[aha] Cagliari: la polizia carica migranti, antirazzisti e studenti

massimo sous at no-log.org
Thu Dec 11 16:06:48 CET 2008


> Martedì 9 Dicembre 2008
> Cagliari la polizia carica i manifestanti
> BASTA DEPORTAZIONI - DIGNITA' PER I RIFUGIATI
> Migranti, Antirazzisti e Studenti uniti nella Lotta
> Da un mese a questa parte gruppi di migranti cui è stato
> riconosciuto  il diritto di asilo ricevono i documenti e vengono
> immediatamente estromessi dall'hotel-prigione 4 torri (Setar) o dal
> CPA di Elmas dove sono stati deportati da Lampedusa dal Maggio 2008 in   poi.
> Dopo essere stati trattenuti in stato di totale indigenza e con divieto
> di lavoro per 5-6 mesi vengono buttati in mezzo ad una strada senza
> avere le risorse per proseguire il loro viaggio (ben pochi di loro
> si trattengono in Sardegna)  e neppure per sopravvivere.
> Alcune di queste persone deportate in Sardegna e poi abbandonate in
> stato di indigenza hanno trovato ospitalità provvisoria presso
> strutture di proprietà di religiosi, i più sono riusciti ad ottenere un piccolo
> prestito da parenti e amici e sono partiti, ma il numero di coloro che
> sono  bloccati a Cagliari senza risorse è in continuo aumento.
> È un fatto strutturale, le autorità considerano la Sardegna un luogo
> particolarmente adatto per la deportazione di profughi di  guerra e
> richiedenti asilo, perché dall'isola è difficile  allontanarsi, quindi
> la scelta di abbandonare queste persone prive di risorse è  strategica e
> non accidentale.
> Per questo i militanti antirazzisti hanno affrontato la  situazione
> cercando di costruire lotte assieme ai migranti, per porre fine alle
> deportazioni e perché le autorità responsabili fornissero loro i mezzi
> per proseguire il viaggio o per inserirsi dignitosamente nell'isola, se
> lo vogliono.
> Oggi, esasperati per la loro condizione, una decina di  migranti si
> sono recati in prefettura con due militanti antirazzisti che facevano
> loro da interpreti.
> Qualche giorno fa gli era stato riconosciuto il diritto di asilo, e
> da allora si trovano in mezzo ad una strada. La loro intenzione era
> appunto quella di chiedere alle autorità di risolvere una situazione da
> loro stesse creata, e perciò alle 11 di mattina si sono presentati
> nell'androne del palazzo viceregio, dove hanno chiesto di parlare col
> prefetto.
> Dopo vari tentativi di convincerli a rivolgersi altrove, la loro
> istanza è stata inoltrata al prefetto, che ha mandato a  dire, come
> prevedibile, che non era affar suo e che si rifiutava di incontrarli.
> A questo punto i migranti vengono invitati a > lasciare la  prefettura
> ma si rifiutano di allontanarsi senza prima aver incontrato  il
> prefetto.
> Gli antirazzisti sono con loro.
> Dopo una mezzora al nugolo di agenti Digos si aggiunge un reparto
> antisommossa con alla testa il vice Gargiulo. Subito dopo un nutrito
> gruppo di antirazzisti e di studenti occupanti la vicina università
> arrivano a rafforzare il presidio. Rapidamente uno striscione viene
> preparato ed esposto: "Basta deportazioni – Dignità per i rifugiati".
> Altri migranti si aggiungono, sino a riempire completamente l'androne>
> della prefettura.
> A questo punto, il vice Gargiulo si allontana per pochi minuti e al
> ritorno sostiene di aver parlato col prefetto  e pretende che le
> persone presenti si allontanino ma ancora una volta i migranti si
> rifiutano e antirazzisti e studenti con loro. A un cenno del vice gli
> antisommossa calzano il casco e imbracciano scudo e manganello,
> l'ultimatum del vice è seguito da un ostinato silenzio.
> La prima spinta degli antisommossa non smuove il blocco compatto dei
> manifestanti, che controspingono con energia guadagnando qualche
> posizione. Vista la mala parata, per risolvere la situazione, gli
> antisommossa incominciano a manganellare tutti selvaggiamente. Solo
> in> questo modo riescono a respingere i manifestanti all'esterno,
> chiudendosi dietro il portone.
> In questa fase si contano diversi contusi. A una manifestante che
> cercava di ripararsi è stato fratturato un braccio con una
> manganellata.
> Il fronteggiamento è proseguito all'esterno sino a tarda sera e il
> presidio è stato fortemente rafforzato dalle numerose persone accorse
> alla notizia della carica, circa 150 persone si sono raccolte per>
> sostenere la lotta dei migranti.
> I più impressionati e furenti per quanto accaduto erano proprio i
> profughi. L'immagine idealizzata "dell'occidente democratico" che si
> portano dietro non comprendeva evidentemente queste forme ottuse di
> violenza poliziesca. Hanno reagito con rabbia, offese taglienti e lazzi
> diretti ai poliziotti, e con  canti che antirazzisti e studenti contano
> di farsi insegnare al più presto.
> In tarda serata la consigliera regionale Caligaris ha tentato una
> mediazione: dopo aver ribadito l'impotenza della prefettura,
> raccogliendo cori di proteste tra i manifestanti, si è azzardata a
> dire che la regione potrebbe forse coprire almeno le spese di viaggio
> dei migranti.
> Su questa promessa i migranti hanno deciso di togliere il presidio di
> fronte alla prefettura, pronti a riprenderlo il giorno dopo se le
> promesse non saranno mantenute.
>
> CONTRO OGNI FRONTIERA
> PER LA LIBERA CIRCOLAZIONE DI OGNUNO DOVUNQUE
>
> No border Sardegna
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