adozione di cautele antinfortunistiche chiesto dalla procura perché i
comportamenti dei manager coinvolti sono stati nell’interesse e a vantaggio
della società. Guariniello per sottolineare questo punto ha anche citato la
sentenza della Cassazione su Porto Marghera, ricordando che produttività e
profitto di un’azienda non possono mai far cedere la sicurezza sul lavoro.
<BR><BR>La procura di Torino - con i pm Laura Longo e Francesca Traverso, e
l’aggiunto Raffaele Guariniello - aveva preso questa decisione forte con
convinzione. Anche oggi in aula Guariniello mostrando i risultati delle indagini
preliminari, con slides, documenti, mail interne e della casa madre tedesca,
perizie assicurative, i verbali delle testimonianze dei dipendenti, ha voluto
ribadire come i vertici dell’azienda sapessero della necessità di dotare la
linea 5 di impianti adeguati di sicurezza, ma di aver voluto posticipare
l’adozione di queste misure al trasferimento previsto dell’impianto da Torino a
Terni e avessero accettato il rischio della tragedia. <BR><BR>Per questo le
richieste dell’accusa erano pesanti e prevedevano il dolo eventuale, ovvero la
volontarietà sotto il profilo dell’accettazione dell’evento. Dolo sempre
contestato da Maurizio Anglesio, Cesare Zaccone e Ezio Audisio, i legali degli
imputati, che oggi nelle contro repliche, così come già nelle udienze del 27-28
ottobre, hanno ribadito: non c’è il dolo, i presupposti della condotta dolosa
sono insussistenti, sostenendo anche che ad esempio le presunte indicazioni dei
periti assicurativi su impianti antincendio automatici non riguardavano la linea
5 e soprattutto che mai la casa madre sostenne la necessità di adottare sulla
linea queste misure, e tanto meno posticipandole al trasferimento dell’impianto
a Terni. Obiettivo della difesa, soprattutto per l’ad della Thyssenkrupp Italia
Espenhahn su cui pesa l’accusa più grave, era passare dal dolo alla colpa e così
dal dibattimento e giudizio della corte di Assise - composta da due giudici
togati e sei giudici "popolari" ovvero semplici cittadini - al giudice
monocratico.</B> <BR><BR><FONT size=2
face=Tahoma><STRONG><BR><BR></STRONG></FONT></BODY></HTML>