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<div class=Section1>
<p class=MsoNormal><font size=3 face=Arial><span style='font-size:12.0pt;
font-family:Arial'>Venerdì 16 gennaio inizia a Ravenna l'udienza preliminare
del processo per la morte sul lavoro di Luca Vertullo al Porto.<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=3 face=Arial><span
style='font-size:12.0pt;font-family:Arial'>I padroni sfruttano gli operai
giovani, precari, in affitto (staff leasing), come carne da macello per i loro
profitti.</span></font><font size=1 face=Arial><span style='font-size:9.0pt;
font-family:Arial'><o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=3 face=Arial><span style='font-size:12.0pt;
font-family:Arial'>Per il giorno 16 gennaio, in occasione dell'udienza preliminare,
lanciamo un appello ai lavoratori, al movimento studentesco, alle associazioni,
ai centri sociali, a sostenerci in questa battaglia di “civiltà” e
a manifestare davanti alle agenzie interinali per chiederne la chiusura, a
cominciare dai trafficanti di esseri umani dell'INTEMPO , e la cancellazione
delle leggi per la precarietà, <st1:PersonName ProductID="la L. Treu" w:st="on">la
L. Treu</st1:PersonName> e <st1:PersonName ProductID="la L. Biagi." w:st="on">la
L. Biagi.</st1:PersonName><o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal align=center style='text-align:center'><b><font size=5
face=Arial><span style='font-size:18.0pt;font-family:Arial;font-weight:bold'><o:p> </o:p></span></font></b></p>
<p class=MsoNormal align=center style='text-align:center'><b><font size=4
face=Arial><span style='font-size:14.0pt;font-family:Arial;font-weight:bold'>Facciamolo
noi il processo ai padroni: a Ravenna partecipiamo al PRESIDIO per il 16/1 alle
ore 8.30 davanti al Tribunale in viale Falcone,67 (viale Randi)<o:p></o:p></span></font></b></p>
<p class=MsoNormal align=center style='text-align:center'><b><font size=5
face=Arial><span style='font-size:18.0pt;font-family:Arial;font-weight:bold'><o:p> </o:p></span></font></b></p>
<p class=MsoNormal><font size=3 face="Times New Roman"><span style='font-size:
12.0pt'><o:p> </o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=3 face="Times New Roman"><span style='font-size:
12.0pt'><o:p> </o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=4 face=Verdana><span style='font-size:14.0pt;
font-family:Verdana'>Rete per la sicurezza sul lavoro-Ravenna<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=4 face=Verdana><span style='font-size:14.0pt;
font-family:Verdana'>c/o Slai cobas per il sindacato di classe, via G. Di
Vittorio,32<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=4 face=Verdana><span style='font-size:14.0pt;
font-family:Verdana'>tel. 339/8911853<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=4 face=Verdana><span style='font-size:14.0pt;
font-family:Verdana'>e mail: cobasravenna@libero.it<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal><font size=3 face="Times New Roman"><span style='font-size:
12.0pt'><o:p> </o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=1 face=Arial><span
style='font-size:9.0pt;font-family:Arial'><o:p> </o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=1 face=Arial><span
style='font-size:9.0pt;font-family:Arial'><o:p> </o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=1 face=Arial><span
style='font-size:9.0pt;font-family:Arial'>Data Rassegna: 13-01-2009<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=1 face=Arial><span
style='font-size:9.0pt;font-family:Arial'>Data articolo: 13-01-2009<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=1 face=Arial><span
style='font-size:9.0pt;font-family:Arial'>Estratto da pagina 9 Corriere di
Ravenna<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=1 face=Arial><span
style='font-size:9.0pt;font-family:Arial'>Powered By<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><b><font size=6
face="Times New Roman"><span style='font-size:23.0pt;font-weight:bold'>«Luca
sia da monito a chi pensa al profitto<o:p></o:p></span></font></b></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=4
face="Times New Roman"><span style='font-size:14.0pt'>Parla un fratello del
portuale morto al primo giorno di lavoro<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=1 face=Arial><span
style='font-size:9.0pt;font-family:Arial'><o:p> </o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=3
face="Times New Roman"><span style='font-size:12.0pt'>RAVENNA. «Luca è morto per
soldi.<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=3
face="Times New Roman"><span style='font-size:12.0pt'>E’ morto perché
qualcuno pensava che al porto il profitto venisse prima della sicurezza. E’
per questo che adesso vogliamo il massimo: perché chi pensa solo al profitto
deve essere colpito nel portafoglio e non nella coscienze. Se bastassero le coscienze<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=3
face="Times New Roman"><span style='font-size:12.0pt'>tutto questo non sarebbe
mai successo». Angelo Vertullo è uno dei due fratelli di Luca: ha 32 anni, ma negli
ultimi due ha preferito il silenzio, così come i suoi genitori e il fratello
maggiore. Ora però, a pochi giorni dal processo, ha scelto di parlare. Venerdì
prossimo si terrà infatti l’udienza preliminare per l’omicidio colposo
del 22enne ravennate morto al suo primo giorno di lavoro all’interno del
traghetto Espresso Catania. Sedici le persone indagate, molti sceglieranno riti
alternativi. Tra gli indagati per omicidio colposo anche nomi eccellenti della
politica e del mondo imprenditoriale ravennate.<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=3
face="Times New Roman"><span style='font-size:12.0pt'>Pochi giorni fa le
assicurazioni delle parti coinvolte hanno rigettato l’offerta di
risarcimento da un milione di euro presentata dall’<st1:PersonName w:st="on">avvocato</st1:PersonName>
della famiglia Vertullo, Massimo Dalmonte che aveva chiesto un milione di euro
sulla base delle tabelle riconosciute nei tribunali di Milano e Bologna. La controfferta
è stata di circa 450mila euro, meno della metà, visto che tra gli assicuratori
degli indagati non è stato trovato un accordo. «Francamente non pensavo che
sarebbero usciti anche gli aspetti economici di questa vicenda - racconta -.
Pensavo che alla gente non interessassero, in un primo momento la cosa mi ha
turbato, poi ho capito che la morte di Luca è un caso che riguarda tutta la
città e non solo la mia famiglia. Perché è successo a lui, ma in quelle
condizioni di lavoro poteva succedere a tanti altri. Tuttavia il fatto che si
continui a parlare della morte di mio fratello mi fa piacere e ci dà coraggio.
In questi due anni nessuno ha mai avanzato una richiesta di risarcimento ora,
all’improvviso, a pochi giorni dal processo, eccola. Mi hanno dato
fastidio il modo e i tempi - continua Angelo -, l’idea che ci potessimo
mettere a trattare. Forse ci toccherà costituirci parte civile e sappiamo che i
processi civili durano anche 10 anni, ma non mi importa, tanto tra 10 anni noi
continueremo a pensare a Luca anche senza andare in tribunale. Se avessimo
voluto i soldi li<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=3
face="Times New Roman"><span style='font-size:12.0pt'>avremmo accettati subito,
quello che vogliamo è fare in modo che questa morte sia anche da monito e da deterrente.
A quegli imprenditori che pensano che sia conveniente risparmiare su un operaio
che attacca i freni in una stiva, vorrei che un giorno si ricordassero di
quanto costa risarcire una famiglia che ha perso un figlio. Perché questo è il
punto: loro hanno perso un operaio, noi un fratello, un figlio. Anche loro
devono capire che dietro un portuale morto c’è un padre, un figlio, un
amico, insomma delle persone. E loro adesso mi chiedono di negoziare. Ma
trattare cosa? Datemi Luca e tenetevi tutto. Ma Luca non ce lo possono ridare, allora
io, come fratello, ho il dovere di chiedere il massimo. Qual è il massimo? Non
lo so. Un milione di euro, duecento euro, sia un giudice a deciderlo, ma non
loro, questo non possiamo accettarlo ». Intanto proprio per venerdì mattina i
Cobas Slai (che si costituiranno parte civile con il sindacato Federmar) hanno
indetto una manifestazione davanti al tribunale di Ravenna. L’iniziativa
ha raccolto ieri pomeriggio anche l’adesione dei Verdi di Ravenna: «Cercheremo
di esercitare la massima pressione democratica su tutte le istituzioni affinché
la tragica vicenda non si chiuda senza aver accertato le gravi responsabilità
di chi non ha vigilato a sufficienza, di chi ha sottovalutato i nostri precisi
allarmi e<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=3
face="Times New Roman"><span style='font-size:12.0pt'>di chi ha mandato allo
sbaraglio al primo giorno di lavoro un ragazzo senza le necessarie precauzioni
».<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=3
face="Times New Roman"><span style='font-size:12.0pt'><o:p> </o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=3
face="Times New Roman"><span style='font-size:12.0pt'>di Carmelo Domini<o:p></o:p></span></font></p>
<p class=MsoNormal style='text-autospace:none'><font size=3
face="Times New Roman"><span style='font-size:12.0pt'><o:p> </o:p></span></font></p>
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