[aha] offesa a una confessione religiosa mediante vilipendio...

Dedalus dedalus at autistici.org
Thu Jan 29 15:49:38 CET 2009


Ciao GeLA,
provo a sintetizzare rispondendo ad una parte specifica della tua email.

On Thu, 29 Jan 2009 12:20:40 +0100, acqua <anjo.granca at gmail.com> wrote:
> Non definirei catartica la funzione di censura, fosse solo
> perchè,
> in questo caso, non è circolare e aperta, ma a senso unico. La chiamerei
> senza mezzi termini e molto banalmente bigottismo (se mai si possa
> considerarlo un ismo!!!).

Intendiamoci, forse mi sono espresso male (non sono uomo di parole io;-)).
Non stavo assolutamente dicendo che la censura è catartica in sé, e ci
mancherebbe altro!
Solo che talvolta (quindi non sempre, ma qualche volta sì) la reazione è
tanto prevedibile quanto la resa del colore scelto per l'opera, ed in
quanto tale diviene parte significante dell'opera. Vale a dire: l'opera si
estende oltre i confini del feticcio artistico ed arriva ad includere le
reazioni/interazioni che essa scatena con il contesto in cui agisce
(l'interpretazione dell'arte come processo non l'ho mica inventata io :-D).
La censura è una delle possibili forme di reazione e sicuramente la
peggiore e più subdolamente violenta. 
Se questa è prevedibile può anche divenire "catartica", o forse meglio
"simbolica". La censura diviene simbolo di uno stato di cose su cui
innestare un discorso ed una reazione pubblica (l'opera che tu citi di
molleindustria ha innescato una protesta ed un dibattito che ha coinvolto
molti soggetti). Se la censura si esaurisce con un comunicato striminzito
di tre righe che accontenta bacchettoni, artisti e compiaciuti spettatori
la cosa rischia di finire lì. E rimane il rammarico che alla finesi
finirà per assuefarci a queste cose (un po' come ci si assuefà alle
agghiaccianti dichiarazioni del nostro presidente del consiglio e alla sua
compagine...).
Poi posso essere d'accordo con Domenico quando dice che talvolta l'artista
possa essere meno interessato alle implicazioni censorie dell'opera per
concentrarsi su altri aspetti formali. Forse è solo questione di
sensibilità :-) io, personalmente, quando mi trovo a dover/voler
trasgredire una qualsiasi regola mi pongo molti più problemi (etici,
estetici, concettuali, psicologici etc. etc....) ma forse sono io che
esagero ;-)
 
 
 > e un ultima cosa mi spieghi cosa significa questa criptica frase:
> 
>>1) quanto la censura sortirà un effetto sulla reazione antirepressiva?

mi sono espresso coi piedi, è vero :-)
Mi stavo chiedendo: quanto la censura del lavoro di Solmi contribuirà ad
arricchire la discussione eil dibattito pubblico su queste ingerenze
clericali? :-)

Salut'
D.





> slt
> 'GeLA
-- 
"Ci sono cretini che hanno visto la Madonna e ci sono cretini che non hanno
visto la Madonna.
Io sono un cretino che la Madonna non l'ha vista mai.
Tutto consiste in questo, vedere la Madonna o non vederla."

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