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<DIV style="FONT: 10pt arial">: Mercoledi 25 Febbraio, proiezione al Cloro Rosso
sull'omicidio del giovane Valerio Verbano<BR><BR><SPAN
style="FONT-SIZE: medium"><STRONG><BR>MERCOLEDI 25 FEBBRAIO 0RE
18.30<BR>PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO REALIZZATO DA RAI EDUCATIONAL SUL CASO
VERBANO<BR>CSOA CLORO ROSSO<BR>VIA SCOGLIO DEL TONNO
N°2</STRONG></SPAN><BR><BR><BR>Il 22 febbraio del 1980, alle 13,00, tre giovani
armati e coperti da un passamontagna entrano in casa Verbano, al quarto piano di
via Montebianco 114 nel quartiere Monte Sacro, dichiarando ai genitori del
giovane di essere suoi amici; armati di pistole con silenziatore, dopo essere
entrati immobilizzano i genitori nella loro camera ed attendono Valerio dicendo
di voler parlare con lui. Valerio non è ancora tornato da scuola; alle 13,30
apre la porta di casa ed è subito assalito dai tre. Ne segue una colluttazione
durante la quale Verbano riesce anche a disarmare uno dei tre assalitori; il
ragazzo tenta di fuggire dalla finestra dell' appartamento ma è raggiunto da un
colpo di pistola alla schiena che gli perfora l' intestino.<BR><BR>Il giorno
stesso dell'omicidio, alle 20, arriva la prima rivendicazione siglata da una
formazione di sinistra Gruppo Proletario Organizzato Armato; verso le 21 ne
arriva una seconda a firma dei Nuclei Armati Rivoluzionari, avanguardia di fuoco
NAR. Viene poi recapitato un volantino, verso le 12 del giorno dopo, sempre a
nome NAR (comandi Thor, Balder e Tir), in cui non si parla chiaramente
dell'omicidio ma in modo allusivo si fa riferimento al "martello di Thor che
aveva colpito a Monte Sacro".<BR><BR>A Padova, dopo dieci giorni, un ulteriore
volantino ancora a firma NAR smentisce il coinvolgimento del gruppo terroristico
nel delitto Verbano. Gli inquirenti escludono la veridicità dell'ultimo
volantino e confermano come rivendicazione più probabile la prima, telefonica,
fatta dai NAR. Nella telefonata si fa riferimento al calibro 38 della pistola
usata per l'assassinio, calibro effettivamente usato per l'agguato e ribadito in
seguito dal bollettino ufficiale dell'autopsia del medico legale.<BR><BR>Valerio
Verbano, seguendo una consuetudine diffusa nella sinistra extraparlamentare,
aveva condotto indagini personali e redatto un fascicolo, poi detto Dossier NAR,
nel quale aveva raccolto molte informazioni e documentazione fotografica
sull'estremismo di destra romano (NAR, Terza Posizione ed ambienti affini), con
molti nomi, foto, luoghi di riunione, amicizie politiche e presunti legami con
gli apparati statali.<BR><BR>Il 20 aprile del 1979 Valerio Verbano viene
arrestato con l'accusa di fabbricazione di materiale incendiario: la
perquisizione della sua casa porta al sequestro, oltre che di un'arma da fuoco,
anche del materiale d'inchiesta, come poi viene indicato anche nel verbale.
Sempre nell'aprile del 1979, i documenti che erano stati sequestrati dalla
polizia scompaiono dagli archivi; la scomparsa viene poi denunciata anche dagli
avvocati della famiglia di Valerio il 26 febbraio 1980, che ne conoscevano il
contenuto e l'elenco del materiale. Valerio viene condannato il 22 dicembre
1979.<BR><BR>Il 22 febbraio 1980 Valerio Verbano muore assassinato per mano
degli stessi terroristi di cui aveva seguito con attenzione le gesta e le
collusioni con la criminalità organizzata romana, tra cui anche la Banda della
Magliana. La sparizione dei fascicoli redatti da Valerio viene definitivamente
accertata quando, nell'ottobre del 1980, i genitori chiedono il dissequestro dei
materiali, tra i quali manca appunto quello che viene definito "dossier
NAR".<BR><BR>Dell'esistenza di questo "dossier" ne era a conoscenza, anche un
giudice che indagava sull'eversione nera, Mario Amato. La documentazione
raccolta da Valerio, che era sparita prima della sua morte dall'ufficio corpi di
reato, sarebbe ricomparsa tra le mani del Giudice Mario Amato che muore per mano
dei NAR il 23 giugno 1980.<BR><BR>Alcuni pentiti dell'estrema destra rilasciano
dichiarazioni in merito all'omicidio Verbano. Nel 1981 Laura Lauricella,
compagna di Egidio Giuliani, personaggio di spicco della destra romana con
numerosi agganci anche negli ambienti di sinistra, nell'ambito dell'inchiesta
sulla strage di Bologna, racconta di un silenziatore che Giuliani avrebbe dato
all'assassino di Verbano. Lo scambio sarebbe avvenuto al poligono di Tor di
Quinto a Roma, Giuliani avrebbe costruito quel silenziatore e lo avrebbe dato a
Roberto Nistri, membro di Terza Posizione.<BR><BR>Nel 1982 Walter Sordi, ex
Terza Posizione ed ex NAR, subito pentitosi dopo l'arresto, fa nuove rivelazioni
sul delitto Verbano riportando le confidenze di un altro esponente dei NAR,
Pasquale Belsito: "fu Belsito a dirmi che a suo avviso gli autori dell'omicidio
Verbano erano da identificarsi nei fratelli Claudio e Stefano Bracci e in
Massimo Carminati".<BR><BR>Angelo Izzo, autore nel 1975 del Massacro del Circeo
e nel 2005 del duplice omicidio di Maria Carmela Linciano (49 anni) e Valentina
Maiorano (14 anni), noto pentito che rilascia dichiarazioni su quasi tutti i
fatti criminosi dell'estremismo di destra tra la metà degli anni '70 e i primi
anni '80, riporta le confidenze di Luigi Ciavardini: "Luigi Ciavardini mi disse
che l'omicidio era da far risalire a militanti di Terza Posizione, mi disse che
il mandante era sicuramente Nanni De Angelis. Per quanto riguarda gli esecutori
mi disse che sicuramente si trattava di componenti del gruppo capeggiati da
Fabrizio Zani; solo un pasticcione come Zani poteva perdere la pistola durante
la colluttazione con Verbano".<BR><BR>Tutte le precedenti dichiarazioni non
trovano riscontri oggettivi e gli indiziati vengono tutti assolti, l'omicidio
risulta quindi impunito.<BR><BR><BR></DIV>
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