<font size="6"><b><font color="black" face="Trebuchet MS"><a href="http://donatoauria.blogspot.com/2008/11/siamo-ormai-alla-persecuzione-delle.html" target="_blank"><font color="black"><span style="color: black;">Siamo ormai alla persecuzione delle
opinioni</span></font></a></font></b></font>
<p><font size="4" color="black" face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 8pt;"><font size="2">Mi chiamo Donatantonio Auria e sono un operaio della
SATA licenziato da circa un anno.<br>
Con grande tempismo l'azienda mi ha buttato fuori appena ha saputo del mio
coinvolgimento in un'inchiesta su terrorismo e sovversione. A niente è servito
che il giudice di quell'indagine escludesse quasi subito sia me che gli altri
operai SATA coinvolti, perché eravamo completamente estranei ai fatti indagati.<br>
La SATA ha continuato a tenermi fuori dallo stabilimento, già dimostrando con
questo atteggiamento che la vera ragione del mio licenziamento non era
l'inchiesta, ma il fatto che io fossi un operaio attivo nella difesa dei
diritti degli operai.<br>
Da quel momento ho fatto tutti i passaggi legali che si fanno per ritornare al
proprio posto di lavoro in questi casi. Il mio sindacato, la FLMUniti-CUB, ha
accusato la SATA di comportamento antisindacale, ma la magistratura ha
rigettato il ricorso, perché l'FLMUniti non sarebbe un sindacato "nazionale".
Ho allora fatto ricorso al "700" per la riammissione d'urgenza al lavoro per i
gravi impedimenti che la perdita del salario mi stava causando. Il giudice ha
rigettato anche questo ricorso spiegandomi che il fatto che io non percepissi
il salario non era di per sé "un grave impedimento" per me, per mia moglie e
per i miei tre figli a carico.<br>
Attualmente sto facendo ricorso contro la prima sentenza sul 700 e il 27
novembre si è avuta la prima udienza del nuovo ricorso legale. In quella sede,
il mio avvocato ha fatto presente al giudice che il presupposto fondamentale
del mio licenziamento (presupposto già di per sé illegittimo dato che uno non
può essere licenziato solo in quanto indagato, né rinviato a giudizio, né
condannato) era decaduto da mesi, precisamente da marzo 2008. Quindi, chiedeva
di tenerne conto nel ricorso attuale sul 700. E qui la SATA, tramite i suoi
avvocati ha rilanciato.<br>
Ha presentato al giudice un documento politico pubblico di cui io sono uno dei
firmatari, in cui si afferma la necessità nell'attuale crisi economica che gli
operai costruiscano una propria organizzazione politica indipendente, un
proprio partito. E' un appello pubblico su cui si può dissentire, ma non lo si
può certo presentare come "corpo di reato", almeno fino a quando in Italia sarà
formalmente garantita la libertà di opinione e di organizzazione politica.
Invece, la Fiat è andata tranquillamente oltre. Pur ammettendo che il mio
comportamento non ha alcuna rilevanza penale, gli avvocati della Fiat hanno
giustificato il mio licenziamento sulla base delle mie opinioni politiche,
sulla base della mia convinzione, condivisa da tanti altri operai, che questo
modo di produzione ci sta portando alla rovina e che perciò deve essere
superato. Io e gli altri miei compagni licenziati abbiamo sempre sostenuto che
il vero motivo del licenziamento non era il coinvolgimento nell'inchiesta, ma
il fatto che la Fiat ha voluto liberarsi di noi che abbiamo sempre difeso senza
compromessi gli interessi di tutti gli operai. Con quest'ultimo atto, la
Fiat-Sata ha definitivamente gettato la maschera. Il vero</font> <font size="2">motivo per cui mi
tiene fuori la fabbrica e senza salario sono le mie convinzioni politiche,
convinzioni da me maturate nel corso delle lotte che da anni si svolgono a
Melfi.<br>
Siamo alla persecuzione delle opinioni. Senza potermi accusare di nessun
comportamento concreto, sanzionabile penalmente o contrattualmente, la Fiat
pretende di licenziarmi per le mie opinioni politiche, liberamente e
legittimamente espresse.<br>
In ogni caso, la prossima sentenza ci farà sapere se per la magistratura di
Melfi l'operaio che ha opinioni diverse dal proprio padrone compie per questo
un reato che va punito col licenziamento.<br>
In realtà, nonostante che nel primo pronunciamento sul 700 si è arrivati a
sostenere che io e la mia famiglia possiamo tranquillamente campare, in attesa
della sentenza di merito, con i quattro soldi di liquidazione che ho preso,
spero che i giudici di Melfi non asseconderanno la pretesa della Fiat di
licenziare tutti gli operai che hanno opinioni non gradite all'azienda.<br><br>
Avigliano, 28/11/2008 Donatantonio Auria </font>
</span></font></p>
<p><font size="2" face="Times New Roman"><span style="font-size: 8pt;"> </span></font></p>
<h1 style="font-family: georgia,serif;"><font size="4"><b><span style="font-size: 8pt;">Diffuso alla NEW HOLLAND di Modena dalla</span></b></font></h1>
<h1 style="font-family: georgia,serif;"><font size="4"><b><span style="font-size: 8pt;"> </span></b></font></h1>
<h1 style="font-family: georgia,serif;"><font size="6"><b><span style="font-size: 8pt;" lang="EN-GB">RSU SLAI COBAS NEW HOLLAND MODENA<span>
</span>04/12/2008</span></b></font></h1>
<p style="font-family: georgia,serif;"><font size="4"><b><span style="font-size: 8pt; font-weight: bold;">SLAI COBAS COORDINAMENTO PROV. MODENA</span></b></font></p>
<b><font size="2" color="black" face="Trebuchet MS"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Trebuchet MS"; color: black;"><a href="http://donatoauria.blogspot.com/2008/11/siamo-ormai-alla-persecuzione-delle.html" target="_blank"><font color="black"><span style="color: black;"></span></font></a></span></font></b><br>
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