<table cellspacing="0" cellpadding="0" border="0" ><tr><td valign="top" style="font: inherit;"><DIV>Al di là dello scambio di email che non ho potuto seguire, l'analisi sulle rivalità e la mancanza di unità tra i centri sociali a Milano è un dato di fatto.</DIV>
<DIV>L'esperiena dei centri sociali aveva avuto una grande rilevanza - passatemi il passato - perché partiva dal territorio attraverso la riapproprazione di spazi. Ma già da quando si è scesi a patti, per quanto "pacifici" con le istituzioni, come si fece a Roma con Rutelli, si sono poste le basi per un'involuzione di quell'esperienza attraverso la sua cooptazione all'interno delle necessità di gestione del territorio proprie delle istituzioni e dei capitali immobiliari e dei costruttoi, per non parlare dell'oggi dove la difesa di questi luoghi, stante i rapporti di forza, è confinata nelle regole di chi si vuole combattere, ovvero avvocati, aule di tribunale, etc.</DIV>
<DIV>Bisognerebbe partire da una riflessione su questi fatti, ovvero sui reali rapporti di forza, sulle divisioni, sulla mancanza - non so dire perché, ma sarebbe interessante anche qui sviluppare delle riflessioni critiche - di un'agire comune, e via di questo passo.</DIV>
<DIV>Forse anche in liste come questa sarebbe interessante che, di là dlle azioni e dalle iniziative a cui si prende parte e si dà vita, si sviluppasse anche un confronto su questi temi.</DIV>
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<DIV>emiliano<BR><BR></DIV></td></tr></table><br>