[aha] Fwd: [Hackmeeting] Sequestrato un server di A/I

lo|bo lo_bo a autistici.org
Sab 6 Nov 2010 17:18:29 CET


>
> e' stato sequestrato un server della rete di Autistici/Inventati, hostato in
> Norvegia (mandato internazionale, per motivi ancora ignoti)
>
> qua il comunicato : http://cavallette.autistici.org/2010/11/6961
>
> qua tutti i dettagli per effettuare una donazione: http://nbl.gs/1DK
>
> di seguito il testo
>
> La polizia spara nel mucchio: colpirne cento per educarne uno?
>
>
> È la logica di chi non sa bene che pesci pigliare. Nel dubbio spara nel
> mucchio, capace che prenderai anche il tuo bersaglio. O quella dei
> rastrellamenti per cui si buttano all’aria intere strade per cercare magari
> qualcosa che non c’è. La polizia (postale) italiana ha la brutta abitudine di
> frugare nei dati di centinaia, migliaia di persone anche solo per trovare un
> e-mail. È successo di nuovo al server che A/I ha in Norvegia: i dischi sono
> stati clonati per intero per una indagine di cui non ci hanno ancora detto
> nulla. Anche se non siamo direttamente coinvolti in una eventuale inchiesta
> resta il fatto che i dati dei nostri utenti (nella maggior parte dei casi
> crittati) sono comunque stati acquisiti da qualcuno che al massimo aveva il
> mandato per cercare una specifica cosa.
> Ma è la logica del colpirne cento per “educarne” uno: intanto mi prendo tutti
> i dati e poi, quando non trovo quello che cercavo, arrivederci e grazie.
> Quando queste cose accadono in Cina o in Iran immediatamente si mobilitano
> schiere di eroi della riservatezza a tuonare contro il “regime” di turno che
> spia i propri cittadini. Nel caso accada sotto il loro naso si distraggono
> magari perché stanno pensando ai riti tribali che si svolgono ai piani alti di
> questo paese.
> Davanti a episodi del genere occorre reagire in fretta e in tanti, sia
> imparando a proteggere la riservatezza dei nostri dati, sia protestando contro
> la sorveglianza elettronica che avanza, con tentativi più o meno goffi ma
> comunque arbitrari e repressivi.
>
> È anche interessante far notare come non ci fosse assolutamente necessità di
> realizzare questa operazione: ogni volta che ci sono stati chiesti log o
> informazioni, abbiamo sempre risposto; non è colpa nostra se le informazioni
> che cercano non le abbiamo o gli sono inutili. Al massimo lo consideriamo un
> merito. Come consideriamo un merito che nel giro di 24 ore il Piano R* ci
> abbia permesso di rimettere in piedi tutti i servizi abbattuti dal raid: da
> ormai 5 anni diciamo a tutti i nostri utenti che il nostro obiettivo è
> impedire che ciò che offriamo venga distrutto, mentre abbiamo da tempo capito
> e cercato di sensibilizzare tutti sul fatto che gli unici depositari della
> riservatezza siete voi, la vostra intelligenza in quello che scrivete e
> leggete, la vostra accortezza nel non delegare a nessuno questo aspetto della
> vostra vita. I nostri dischi (tranne gli archivi delle liste) erano crittati,
> ma con il clone del disco e un po’ di tempo nessun sistema di crittazione è
> indecifrabile. Per cui non cullatevi in un falso senso di sicurezza.
>
> Sostenete la battaglia che intraprenderemo come già abbiamo fatto ai tempi del
> primo crackdown contro A/I, diffondete quello che vi racconteremo, combattete
> contro ogni forma di limitazione della vostra libertà di comunicare.
> Al contrario della polizia noi vogliamo educarne cento per colpirne uno, quel
> genio che nella polizia postale ha pensato che copiare i dati di 2000 persone
> fosse una buona idea per ottenere un pugno di mosche.

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