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<div class=Section1>
<p class=MsoNormal><span style='font-size:11.0pt;font-family:"Calibri","sans-serif";
color:#1F497D'><o:p> </o:p></span></p>
<p class=MsoNormal><span style='font-size:11.0pt;font-family:"Calibri","sans-serif";
color:#1F497D'><o:p> </o:p></span></p>
<div>
<div style='border:none;border-top:solid #B5C4DF 1.0pt;padding:3.0pt 0cm 0cm 0cm'>
<p class=MsoNormal><b><span style='font-size:10.0pt;font-family:"Segoe UI","sans-serif"'>Da:</span></b><span
style='font-size:10.0pt;font-family:"Segoe UI","sans-serif"'> PRIMOMAGGIO
[mailto:primomaggio.info@virgilio.it] <br>
<b>Inviato:</b> giovedì 19 febbraio 2009 19.16<br>
<b>A:</b> primomaggio.info@virgilio.it<br>
<b>Oggetto:</b> Per difendere e rilanciare il contratto nazionale di lavoro.
Seminario + assemblea a Massa<o:p></o:p></span></p>
</div>
</div>
<p class=MsoNormal><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal align=center style='margin-bottom:12.0pt;text-align:center;
background:black'><b><i><span style='font-size:5.0pt'><br>
</span></i></b><b><span style='font-size:18.0pt;color:white'>Per difendere e
rilanciare il contratto nazionale di lavoro<br>
</span><i><span style='color:white'>Contro l’accordo tra Confindustria, governo
Berlusconi, CISL, UIL, UGL del 22 gennaio 2009</span></i></b><span
style='font-size:5.0pt'><o:p></o:p></span></p>
<p class=MsoNormal align=center style='mso-margin-top-alt:auto;mso-margin-bottom-alt:
auto;text-align:center'><b>Domenica 22 febbraio 2009 - ore 10 <br>
a Marina di Massa (Ronchi)<br>
c/o Centro Culturale “Pablo Neruda”, via Stradella 57d </b><o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal align=center style='mso-margin-top-alt:auto;mso-margin-bottom-alt:
auto;text-align:center'><b>SEMINARIO <br>
<br>
</b><i>di approfondimento sulla storia della contrattazione nazionale (CCNL) e
della rappresentanza sui luoghi di lavoro da inizio secolo al fascismo e dalla
fine della seconda guerra mondiale ad oggi. Dal secondo dopoguerra alle
vittorie degli anni ’60-’70. La svolta dell’EUR e la politica dei redditi.
L’attacco al salario e al CCNL con l’abolizione della “scala mobile” e gli
accordi del 1993. Pacchetto Treu e Legge Biagi. L’attacco in corso.</i><o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal align=center style='mso-margin-top-alt:auto;mso-margin-bottom-alt:
auto;text-align:center'><b> Venerdì 27 febbraio 2009 - ore 21 <br>
a Marina di Massa (Ronchi)<br>
c/o Centro Culturale “Pablo Neruda”, via Stradella 57d </b><o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal align=center style='mso-margin-top-alt:auto;mso-margin-bottom-alt:
auto;text-align:center'> <b>ASSEMBLEA-DIBATTITO </b><o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal align=center style='mso-margin-top-alt:auto;mso-margin-bottom-alt:
auto;text-align:center'><i>contro l’accordo del 22 gennaio 2009 sul modello di
contrattazione nazionale</i><o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='mso-margin-top-alt:auto;mso-margin-bottom-alt:auto'>Questi
due incontri, di diverso taglio, possono essere occasioni per un confronto e
una maggiore conoscenza tra lavoratori e delegati che non intendono rassegnarsi
al quotidiano peggioramento delle condizioni di lavoro<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal align=center style='mso-margin-top-alt:auto;mso-margin-bottom-alt:
auto;text-align:center'><b>Promuovono: <br>
<i>Primomaggio (foglio per il collegamento tra lavoratori, precari,
disoccupati)<br>
Collettivo lavoratrici e lavoratori della sanità Massa e Versilia<br>
Comitato di solidarietà e sostegno a Dante De Angelis</i></b><o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal align=center style='text-align:center'> <span
lang=EN-GB>Per info: </span><br>
<span lang=EN-GB>WEB: <i><a href="http://xoomer.virgilio.it/pmweb">http://xoomer.virgilio.it/pmweb</a>
</i> </span><br>
<span lang=EN-GB>EMAIL: <i><a href="mailto:primomaggio.info@virgilio.it">primomaggio.info@virgilio.it</a>
</i><o:p></o:p></span></p>
<p class=MsoNormal align=center style='text-align:center'><span lang=EN-GB><o:p> </o:p></span></p>
<p class=MsoNormal align=center style='text-align:center'><span lang=EN-GB>***<o:p></o:p></span></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>Il 22 gennaio scorso
Confindustria, governo, CISL, UIL, UGL hanno sottoscritto l’<i>“Accordo quadro
per la riforma degli assetti contrattuali”</i> per ridefinire il <i>modello</i>
della contrattazione collettiva, sostituendo quello introdotto con l’accordo
del 23 luglio 1993. La CGIL non ha firmato (anche se nel maggio del 2008 aveva
sottoscritto con CISL e UIL una bozza non dissimile da quella approvata).<span
style='color:black'><o:p></o:p></span></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>Il risultato di questa “riforma”
è quello di peggiorare la contrattazione collettiva indebolendo il contratto
nazionale (CCNL) per realizzare un nuovo, <i>ennesimo</i>, trasferimento di
ricchezza dai salari ai profitti attraverso l’incentivazione del c.d. “salario
di produttività” ovvero i premi legati al raggiungimento degli obbiettivi
aziendali (produttività, redditività, qualità…).<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>Non per nulla Confindustria,
nella sua proposta del settembre 2008, dichiarava che in Italia la “vera
emergenza nazionale” è quella della produttività (ovvero, del profitto): chi
pensava che in Italia la vera emergenza sia quella di trovare un lavoro
decente, con un salario decente e con un decente livello di sicurezza,
evidentemente, “si sbaglia”.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>Che nei 15 anni in cui ha
funzionato il “modello del 1993” (della “concertazione) i lavoratori abbiano
gradualmente perso salario non è confermato solo dalle <i>statistiche</i>, ma anche
dalla <i>quotidianità</i>. Questa perdita di potere di acquisto si è realizzata
per 2 cause principali: 1) l’abolizione definitiva, dal 1992, della “scala
mobile” (il meccanismo di rivalutazione automatica del salario in base
all’aumento del costo della vita) e 2) l’introduzione massiccia, soprattutto
attraverso i due passaggi legislativi del “Pacchetto Treu” (legge 196 del 1997,
centro-sinistra) e della legge 30 detta anche legge Biagi (del 2003,
centro-destra) di una quota enorme di lavoro precario (soprattutto per i
giovani), di lavoro sottoposto al ricatto quotidiano del licenziamento.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>L’attacco ai lavoratori si è
realizzato grazie ad uno schieramento sindacale, politico e istituzionale
sostanzialmente trasversale che non ha esitato - e non esita - ad annullare
decenni di conquiste del movimento dei lavoratori pur di garantire profitti e
rendite per i capitalisti in nome del dogma del “mercato” e della
“competitività delle imprese”, malgrado questo dogma abbia condotto a
devastanti crisi economiche e finanziarie come quella di cui oggi tutti parlano
all’indomani dei crolli di Wall Street.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>I padroni, con il pretesto della
crisi, pretendono miliardi di euro dallo Stato (attraverso sovvenzioni, sgravi,
incentivi, rottamazioni…) e mano libera nello sfruttamento dei lavoratori anche
grazie a questo accordo. <o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>Ecco cosa è previsto:<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>1) Cambiano i tempi per i
rinnovi: <i>da 2 a 3 anni per la parte economica, da 4 a 3 anni per la parte
normativa</i>. Questo significa maggiore ritardo nell’adeguamento salariale
all’aumento dei prezzi (ovvero ulteriore perdita di potere d’acquisto delle
retribuzioni) e maggiore frequenza nel peggioramento dei diritti dei
lavoratori.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>2) Per l’adeguamento dei salari
all’aumento del costo della vita si passa da una previsione arbitraria (l’<i>inflazione
programmata</i> dal Governo) ad un’altra previsione arbitraria (l’<i>IPCA,
Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato</i>) “depurata” dell’inflazione
derivante dai costi energetici (benzina, metano…) che verrà così integralmente
scaricata sui lavoratori.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>3) Si prevede un giro di vite
contro il diritto di sciopero per garantire la “tregua sindacale” durante il
negoziato affinché nessuno osi disturbare il Governo, il padronato e i loro
amici sindacali mentre “rinnovano il contratto”. Lo sciopero non deve essere uno
strumento per sostenere le rivendicazioni dei lavoratori; deve essere fatto
lontano dalla trattativa, quando non serve.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>4) Deve crescere il più possibile
l’importanza del secondo livello (“decentrato”) della contrattazione a
discapito del primo livello (nazionale) perché si vuole che eventuali aumenti
salariali siano strettamente collegati all’aumento della produttività (aumento
a cui noi ci opponiamo perché significa maggiore sfruttamento dei lavoratori e
perdita di posti di lavoro). <o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>5) I padroni vogliono incentivi
ed esenzioni di tasse e contributi da parte dello Stato su tutto quanto
riguarda il “salario di produttività”. Si chiede che siano i cittadini con le
proprie tasse (che pagano soprattutto i lavoratori dipendenti) a sostenere
l’aumento della produttività e dei profitti.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>6) Si prevedono “deroghe” -
ovviamente <i>peggiorative </i>- al CCNL per “particolari” situazioni
territoriali e aziendali. La contrattazione di secondo livello tende a non
essere più, quindi, “integrativa”, ma “sostitutiva”.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>Questo apre la strada a
contrattazioni territoriali (ad es. su base regionale) che reintroducono di
fatto le “gabbie salariali” abolite nel 1969, ovvero le diversificazioni
salariali tra una zona e l’altra del paese anche a parità di inquadramento. Il
tutto per aumentare ancora di più la “guerra tra poveri” e una rincorsa al
ribasso (del salario) senza fine.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>7) Nuovo “giro di vite” per
quanto riguarda il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Potrà
scioperare solo chi aggrada a lor signori e quando loro vorranno. Il ministro
Sacconi sta per presentare in Parlamento un decreto - probabilmente
incostituzionale, giacché il diritto di sciopero è <i>individuale</i> - che
limita questo diritto solo alle organizzazioni che hanno almeno il 50% di
rappresentatività.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>8) A tal proposito, entro tre
mesi verrà proposto un nuovo modello di rappresentanza sindacale nei luoghi di
lavoro per superare, ovviamente in senso peggiorativo, le attuali RSU.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>I padroni sferrano questo nuovo
attacco al lavoro dando una spallata alle conquiste che il movimento dei
lavoratori aveva strappato fino alla metà degli anni ‘70. Il progressivo
smantellamento della contrattazione nazionale (CCNL) e lo spostamento su un
secondo livello che ha solo un’esigua minoranza dei lavoratori (meno del 20%)
colpirà tutti, ma soprattutto i giovani tra i quali è molto diffuso il <i>precariato</i>
(che ovviamente non accede alla contrattazione decentrata). Ma verranno colpiti
anche quei pochi lavoratori che la contrattazione decentrata ce l’hanno ancora.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>I lavoratori possono e debbono
opporre in ogni modo e in ogni circostanza il loro più energico rifiuto,
rispedendo al mittente un accordo la cui qualità emerge con chiarezza anche dal
semplice fatto che non lo si vuol neppure far discutere ed approvare ai lavoratori
(evidentemente per evitare di essere presi ad uova marce o a bullonate come nel
1992-‘93).<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'>In tutte le assemblee i
lavoratori facciano sentire la loro voce e la propria forza ostacolando con
ogni mezzo l’approvazione a questo accordo.<o:p></o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><o:p> </o:p></p>
<p class=MsoNormal style='text-align:justify'><i>Febbraio 2009<o:p></o:p></i></p>
<p class=MsoNormal style='mso-margin-top-alt:auto;mso-margin-bottom-alt:auto'><b><i>Primomaggio
(foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati)<br>
Collettivo lavoratrici e lavoratori della sanità Massa e Versilia<br>
Comitato di solidarietà e sostegno a Dante De Angelis<o:p></o:p></i></b></p>
<p class=MsoNormal style='mso-margin-top-alt:auto;mso-margin-bottom-alt:auto'><b><i><o:p> </o:p></i></b></p>
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