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<DIV class=Section1>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-ALIGN: center; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto"
align=center>dal sito della</P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-ALIGN: center; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto"
align=center>ASSOCIAZIONE ESPOSTI AMIANTO e ad altri rischi ambientali della
provincia di VENEZIA</P>
<P class=MsoBodyText>LETTERA APERTA AL COMPAGNO BORGHI DIRETTORE DELL’IVESER DI
VENEZIA</P>
<P class=MsoBodyText2>26.2.2009 - CONTRO I “SUPERVISORI” DELLA MEMORIA STORICA,
PERCHE’ LA PAROLA SPETTA A CHI C’ERA E C’E’</P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Caro
compagno Borghi,</P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Ricostruzione
storica significa, innanzitutto apertura mentale e non censura, esame delle
diverse realtà di un fenomeno sociale.</P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">La
presentazione a Mestre del 8 febbraio per il compagno avvocato Emanuele Battain,
che ha fatto da difensore nel processo 7 aprile, ha per noi una certa
importanza, e per questo, le critiche che seguono sono prive di alcun senso di
polemica nei tuoi confronti.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'"><?xml:namespace prefix = o ns =
"urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Noi
siamo contro le celebrazioni, siamo per andare avanti.</P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Dopo
le kermesse organizzate dal comune di Venezia, più per celebrare vecchi marpioni
che per dare spazio alla classe operaia ed alla sua storia, speravamo di non
dover più dannarci l’anima per certi contenuti sbagliati..<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Certamente
il lavoro dell’IVESER e il film dei giovani operai degli anni ’90 è di
interesse, su questo non ci piove, ed anche utile.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Ma
se c’è qualcuno che pensa di poter pubblicare documenti seriamente storici
sull’argomento di Porto Marghera, senza dare spazio a ciò che fu l’Autonomia
Operaia, in pratica a ciò che è la CLASSE operaia con la sua autonomia, ancora
oggi, bé ci si sbaglia davvero.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Veniamo
al dunque.</P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Nel
dvd “900 operaio fabbriche e lavoro a porto marghera”, “supervisore Cesco
Chinello”, pubblicato dall’IVESER e dalla Provincia di Venezia, nonché nella
seconda edizione degli “Ultimi fuochi” curata da Gianni Sbrogiò con il
sottotitolo “Autonomia operaia nel Veneto”, si è operata una censura (falsa
giustificazione della mancanza di spazio su un dvd vuoto per un terzo dello
spazio nel primo caso, nessuna giustificazione nel secondo), sulla militanza e
testimonianza di Franco Bellotto, militante comunista nel primo circolo operaio
di Marghera del 1967, partecipe della Assemblea Autonoma del Petrolchimico sino
allo scioglimento del 1973, e militante a vita della classe operaia, fondatore
negli anni ’90 non a caso, dell’Associazione Esposti Amianto, e promotore di
inchieste operaie che sono poi valse da base ai processi CVM/Petrolchimico, e di
innumerevoli processi amianto.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Nel
secondo dvd, nel libricino, si presentano i “militanti” della Autonomia negli
anni settanta, tacendo del tutto la rottura fondamentale e determinante del 1977
tra i compagni di Controlavoro ed i compagni che poi fonderanno il Comitato
Operaio nel 1978. Inoltre si includono personaggi come Italo Sbrogiò, che nel
1978-1981 militava del tutto consapevolmente “dall’altra parte” oltre che nel
partito di Craxi, ed altri, che nello specifico delle scelte di ripresa
dell’Autonomia Operaia a Marghera (1976-1978) non avevano alcuna influenza.
Ricordiamo anche che il compagno Finzi concordò l’uscita da Montedison nel
1977-1978, ma che mantenne i rapporti con noi.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">La
censura sul compagno Franco Bellotto in particolare è gravissima non solo per
l’età avanzata del compagno, ma perché si spiega con il silenzio mefitico, a
copertura delle infami scelte di Cgil e del Pci sul finire degli anni settanta
tra Marghera e Padova, che vennero ben prima degli omicidi commessi dalle Br a
Marghera (1980-1981). </P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Se
a Padova l’ordine di recarsi a testimoniare dal PM Pietro Calogero contro i
militanti dell’Autonomia operaia, venne da Severino Galante, esponente di
direzione del PCI, a Marghera a dare vita all’ultimo troncone del processo 7
aprile (arresti del 1982 e 1983), fu Leonio Bozzato, che era entrato nel PCI
dopo lo scioglimento di Potere operaio.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Franco
Bellotto è anche tra i fondatori, con Claudio Cerica, Armando Penzo, Paolo
Dorigo, del Comitato Operaio del Petrolchimico di Marghera nella estate del<SPAN
style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>1978. Il Comitato Operaio inizia con un
documento programmatico, quindi si sviluppa nell'interno del CdF e nelle lotte,
sino a quando, nel gennaio 1980, un fuoriuscito della autonomia del Veneto
Orientale, passato nel Pci a fare da cronista locale de l'Unità, tale Luciano
Ferraro, non qualifica in un articolo come "covo" la storica sede, divenuta sede
del nuovo Comitato Operaio, di Piazzetta Aretusa 60.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">L'articolo
precede, non segue, la morte di Gori, primo dei due dirigenti Montedison uccisi
dalle Br.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">La
censura è stata coperta parzialmente nel primo dvd qui citato, dalla intervista
di Luciano Mazzolin, ma Luciano entrò a lavorare per il Comitato Operaio nel
1979, ed era un impiegato.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Inoltre
è gravissima perché, nel caso di Franco Bellotto ed anche di Armando Penzo, si
tratta di militanti operai nel Consiglio di Fabbrica e negli organismi autonomi,
che permisero a militanti esterni del movimento comunista dell’Autonomia Operaia
o meglio dei Collettivi Politici Veneti per il Potere Operaio, di articolare una
profonda iniziativa e una profonda radicalità nelle lotte e nelle organizzazioni
autonome del proletariato, ricostruendo il movimento laddove “gli indiani
metropolitani” di Bettin e della democrazia cristiana camuffata, lo avevano
lasciato, e portandolo ben oltre, tra gli studenti ed i proletari.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Di
ciò anche in questi anni abbiamo prodotto documentazione e ripubblicato
documenti, ma non pretendevamo certo che se ne accorgesse, da vivo, il compagno
Chinello, di cui ben conoscevamo e conosciamo le posizioni revisioniste di
allora.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Speravamo
solo che l’ISEVER non fosse troppo di parte, ed è per questo che il compagno
Bellotto aveva dato la sua intervista. <SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Anche
questa, scomparsa.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">La
rifaremo.<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-INDENT: 27pt; mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto"> <SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal
style="mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Franco Bellotto,
Paolo Dorigo, 25.2.2009<SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Arial Unicode MS'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal>(Ci scusiamo se il testo è scritto in terza persona, per i
firmatari di questo documento, la lotta di classe è problema
collettivo)</P></DIV></FONT></DIV></BODY></HTML>