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<H3>CONTRO LA COSTITUZIONE DEL LAVORO SALARIATO! COMBAT!</H3>
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<DIV class=field-item>Attentiamo alla sana e robusta costituzione dei
padroni!</DIV></DIV></DIV>
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<P>La crisi attenta alla nostra sana e robusta costituzione.<BR>Quanto ai
padroni,<BR>e alla loro sana e robusta costituzione un po invecchiata,<BR>se la
difendano loro!</P>
<P>I borghesi difendono la democrazia per la quale hanno fatto la rivoluzione,
su cui hanno costruito la propria costituzione.<BR>I proletari difendono la loro
esistenza nella crisi, contro la democrazia dei borghesi, preparandosi a
superarla con la propria rivoluzione.</P>
<P>niente da contrattare niente da difendere</P>
<P>La sovrastruttura si adegua sempre, anche se spesso in ritardo, al movimento
reale della struttura economica.<BR>L’ultimo esempio e’ l’attuale tentativo di
gestione planetaria della crisi alla ricerca di nuove regole complessive di
sistema corrispondente alla gestione locale degli stati nazione con i loro
aggiornamenti giuridico-procedurali e riequilibri tra i poteri statuali.<BR>In
ultima analisi, il senso profondo di talune “rivoluzioni giustizialiste” e’
stato quello di accelerare il processo di adeguamento della sovrastruttura alla
struttura, in Italia in forte ritardo.<BR>Il passaggio dalla prima alla seconda
repubblica borghese ha contemplato snellimenti e modernizzazioni sia nel campo
della costituzione materiale che in quello della costituzione
giuridico-legale.<BR>A fronte del generale riaggiustamento al ribasso dei
rapporti di forza tra le classi, assistiamo di riflesso alle prove di
riscrittura-revisione costituzionale unite alla riduzione della frammentazione
politico parlamentare e del peso del capo dello stato rispetto
all’esecutivo.<BR>Oggi, la “riforma” del contratto nazionale fa il paio con una
prima conclusione delle prove tecniche di bipartito ( vedasi l’approvazione
trasversale P.D.-P.d.L. degli 11 punti federalisti ), e con la riproposizione
della rivisitazione costituzionale.<BR>Di fronte alla crisi, ed al tentativo dei
padroni di porvi rimedio facendola pagare al proletariato, il P.D. sceglie il
bipartito.<BR>In vece di una “opposizione” ormai defunta ed ex parlamentare ( a
parte gli scodinzolamenti di Di Pietro ), la c.g.i.l. gioca il ruolo
sostituzionista ponendosi piu’ come contraltare politico al governo che come
reale organizzatrice del conflitto di classe.<BR>Il resto dei rottami della
sinistra di stato ulula all’attentato alla democrazia impaurita dalle prossime
“soglie” elettorali, provando a reimpostare la solita vecchia nenia
dell’”emergenza democratica” e dell’”eversione delle classi dominanti” di
Togliattiana memoria.<BR>A queste sirene si aggregano gli attacchini girotondini
e i movimenti di una stagione metereologica, eterni predicatori del pericolo
“fascistizzazione”.</P>
<P>Il terreno interclassista della difesa repubblicana, se da un lato impedisce
la comprensione del reale processo di matura democrazia borghese in corso,
favorisce dall’altro ulteriori assemblaggi di stantie rifondazioni e costituenti
sul terreno dell’antifascismo di stato.<BR>Noi non ci schieriamo; ne’ con i
“riformatori” di sistema al governo, ne’ con gli “oppositori” della legalita’
repubblicana.<BR>Lo diciamo chiramente: la costituzione repubblicana del lavoro
salariato ( quando sei fortunato ) esprime la costituzione materiale dello
sfruttamento.<BR>Noi siamo contro lo sfruttamento del lavoro salariato, e contro
qualunque suggello giuridico lo garantisca, imponendolo con la forza.</P>
<P>Nonostante slogan improvvisati come i movimenti che li hanno inventati, la
crisi la stiamo pagando, eccome!<BR>Vogliono distoglierci dal difficile
tentativo di organizzare una ritirata ordinata di classe che limiti i danni,
spostando l’attenzione verso il terreno della difesa della democrazia dal
pericolo autoritario.<BR>Non ci faremo ingannare, e non attaccheremo manifesti
per nessuna lista.<BR>Siamo per una posizione autonoma dell’intero movimento di
classe che sappia coniugare la giusta difesa dei diritti e delle conquiste di
decenni di lotte, con la critica di questa democrazia borghese in
ristrutturazione, dei suoi istituti, delle sue norme e statuti
costitutivi.<BR>Ecco perche’ siamo per la resistenza alla “riforma” del
contratto nazionale ma siamo anche contro contratti che servono sempre piu’ solo
ai padroni ed ai sindacati che li firmano, siamo contro
precariato-disoccupazione-cassa integrazione ma siamo anche contro quel lavoro
salariato sinonimo di morte e sfruttamento, siamo per la difesa dei diritti
acquisiti ma siamo anche contro un diritto borghese che nasconde l’oppressione
di classe.<BR>Noi la crisi la paghiamo, ma dentro la crisi tenteremo un primo
passo pratico contro la crisi, dando di nuovo teoria ed azione diretta alla
lotta di classe, anziche’ subirla solamente.</P>
<P>In questa crisi senza precedenti non c’e’ piu’ spazio per moine e finzioni,
per tentennamenti ed intermedismi.<BR>Occorre schierarsi.<BR>Il tempo delle
scelte e’ arrivato!</P>
<P>c o m b a t</P></DIV></DIV></DIV></DIV></BODY></HTML>