[aha] Approfondimenti e spunti da San Francisco
Nicola
iosononicola a gmail.com
Lun 30 Nov 2009 13:25:21 CET
Ciao,
scusate... sono, da poco, uno "squallido" lurker e sto cercando di
leggermi tutti i passati messaggi in lista.
Ma non solo! Forse sono pure o.t.... nel caso: scusatemi
Il festival di cui parlava l'artista Californiano, in contrasto
all'effettivamente sopravvalutato Burningmen potrebbe essere il Water
Woman Festival http://www.waterwomanproject.org/ (mooolto più peace and
love :) )
Saluti a tutti.
Un'intruso
(Nicola)
maya ha scritto:
> ciao tatiana,
> ti scrivo qui perchè ieri sera ero davvero stanca e non ce l'ho fatta
> ad intervenire.
>
> Dunque, il mio contatto con la realtà di cui tu ci hai parlato è
> iniziata già durante
> il /to share/ di quest'anno dove ho avuto il piacere di ospitare un
> artista di San Francisco.
> Con lui ho avuto modo di parlare molto sulla realtà della california.
> E già parlando con lui e confermato poi da il tuo intervento ieri, ho
> incontrato
> questa sostanziale differenza nell'intendere la parola bussiness.
> Dal creare e presentare un proprio sito personale a parlare di
> tematiche artistiche ed attiviste.
> Ed è veramente così, ovvero che il bussiness e coloro che si occupano
> di attivismo
> non risultano in antitesi.
> Non credo di comprendere completamente questo tipo di approccio,
> perchè lo trovo molto
> distante per lo meno dalla mia esperienza ma questa cosa senza dubbio c'è
> e la vedo coesistere e se non altro mi spinge ad osservara con una
> certa curiosità.
>
> Mentre a quanto ho capito per una grande fetta di artisti-attivisti
> californiani il burning-man
> non è visto di buon occhio, almeno cosi mi ha detto Pete quando ho
> manifestato il mio interesse a
> ad andarci un giorno e lui mi ha fortemente sconsigliato di farlo
> parlandomi di altri festival (di cui
> sinceramente non ricordo il nome) dicendomi che il burning man non era
> più un festival "serio"..
>
> Mi ha molto colpito quando hai detto che a San Francisco va per la
> maggiore il party in costume,
> e che la trovi una città estremamente performativa.
> Penso ad una Miranda July, che rende le piccole cose della vita
> quotidiana una performance e che essendo
> proprio californiana forse ne è un esempio.
> E ti chiedo quali sono le diversità e i punti di contatto che hai
> potuto osservare nelle varie
> città in cui hai vissuto, specialmente legata a questo modo
> performativo di vivere gli spazi
> e (forse) di creare network.
>
>
> Maya
>
>
>
>
>
>
> Il giorno 29 novembre 2009 12.01, Simona Lodi <simona.lodi a toshare.it
> <mailto:simona.lodi a toshare.it>> ha scritto:
>
> molto interessante, immagino che conoscerai il filmone di Lutz
> Dammbeck
> The Net, su unabomber? nonostante l'atmosfera cospiratoria di tutto il
> film ho trovato interessantissimo il percorso che collegana arte,
> cybernetica e controcultura che hai citato anche tu.
>
> Altra cosa mi autorizzate a ri-bublicare i report di ahacktitude sul
> blog di toShare?
> simo
>
>
> T_Bazz ha scritto:
> > Ciao a tutt@,
> >
> > sono contenta di come sia andata la chiacchierata e del feedback
> avuto
> > da alcuni di voi (almeno quelli con cui ho potuto interagire via
> voce).
> > Spero che per gli altri il discorso abbia favorito delle
> riflessioni.
> > Mi sembra piu' comprensibile che l'avvicinamento fra
> "controcultura" e
> > "business" (prendiamo queste definizioni con la dovuta distanza, mi
> > raccomando ;-) sia quantomeno incomprensibile per noi, che abbiamo
> > invece dato sempre alla controcultura un significato politico.
> > Per capire meglio come questa compenetrazione sia avvenuta, anche in
> > passato, vi consiglio il libro di Fred Turner "From
> Counterculture to
> > Cyberculture", che racconta la storia della nascita di the Well (the
> > Whole Earth Network), dell'attivita' di network di Stewart Brand, e
> > delle sue contaminazioni con la new economy di allora.
> >
> http://www.press.uchicago.edu/presssite/metadata.epl?mode=synopsis&bookkey=188350
> <http://www.press.uchicago.edu/presssite/metadata.epl?mode=synopsis&bookkey=188350>
> >
> > La mia posizione e' che proprio nell'indagare senza pregiudizi
> questa
> > contaminazione - con un atteggiamento antropologico di scoperta alla
> > James Clifford - sia possibile riflettere sulle strategie da
> adottare
> > per trovare via alternative al sistema economico dominante, che
> vogliamo
> > trasformare o criticare.
> > Come vi dicevo, e' in atto un'appropriazione di linguaggio e di
> pratiche
> > a livello economico che ha traslato un certo tipo di definizioni
> proprie
> > di un universo critico come quello promosso dagli hackers (come
> > openness, do it yourself, social network) per generare business a
> > livello corporativo, che e' stato definito come Web 2.0.
> > Ma qui in California non sempre questi due mondi sono in antitesi.
> >
> > Su questa realta' dobbiamo riflettere e cercare di vedere se e'
> > possibile creare delle alternative che non rifiutino il
> confronto con
> > una realta' economica che non ci piace - ma che comunque ci
> influenza,
> > perche' tutti siamo toccati dal suo andamento- ma che cerchino di
> > trasformarla attivamente. Credo che sia necessario indagare nei suoi
> > segreti e modalita' per agirvi dall'interno come dei virus, che
> e' una
> > storia vecchia in fondo per chi e' pratico di queste modalita'
> di azione.
> >
> > Per questo spero che la nostra chiacchierata stimoli riflessioni
> che non
> > siano solo un rifiuto per un mondo sempre piu' commercializzato
> e per
> > una parola (business) che ho usato piu' volte - senza vendere
> niente ;-)
> > - ma che contribuiscano a creare delle alternative che escano dai
> > confini di spazi circoscritti e che vadano invece a toccare
> elementi di
> > vita quotidiana con cui ci confrontiamo giorno per giorno.
> >
> > E' un discorso lungo e complesso, che avrei voluto portare
> avanti con
> > voi per ore, e avrei voluto sentire il vostro parere, ma
> ovviamente la
> > distanza fisica e temporale non aiuta. Ma credo che una
> piattaforma come
> > AHA sia lo spazio giusto per considerare questo "piccolo tarlo" come
> > qualcosa che stimoli in noi nuove modalita' di azione non solo
> > politiche, ma sociali ed economiche.
> >
> > Vi mando quindi alcuni link di progetti da consultare per capire
> un po'
> > come la realta' si muove qui e per approfondire se siete
> interessati.
> >
> > Saluti,
> >
> > T_Bazz
> >
> > Film Dust and Illusions (documentario su Burning Man):
> > http://dustandillusions.com/
> >
> > Burning Man (1986 fino ad oggi):
> > http://www.burningman.com/
> >
> > Cacophony Society (1986 -)
> > http://cacophony.org
> >
> > Suicide Club (1977-1983)
> > http://www.suicideclub.com
> >
> > Laughing Squid
> > http://laughingsquid.com
> >
> > NoiseBridge (Hacker space in San Francisco):
> > http://www.noisebridge.net
> >
> > Dorkbot SF
> > http://dorkbot.org/dorkbotsf
> >
> > Hacker Dojo (Hacker space in Mountain View)
> > http://hackerdojo.pbworks.com
> >
> > Protesta all'Universita' di Berkeley e alle altre universita'
> dell'UC System
> > http://www.ucsolidarity.org
> >
> > Conferenza Internet as Playground and Factory
> > (NY School)
> > http://digitallabor.org
> >
> > Turismo nello Spazio
> > http://www.spacetourismsociety.org
> >
> > Arse Elektronika
> > http://www.arse-elektronika.org
> >
> > The LAB (spazio indipendente per art e tech)
> > http://www.thelab.org
> >
> > Floating Festival for Politics, Community and Art
> > http://ephemerisle.org/
> >
> >
> >
> >
> >
> >
> > _______________________________________________
> > AHA mailing list
> > AHA a lists.ecn.org <mailto:AHA a lists.ecn.org>
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> --
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> Simona Lodi
> art director
>
> _____________
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> Share Festival for art and culture in digital age
> 2/7 November 2010
> Museo Regionale di Scienze Naturali
> Torino - IT
> http://www.toshare.it
>
> __________
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> The Sharing
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> skype: simona.share.festival
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