<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0 Transitional//EN">
<HTML><HEAD>
<META http-equiv=Content-Type content="text/html; charset=iso-8859-1">
<META content="MSHTML 6.00.6000.16788" name=GENERATOR>
<STYLE></STYLE>
</HEAD>
<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV>
<DIV class=content>
<P>due voci diverse ed opposte ma credo che biosgna trovare la massima unità per
ritrovare la dignità.</P>
<P><A title=http://blog.libero.it/gattoneroMI/
href="http://blog.libero.it/gattoneroMI/"
rel=nofollow>http://blog.libero.it/gattoneroMI/</A></P>
<P>Non abbiamo che la rabbia e la dignità.<BR>La rabbia che ci fa inorridire
davanti alle immagini di questi giorni nella Striscia di Gaza, ai barconi
stracolmi di uomini, donne e bambini che arrivano su improbabili barche nelle
nostre coste, a chi non ci riesce e muore a tredici anni schiacciato dal tir
sotto cui si nascondeva.<BR>La rabbia che proviamo di fronte a questa guerra che
ci impone nuove basi militari o all’arroganza del potere che vuole distruggere i
nostri territori con mega discariche o linee ad alta velocità.<BR>La rabbia che
abbiamo provato in tanti per l’omicidio di Alexis in Grecia, come Carlo Giuliani
a Genova, sette anni indietro. Per Abbba.<BR>La rabbia che proviamo di fronte al
Potere che ci vuole impoverire, sfruttare, controllare.<BR>La rabbia verso chi
sgombera spazi sociali e case occupate, agli imbecilli che predicano e praticano
l’odio e la violenza.<BR>La rabbia per chi è rinchiuso in un CPT e si ribella.
Per chi muore di freddo nelle nostre ricche città o dal fuoco in una
baracca.<BR>La dignità è la nostra arma, l’arma di chi in tutto il mondo non si
sottomette, non accetta, e cerca di costruire altri cammini.<BR>Partiamo dunque
per un viaggio di cui non conosciamo le strade, né immaginiamo le destinazioni.
Un viaggio lungo un anno ma anche cento, mille, e che durerà un anno e anche
cento. Ma non sapere le strade non significa non avere nulla negli occhi. E sono
le immagini di Gaza martoriata, dei suoi figli più piccoli massacrati e
straziati, ad occupare oggi tutta la nostra visuale.<BR>Partiamo con il cuore
stretto da una morsa, quella dell’assurdità di questo mondo ingiusto, orribile.
Partiamo sapendo che questo ci resterà dentro, ed è l’unica cosa che sappiamo.
Si può forse portare con sé il dolore come compagno di viaggio? Si può mettersi
in cammino con questo fardello che ti pesa e ti schiaccia?<BR>Dovremo imparare a
portarlo, impedendo che esso ci inchiodi al suolo, fermi, prostrati.<BR>I bimbi
di Gaza, come quel murales di Banksy tracciato sul muro israeliano della
vergogna e dell’aphartheid, vogliono solo volare, attaccati ad un pallone che
sale verso il cielo.<BR>A loro, ai loro sogni e desideri che qualcuno o qualcosa
di mostruoso cerca di rubare, va il nostro pensiero. E se nel percorso
sconosciuto in cui ci avventuriamo, la coltre di nebbia, di fumo, di oscurità
sarà fitta così tanto da renderci incapaci di proseguire, alzeremo gli occhi,
cercando gli occhi che ridono dei bambini di Gaza che volano. </P>
<P>e il secondo</P>
<P>FERMATEVI SUBITO,<BR>FERMIAMOCI TUTTI!</P>
<P>comunicato stampa di Pax Christi Italia</P>
<P>"Quello in<BR>corso a Gaza è un massacro, non un bombardamento, è un crimine
di</P>
<P>guerra e ancora una volta nessuno lo dice". P. Manauel Musallam,<BR>parroco
a<BR>Gaza, 27 dicembre 2008</P>
<P>Un inferno di orrore, morte e<BR>distruzione, di lutti, dolore e odio si
sta<BR>abbattendo in queste ore<BR>sulla Striscia di Gaza e sul territorio
israeliano<BR>adiacente.<BR>A voi,<BR>capi politici e militari
israeliani,<BR>chiediamo di considerare che<BR>insieme ai ‘miliziani’ di Hamas
state colpendo,<BR>uccidendo e ferendo<BR>centinaia di civili palestinesi. Non
potete non averlo<BR>calcolato. Non<BR>potete non sapere che a Gaza non esistono
obiettivi da mirare</P>
<P>chirurgicamente. </P>
<P>Non potete non aver messo in conto che da troppo<BR>tempo è la popolazione
di<BR>Gaza a vivere sotto embargo, senza corrente<BR>elettrica, senza cibo,
senza<BR>medicine, senza possibilità di fuga. Le<BR>vostre crudeli operazioni di
guerra<BR>compiono opera di morte su donne,<BR>bambini e uomini che non possono
scappare<BR>né curarsi e sopravvivere,<BR>essendo strapieni gli ospedali e vuoti
i forni<BR>del pane. Ascoltate i<BR>vostri stessi concittadini che operano
nelle<BR>organizzazioni israeliane<BR>per la pace: “Siamo responsabili
della<BR>disperazione di un popolo sotto<BR>assedio. </P>
<P>Hamas da settimane aveva dichiarato che sarebbe stato<BR>possibile
ripristinare<BR>la tregua a condizione che Israele riaprisse le<BR>frontiere e
permettesse agli<BR>aiuti umanitari di entrare. </P>
<P>Il governo<BR>d'Israele ha scelto consapevolmente di ignorare le
dichiarazioni<BR>di<BR>Hamas e ha cinicamente scelto, per fini elettorali, la
strada della</P>
<P>guerra”.<BR>FERMATEVI SUBITO!</P>
<P>A voi, capi di Hamas,<BR>chiediamo di<BR>considerare che i vostri razzi
artigianali lanciati verso le<BR>cittadine<BR>israeliane poste sul confine, sono
strumenti ulteriori di<BR>distruzione<BR>e, per fortuna raramente, di morte, e
creano inutilmente paura e</P>
<P>tensione tra i civili. Sono una assurda e folle
reazione<BR>all'oppressione<BR>subita, che si presta come alibi per
un’aggressione<BR>illegale. Se foste più<BR>potenti, capi di Hamas, vorreste
forse<BR>raggiungere i livelli di distruzione<BR>dei vostri nemici? E
non<BR>essendolo, a che scopo creare panico, odio e<BR>desiderio di vendetta
nei<BR>civili israeliani che vivono a fianco alla vostra<BR>terra?
Quali<BR>strategie di desolazione, disumane e inefficaci,
state<BR>perseguendo?</P>
<P>FERMATEVI SUBITO!<BR>E noi donne e uomini che apparteniamo alla
‘società<BR>civile’,<BR>FERMIAMOCI TUTTI!</P>
<P>Sostiamo almeno un minuto accanto a tutti i<BR>civili che soffrono.
Alle<BR>centinaia di ammazzati palestinesi, che per<BR>noi non avranno mai nome
e<BR>volto, come alla vittima israeliana. Alle<BR>centinaia di feriti
palestinesi e<BR>ai fortunatamente pochi feriti<BR>israeliani. A chi ha perso la
casa. A chi non<BR>può curarsi. </P>
<P>E poi,<BR>tutti insieme, alziamo la voce: non è questa la strada che
porterà</P>
<P>Israele a vivere in pace e sicurezza. Non è questa la strada che<BR>porterà
i<BR>palestinesi a vivere con dignità in uno Stato senza
più<BR>occupazione<BR>militare, libero e sovrano.</P>
<P>I media italiani in questi<BR>giorni hanno purtroppo mascherato una folle
e<BR>premeditata aggressione -<BR>e soprattutto l'insopportabile contesto di
un<BR>assedio da parte di<BR>Israele che per mesi ha ridotto alla fame un
milione e<BR>mezzo di<BR>persone- scegliendo accuratamente alcuni termini ed
evitandone<BR>altri.</P>
<P>La maggior parte dei quotidiani e telegiornali hanno affermato che
“è<BR>stato<BR>Hamas a rompere la tregua”. </P>
<P>Invece il 19 dicembre è<BR>semplicemente scaduta una tregua della
durata<BR>concordata di sei mesi.<BR>L'accordo comprendeva: Il cessate-il-fuoco,
la sua<BR>estensione nel giro<BR>di qualche mese alla Cisgiordania e la fine del
blocco<BR>di Gaza. Questi<BR>impegni non sono stati rispettati da Israele (25
palestinesi<BR>uccisi<BR>solo dalla firma dell'accordo) e quindi Hamas non l'ha
rinnovato.<BR>Ancor<BR>più precisamente, già ai primi di novembre, Israele aveva
rotto la</P>
<P>tregua con una serie di attacchi a Gaza uccidendo altri 6 palestinesi. </P>
<P>Aiutiamoci allora a valutare criticamente le analisi spesso
falsate<BR>dei<BR>media per dare maggior forza ad altre voci diventate grida:
Solo<BR>poche ore<BR>fa, proprio a Gaza, il Patriarca di Gerusalemme celebrava
la<BR>Messa di Natale<BR>riprendendo il suo Messaggio natalizio:“Siamo
stanchi.<BR>La pace è un diritto<BR>per tutti. Siamo in apprensione per
l'ingiusta<BR>chiusura imposta a Gaza e a<BR>centinaia di migliaia di innocenti.
Siamo<BR>riconoscenti a tutti gli uomini di<BR>buona volontà che non
risparmiano<BR>sforzi per spezzare questo blocco.”<BR>La strada intrapresa
invece,<BR>lastricata di sangue e macerie, condurrà la<BR>gente qualsiasi al
macello.<BR>E i suoi capi alla sconfitta. In primo luogo<BR>alla sconfitta
umana.</P>
<P>Pax<BR>Christi Italia<BR>28 dicembre 2008</P></DIV></DIV></BODY></HTML>