<p><br /></p>
<blockquote>----Messaggio originale----<br />Da: antoniocamuso@alice.it<br />Data: 06/02/2009 20.36<br />A: <<Undisclosed-Recipient:>, <>><br />Ogg: richiesta adesione recensione critica Pietro Mita rosso novecento<br /><br /><!-- <STYLE></STYLE> -->
<div><span style="font-size: x-small; font-family: Arial;">
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align="center"><strong></strong> </p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align="center"><strong><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;">cari compagni bobo, salvatore, ernesto, cosimino, carlo, piero, vi invio questa recensione critica dell'ultimo sgorbio di pietrro mita , sarebbe mia intenzione di farla girare ma visto che si tratta di dare una risposta che ha riguradato il nostro comune passato prima di farlo vorrei che ci fosse una vostra possibile adesione, se volete firmandola , o anche semplòicemnte dicendo se ok</span></span></strong></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align="center"><strong><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;">vi ringrazio</span></span></strong></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align="center"><strong><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;">Pietro Mita: Rosso Novecento.<!--ml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office"--></span></span></strong></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align="center"><strong><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;"> </span></span></strong></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align="center"><strong><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;">Ma noi doveravamo?</span></span></strong></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">La nuova<span style="mso-spacerun: yes"> </span>creazione letteraria di Pietra Mita,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>che segue lo Zingaro<span style="mso-spacerun: yes"> </span>e il comunista<span style="mso-spacerun: yes"> </span>dedicato al compagno Pietro Alò prematuramente scomparso, fa piazza pulita di ogni nostra illusione sui motivo dei vuoti di memoria di cui era pieno il primo libro. Eravamo convinti<span style="mso-spacerun: yes"> </span>che nello Zingaro e il comunista certe dimenticanze, certe inesattezze sui protagonisti di tante lotte sociali, politiche, ambientali in Puglia erano causate dal naturale coinvolgimento emotivo<span style="mso-spacerun: yes"> </span>provocato nel parlare di un compagno e un amico fraterno col quale si era diviso quasi lintera vita,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>e quindi lo avevamo assolto , rinviando un giudizio definitivo sulle sue capacità di storicizzare i movimenti pugliesi in un altro contesto.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Purtroppo in Rosso Novecento,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>che avrebbe potuto essere loccasione buona per riscattare gli errori precedenti, scopriamo amaramente come un compagno ( un tempo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>avremmo detto un soggetto politico )di così ampia e lunga esperienza come Pietro Mita<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si ostini nel continuare nellanalizzare il vissuto<span style="mso-spacerun: yes"> </span>politico degli ulti mi 40 anni attraverso una sua personale lente macchiata di soggettività;<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per Mita la ricerca storica consensuale e condivisa su un periodo di lotte e passioni che ha coinvolto più generazioni non è pratica percorribile,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>visto che persevera, anche in questo ultimo libro,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nel riconoscere lesistenza, in Puglia,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>solo dei partiti e movimenti che ha personalmente abbracciato nella sua pur lunga<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>vita politica.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">In questo libro, al periodo che va dal 68 ad oggi, son dedicate oltre 60 pagine ( circa una pagina e mezza per ogni anno) ma in un intrigante operazione di maquillage, piena di orpelli e molto sentimentalismo, Pietro<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>riesce a cancellare dalla storia pugliese uomini e donne che,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>avendo avuto la sfortuna di non aver condiviso con lui le stesse scelte, han dato comunque alla Puglia sangue, sudore, lacrime e passioni negli ultimi 40 anni.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Ceravamo fatti illudere dalla accurata e stringente presentazione di Girolamo de Michele che<span style="mso-spacerun: yes"> </span>concludeva<span style="mso-spacerun: yes"> </span>con un appello a tutti di<span style="mso-spacerun: yes"> </span>andare con umiltà alla ricerca delle nuove facce dellantagonismo sociale e politico dei nuovi soggetti anche e soprattutto attraverso la genealogia dei movimenti.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">-Facendo ciò costruiremmo la freccia da scagliare dentro il futuro, dice il De Michele:- dobbiamo andare a ricercare nelle lotte dei migranti o quelle della difesa degli ospedali, quelle dei giovani metalmeccanici o nei centri sociali
per lanciare il grido che ci dia la forza ancora di scalare il cielo.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Un appello suggestivo per questo mancato <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>libro freccia di cui purtroppo Mita ne fa, al massimo,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>un boomerang malcostruito, con un ritorno alla pratica settaria nel narrare il passato riconoscendo e dando valore solo a chi gli conviene. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Un vero peccato per Mita, poiché se<span style="mso-spacerun: yes"> </span>avesse accolto quellappello del De Michele,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di andare a vedere nelle lotte dei migranti e per la solidarietà internazionale si sarebbe ricordato di Dino Frisullo e dei suoi compagni di avventure e disavventure, compresa la sua carcerazione in Turchia, nellostinata battaglia in difesa del popolo curdo.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Purtroppo di Dino Frisullo<span style="mso-spacerun: yes"> </span>nel libro di Mita non cè traccia!</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="mso-spacerun: yes"> </span>Non cè traccia neanche delle tante iniziative a favore del popolo palestinese<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e delle tante contestazioni per la presenza degli stand israeliani presso la Fiera del Levante.organizzati da un coordinamento regionale stabile e composto da tante realtà.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Il De Michele dice di andare a ricercare le nuove soggettività presso i centri sociali, ebbene Pietro Mita dei centri sociali che fiorirono in Puglia<span style="mso-spacerun: yes"> </span>li riduce in macerie, anzi semplicemente in polvere non citandone nessuno.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="mso-spacerun: yes"> </span>Non cè traccia del loro impegno durato per qualche decennio nellessere lunico baluardo, nella nostra regione,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>in una stagione che vide la diffusione delleroina tra generazioni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rimaste orfane di quei riferimenti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che le spingessero allimpegno politico e sociale piuttosto che al suicidio del buco collettivo.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Non cè traccia delle centinaia di iniziative culturali, musicali, i tanti laboratori didattici, gruppi di lavoro e autocoscienza,limpegno a favore dei diritti degli omosessuali e contro la diffusione dellAIDS, insomma tutto il lavoro dei giovani dei centri sociali che sopperirono per tanto tempo al vuoto di comprensione,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>non solo dei soggetti istituzionali del terremoto che scuoteva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>i giovani, ma anche dellincapacità di comprendere e dare risposte da parte di molti coloro che si dicevano sessantottini, compreso il Pietro Mita.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Cancellata è quindi nel suo libro lesperienza<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di quindici anni del Centro Sociale di via Santa Chiara a Brindisi e delle centinaia di giovani, gruppi musicali, artisti che lo hanno frequentato. Cancellati i centri sociali di Casarano , di Martano, di Lecce, di Mesagne. Cancellato il Coppola Rossa, cancellata lesperienza delle Fucine Meridionali di Bari, cancellato il CittàVekkia di Taranto, come quello di Laterza e le esperienze foggiane.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Tutti i centri sociali pugliesi svaniti nellazzeramento storico di Pietro e come fantasmi ridotti i loro frequentatori. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Fantasmi quelle migliaia di giovani pugliesi, oggi uomini e donne maturi che ricordano con una velo di nostalgia quella stagione travolgente<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che purtroppo non lambì il Pietro Mita assorto in quegli anni da altre meritorie battaglie. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Fantasmi scomparsi nel porto delle nebbie qual è Rosso Novecento, e laddentrasi nella lettura delle pagine dedicate agli ultimi 40 anni è come il viaggiare nella nebbia: fotogrammi sfuggenti di movimenti illuminati dal faro acceso dal sommo autore<span style="mso-spacerun: yes"> </span>con molta parsimonia e discrezione.Qual è il motivo di tanta ostinata cecità?</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Ceglie capitale dellantagonismo pugliese
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="mso-spacerun: yes"> </span>A Brindisi, il 29 gennaio, Nella lunghissima ed interminabile presentazione del libro, lamico pittore Uccio Biondi autore della copertina, riafferma più volte il teorema di Ceglie messapico capitale dellantagonismo pugliese,
Ceglie caput mundi
con un Pietro Mita rosso fin sulle punte delle orecchie non sappiamo se per il compiacimento o per falsa ritrosia.Una teoria che traspare sin troppo nella narrazione, pur piacevole che a tratti riesce a coinvolgere emotivamente il lettore di questo libro che ha momenti di poesia intensa e specialmente<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>quando vede parlare Pietro Mita dei braccianti, dei cafoni tra i quali lui e tanti molti bravi compagni del Circolo Lenin di cegleie e non spesero anni della meglio gioventù, divendo effettivamente nel mondo agricolo pugliese punti di riferimento alternativi allo squallore delle organizzazioni sindacali agricole tradizionalio, capaci solo di lavorare per far ottenere qualche sussidio ma con gli occhi chiusi sullo sfruttamento e sul capolarato nelle campagne. Di questo lavoro noi ne siamo consapevoli e ringraziamo quei compagni, Pietro Mita e Alò in testa che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>riuscirono a saldare le tendenze operaiste dei movimenti sessantottini con ile specificità della parte più profonda del nostro Meridione, ma
da qui a dire praticamente che ceravamo solo noi, ne passa!</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Dovremmo accettare accettare forse che venga cancellata la storia di quei quadri operai che si formarono attraverso il rapporto costante con quei giovani studenti e non che sistematicamente per un decennio , ostinatamente presidiavano con<span style="mso-spacerun: yes"> </span>volantinaggi, strillonaggi, facendo inchieste sui piazzali della Polymer e della zona industriale di brindisi , come anche quelli di Taranto? Sì a Taranto ci fu anche lintervento del Circolo Lenin e<span style="mso-spacerun: yes"> </span>la presenza di Alò, ma quella dei gruppi ml e quella di Lotta continua che vi mandò in rotazione molti dei suoi quadri come Marcello Pantani dove la mettiamo? E di Michele Boato che a Brindisi fu in pianta stabile per diversi anni?. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Noi ceravamo lì in quegli anni costantemente due- tre volte la settimana alle prime ore dell'alba e a fine turno, prima i compagni dellUCI ( m-l), Servire il Popolo poi divenuto PC(m-l)I e poi un nucleo ostinato di Lotta continua oltre che gli interventi sporadici di altri gruppi come il PCDI e il gruppo del Manifesto. Giovani studenti ed operai<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che si ritrovarono insieme nelle lotte della Grandis, la Benteler, della Sidelm,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>dei subappalti della Centrale Enel e del petrolchimico e la SACA e che negli anni seguenti videro la costruzione di una FLM brindisina combattiva, con capacità autonome di gestire e interpretare le lotte operaie.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Cancellate totalmente queste esperienze in una sorta di nemesi autocelebrativa</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Che in puglia vi siano state realtà anrchiche o anarco comuniste e che siano state presenti in diversi settori studenteschi e non non c'è traccia. , nonstante che la FDCA vi abbia fatto il suo congresso fondativonegli anni 70</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="mso-spacerun: yes"> </span>Gli autonomi, quelli dell'Autonomia operaia son praticamente ridotti ad un barlume di superstiti di un Lotta Continua disciolto a Bari e che per di più vengono ben mazzolati dal servizio d'ordine dell'MLS quando cercano di disturbare un'importante convegno all'università. concetto ripetuto in altre parole quando si dà all'MLS il riconoscimento di esser stato il baluardo fidico e politico al dilagare del fenomeno autonomia in Puglia. </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="mso-spacerun: yes"> </span>caro pietro questa medaglia giustizialista te la potevi risparmiare,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ben altri e più profondi furono i limiti dello sviluppo dell'Autonomia Pugliese compreso quello non di poco conto di aver mosso i primi passi proprio quando la spietata repressione che colpì tutto il movimento dell'Autonomia in tutta Italia dai vari Calogero di turno e dall'altro stritolata dall'avanzare del militarismo brigatista.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;">Questo non toglie che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>essa sotto forma di individui e piccole realtà locali ebbe modo di sviluppare le tematiche<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che lavevano contraddistinta dal nascere e poi contaminata dal movimento femminista, ambientalista e quello delle problematiche giovanili, lemarginazione, la lotta alleroina senza però esprimere solidarietà ai prigionieri politici, reclamando la chiusura delle carceri speciali ( Trani in testa) e dellabolizioni delle leggi demergenza poiché esse avrebbero prolungato il fenomeno del Brigatismo come unica forma di lotta anticapitalista in italia, fornendo alibi ad una direzione strategica BR che era ormai uscita letteralmente fuori di testa , decretando lAutonomia operaia come<span style="mso-spacerun: yes"> </span>nemico da combattere.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;">Ricordare e compiacersi dell'uso demente della forza tra "compagni" per dirimere i dissidi politici come fai tu ricordando quell'episodio di Bari trova l'equivalente nel cercare di sotterrare con il tuo libro tutti coloro che hai volutamente dimenticato.Non c'è traccia dell'impegno costante con molteplci campeggi di lotta decine di manifestazioni, presidi, culminati in denunce dei compagni del Comitato contro l'Energia Padrona di Brindisi, e che videro la presenza di centinaia di compagni delle altre realtà antinucleari di tutta Italia e che unirono il no al nucleare, al no alle politiche di riamo e neoimperialiste e quelle al fianco del popolo palestinese. Nel caso fossi preso dal dubbio basterà che tu vada sul nostri sito per guardare le foto, nel dubbio ancora siamo disposti a mettere a disposizioni documenti, verbali di denunce subite, insomma tutto quello che serve per una, speriamo nuova ristampa del tuo libro con le correzioni opportune.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times New Roman;">l'antifascismo. </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Strana interpretazione la tua sul fenomeno fascista: da un lato c'è l'esaltazione dell'antifascismo militante,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>quello di cui prendiamo atto in cui<span style="mso-spacerun: yes"> </span>molti dei compagni del circolo Lenin di Puglia ed in particolare di Lecce si cimentarono con duri scontri contro<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>squadracce fasciste o nell'impedire la piazza al MSI, ma... dov'è l'analisi sul fascismo pugliese che ci saremmo aspettati da te, quell'analisi che potrebbe servire a comprendere quei fenomeni di trasformismo e di radicamento successivo dei personaggi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che erano nel MSI, ora in posti di governo locale e nazionale? Dovè il rapporto costante e sinergico tra i gruppi di Avanguardia Nazionale ed ordine nuovo con<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>elementi importanti del neofascismo pugliese? Anche di questo parlano le stese inchieste dei magistrati dellepoca, i processi
non sarebbe stato opportuno<span style="mso-spacerun: yes"> </span>dire che questo fli noir continua ad esistere nel nuovo fenomeno neofascista e razzista che ha visto ultimante aprire sedi proprio nella bari di benedetto petrone che trentanni fa, a seguito del suo omicidio mise ferro e a fuoco le sedi neofasciste? Di questo episodio quando parli di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>petrone non ne fai cenno anzi
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">I no global</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Tri ringraziamo nel ricordare che in mi8lle ci si recò a Genova, portando una voglia di cambiare non solo lItalia ma questo mondo che i G(8 in testa hanno portato allorlo della catastrofe. Purtroppo quella presenza non fu solo nelle piazze di Genova, ma avremmo voluito che ti fossi ricordato delle compagne e compagni pugliesi<span style="mso-spacerun: yes"> </span>che subirono pestaggi e il carcere di Bolzaneto. Tra essi la maschera insanguinata di stefano palmisano è stato uno delle foto più esplicite di quellorrore, ma anche carcere e denunce per giovani sequestrati nel campeggio dei cobas. Tutti tarantini. Di taranto sono anche<span style="mso-spacerun: yes"> </span>quel numeroso gruppo ruotante sempre intorno ai Cobas e al collettivo streghe rosse che finiranno nelle demenziali inchieste a ripetizione come a ripetizione il loro essere incarcerati e poi rilasciati e che finirà nel più demenzialie processo del Sud Ribelle. Tutti accusati di fare quello che tu dici essere il compito attuale dellantagonismo anticapitalista che deve dare le risposte politiche e anche organizzative alla crisi capitalista, allinvoluzione autoritaria della società, al fascismo montante, ecc.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Caro Pietro, se vogliamo<span style="mso-spacerun: yes"> </span>fornire le basi corrette affinché le nuove generazioni possano attingere dal passato<span style="mso-spacerun: yes"> </span>ciò che possa aiutarli nel costruire una nuova sinistra capace di unire e comprendere tutte le istanze multiformi di una società sempre più complessa non possiamo permetterci di fornire solo la nostra verità o il nostro credo e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>questo lo si può fare solo dando lesempio della condivisione anche sulla storicizzazione del passato di quella che noi tanto tempo fa definimmo la Nuova Sinistra. Con tanto affetto ed augurando che nei tuoi prossimi mille e mille libri possa accettare le nostre umili osservazioni.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Antonio Camuso, nicola, bobo, ec, ecc</span></p>
<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><span style="font-size: small; font-family: Times New Roman;">Archivio storico Benedetto Petrone </span></p>
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