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<DIV><FONT face=Arial size=2>Inolltro con partecipazione e condivisione
queste testimonianze di refusnik israeliani, con la speranza</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>che tutti gli eserciti siano
rifiutati.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>vittoria</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>L'Avamposto degli incompatibili</FONT></DIV>
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<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV>pacifisti israeliani si rifiutano di arruolarsi per combattere a
Gaza<BR><BR>dannyfour<BR>Ieri, 07:26 p.<BR>Qui sotto il testo del video diffuso
da Israel <BR>Social TV che riprende una manifestazione contro la guerra
avvenuta <BR>pochi giorni fa in Israele.<BR>Nel 2002 mi rifiutai di essere
richiamata <BR>alle armi.?Non volevo partecipare a nessun ruolo d’appoggio,
perché <BR>rifiuto di aiutare l’occupazione in qualunque modo. Non penso ci sia
un <BR>modo di prestare servizio in un esercito il cui unico scopo e occupare
<BR>un’altra nazione, nemmeno in presunti ruoli sociali destinati alle
<BR>donne. Ho voluto unirmi ai nuovi obiettori di coscienza che rifiutano <BR>di
combattere a Gaza. Penso che il potere dei refusenik [obiettori di
<BR>coscienza] sia enorme: noi dobbiamo dire che non accettiamo di
<BR>commettere questi crimini, non ci metteremo il nostro nome. Non
<BR>commetteremo crimini di guerra, non bombarderemo bambini, non cacceremo
<BR>la gente dalle loro case. (Noa Kaufman, studentessa dell’Università di
<BR>Tel Aviv)<BR>Sabato scorso ho ricevuto il richiamo alle armi per
<BR>presentarmi il mattino seguente a prestare servizio. Ho rifiutato. Sono
<BR>andato là e ho detto al mio comandante che rifiuto. di combattere.
L’<BR>esercito adesso deve decidere cosa fare con me. Non posso allontanarmi
<BR>e in qualunque momento possono processarmi. Ho già preparato la borsa a
<BR>casa, con libri e tutto ciò di cui si ha bisogno in prigione. (Noam
<BR>Livne, ufficiale di riserva, membro di Courage to Refuse; imprigionato
<BR>nel 2001 per essersi rifiutato di prestare servizio nei territori
<BR>occupati)<BR>Questa settimana ho parlato col mio comandate di brigata, ha
<BR>telefonato per dire che non c’è ancora nessun avviso ma che voleva
<BR>verificare la mia disponibilità. Gli ho risposto che se vengo <BR>richiamato
probabilmente rifiuterò. (Eric Diamant, soldato di riserva, <BR>membro di
Courage to Refuse)<BR>Partecipo a questa protesta per <BR>incoraggiare più
soldati e coscritti a rifiutare la chiamata alle armi. <BR>Sono qui per dare
coraggio a più madri e padri, affinché dicano ai loro <BR>ragazzi costretti
dalla legge a servire nell’esercito, di prestare <BR>attenzione a ciò per cui
sono chiamati a combattere. (Racheli Merhav, <BR>dimostrante)<BR>Questa protesta
è diversa per la sua composizione sociale, <BR>è insolita e un po’ più moderata,
e i riservisti che sono qui in <BR>compagna degli altri mandano un segnale a
quei soldati che prendono in <BR>considerazione la loro linea di condotta ma
sono meno sensibili ai più <BR>tradizionali appelli della sinistra. Imploro i
soldati in prima linea a <BR>Gaza oggi, e i riservisti lì vicino che stanno
preparandosi ad andarci, <BR>di fare ciò che devono fare, specialmente quelli
che sentono di essere <BR>in torto, quelli che sentono di stare commettendo un
errore, quelli che <BR>sentono che la loro ubbidienza, fedeltà e volontà di fare
il proprio <BR>dovere sono state manipolate. Io chiedo loro di rifiutarsi. Dite
no. <BR>Ciò ha un prezzo, non da poco, specialmente un prezzo personale, ma
<BR>questa è la cosa giusta da fare. (David Zonsheine, ufficiale di <BR>riserva,
membro di Courage to Refuse)<BR>Penso che il lavaggio del <BR>cervello in questo
Paese, che comincia alla scuola materna, funzioni e <BR>si metta alla prova
specialmente in tempo di guerra. A 18 anni entri <BR>nell’esercito insieme a
tutti i tuoi amici. Ti dicono che sei un eroe, <BR>ci sono raccolte di fondi per
te, hai l’intera nazione dietro… così <BR>quelli che non contestano si
arruolano, ma è uno sbaglio e alla fine lo <BR>capiscono. Lo dimostra il numero
di riservisti richiamati a combattere <BR>che si rifiutano di partire. (Noa
Kaufman, studentessa dell’Università <BR>di Tel Aviv).<BR>Ho sentito di sempre
più gente che rifiuta di prendere le <BR>armi, si trovano a vari livelli, certi
attendono l’addestramento, certi <BR>pensano ancora a cosa fare. Ho fatto delle
telefonate al riguardo e se <BR>questa guerra continua sono certo che ci saranno
più obiettori. (Noam <BR>Livne, ufficiale di riserva, membro di Courage to
Refuse)<BR>Coraggio per <BR>combattere, sì, coraggio per difendersi, sì, ma
coraggio di rifiutare? <BR>Questo è tradimento. Non esiste una tal cosa
“coraggio di rifiutare”. <BR>(civile contrario alla protesta)?- Io credo che
esiste. (manifestante)?<BR>- Nell’idealismo, non qui. Qui noi dobbiamo vivere,
con l’idealismo tu <BR>non vivi. Se tu non avessi avuto un esercito non saresti
in grado di <BR>camminare qui attorno.<BR>Serve tanto coraggio per uscire fuori
dalle <BR>righe e dire: “Mi dispiace, basta, questo non lo farò, a questo non
<BR>voglio partecipare, questo non verrà fatto in nome mio.” (Racheli
<BR>Merhav, dimostrante)<BR>Sono stato arruolato per quatto anni come
<BR>ufficiale da combattimento. Sono stato a Gaza, sono stato in Libano, ho
<BR>ordinato imboscate, ho avuto il comando di postazioni, ho combattuto i
<BR>terroristi, sono stato colpito dai mortai, mi hanno sparato, e ho fatto
<BR>tutte quelle cose paurose che fanno i militari e dico questa cosa qui
<BR>con tutto il cuore: per rifiutare di combattere ho avuto bisogno di più
<BR>coraggio. Perché in tutte quelle cose che ho fatto mentre prestavo
<BR>servizio ero attorniato da un gruppo di uomini che faceva la stessa
<BR>cosa, ero in un situazione talmente gregale che quelle cose parevano
<BR>normali. Così dico qui con tutto il cuore che mi c’è voluto più <BR>coraggio
per rifiutarmi che per fare tutte quelle cose che ho fatto <BR>sotto le armi.
Invito tutti i soldati, piloti, officiali e chiunque <BR>altro prenda parte a
questa guerra a cercare questo coraggio dentro di <BR>sé. (Noam Livne, ufficiale
di riserva, membro di Courage to Refuse)<BR><BR>Credo che nel nome della legge,
i soldati oggi devono prendere parte a <BR>qualcosa che poi non saranno capaci
di sopportare, se ritornano vivi da <BR>questa guerra. (Racheli Merhav,
dimostrante)<BR>Il tiro intenzionale e l’<BR>attacco contro i civili è illegale
e proibito. L’obiezione non è <BR>soltanto morale ma piuttosto un obbligo di
legge quando è conseguenza <BR>di ordini illegali (Michael Sfard, avvocato,
esperto di diritto <BR>umanitario internazionale)<BR>Ero un pilota di caccia
operativo e capitano <BR>di Black Hawks [elicottero d’assalto]. Circa cinque
anni fa noi abbiamo <BR>scritto La Lettera del Combattente con la quale ci siamo
rifiutati di <BR>partecipare ai crimini di guerra dell’esercito e dell’aviazione
nei <BR>territori occupati. La gente mi dice cose come: “Empatia e compassione
<BR>sono parole da civili, da lasciare a casa prima di andare in servizio
<BR>attivo.” E questo spiega come si possa bombardare una scuola, come si
<BR>possa bombardare l’università islamica a Gaza. Ad un tratto ho compreso
<BR>come ogni genere d’orrore sia potuto accadere nel corso della storia, <BR>al
nostro popolo e ad altri popoli. Brave e buone persone si <BR>trasformano in
criminali di guerra d’incredibile efferacia. Non è <BR>possibile bombardare e
uccidere civili in quantità e aspettarsi che <BR>tutto continui come prima, che
andremo a raccontare ai nostri amici e <BR>parenti di essere un po’ di sinistra
e un po’ di destra, a guardare <BR>Erets Nehederet [un varietà televisivo] e a
mettere nostra figlia a <BR>dormire. Non potrà davvero andare avanti per sempre
tutto ciò. <BR>(Joanthan Shapira, pilota della riserva, Capitano di Black Hawk,
<BR>obiettore)<BR>In proporzione parlare di 600 morti a Gaza è come dire 3000
<BR>morti in Israele. Se ci fossero stati 3000 morti in Israele e decine di
<BR>migliaia di feriti cosa sarebbe accaduto alla gente qui? Quale tipo di
<BR>odio avrebbe seminato? Quale tipo di reazione avrebbe fatto scattare?
<BR>Razionalmente, politicamente, in qualunque modo lo si guardi, ciò che
<BR>questi bombardamenti fanno è preparare anni e anni di lotte, di sangue,
<BR>di sofferenza e alla fine ognuno di questi razzi tornerà a cadere su
<BR>Sderot e altre città del sud, perché è impossibile basare la sicurezza
<BR>di Sderot sulla sofferenza di Gaza. (Noam Livne, ufficiale di riserva,
<BR>membro di Courage to Refuse)<BR>Nella società il vero coraggio e quello di
<BR>fare obiezione, questo coraggio nasce da una condizione molto <BR>difficile,
dove tutti dicono una cosa e tu ne fai un’altra, perché tu <BR>solo ci credi.
Questo è il vero coraggio. E a tutti quelli che pensano <BR>che non c’è bisogno
di coraggio per rifiutarsi di combattere, <BR>suggerisco semplicemente di
provarci e vedere cosa succede. (David <BR>Zonsheine, ufficiale di riserva,
membro di Courage to Refuse)<BR>fonte
<BR>trad.italiano:?http://22passi.blogspot.com<BR>- <A
href="http://www.webmov/">http://www.webmov</A>.<BR>org/wpress/2009/01/14/pacifisti-israeliani-si-rifiutano-di-arruolarsi-<BR>per-combattere-a-gaza/<BR></DIV></DIV></BODY></HTML>