[aha] Fwd: Re: R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
Luisa Valeriani
lvaleriani a fastwebnet.it
Gio 17 Feb 2011 19:13:15 UTC
d'accordo con Simona.
ciao, lista, scusate la mia evanescenza...
lv
Il giorno 17/feb/2011, alle ore 18.28, Simona Lodi ha scritto:
> Ciao Lista,
>
> io intervengo su questo tema, ma non sulla questione del nome ma per
> proporre un economia del dono allargata alle idee.
>
> Ovvero vorrei "riesumare" la proposta che Tatiana aveva fatto sulla
> cartografia della partecipazione e riesumare anche tutti i commenti,
> precisazioni e proposte che erano sorte, variegate e complesse, tutte
> super interessanti da approfondire da xdxd, a penelope a lobo e gadda.
>
> Quindi rilancio quella proposta (riassumo brevemente) di rendere questa
> occasione un laboratorio teorico: condividere (e scrivere) idee come se
> fossero oggetti che ci doniamo tra di noi, implicando una discussione
> critica, ovviamente.
>
> Quello che propongo di fare è uno scambio in modalità giocone ;-) ludico
> e irriverente.
>
>
> Nel dono c'è lo scambio, che nell'ambito delle idee vuol dire magari
> prendersi un'idea che ci dà un altro e dare all'altro una nostra idea,
> un pensiero, un tema, un argomento: che ci piace, che va bene a noi, che
> ci interessa, ma anche che abbiamo usato o di cui vogliamo sbarazzarci
> per vedere l'altro che uso ne fa o non ne fa, in termini di elaborazione
> critica, di fake, di attivismo di mappapapa con il pomodoro.
>
> In questo modo attarverso il "gioco del dono delle idee" (che già
> faccimo qui nella lista scambiandoci opinioni) si potrebbe fare insieme
> un primo passo, un confronto, senza avere già una struttura in cui
> inserire le idee e superare, forse, l'imbuto della mappa, del frame, del
> documento, del corollario-del-corollario, del analisi di come fare
> un'analisi, del progetto su come fare un progetto, della matita per
> disegnare una matita, che tanto non è un matita ma è il disegno di una
> matita etc.
>
> La mia proposta non vuole però rimanere al livello "meta" della matita
> per disegnare matita, ma spingersi a regalarsi, in un'economia di
> scambio, le idee e da lì creare delle annotazioni, pensieri, raccolte,
> citazioni aggirando la trappola che ogni mappa racchiude in sè ma
> trovare il modo di raccoglierle attraverso ciò per cui è nata
> ahacktitude cioè (citando LoBo) trovare una via di fuga attraverso il
> confronto, le relazioni e la presenza fisica.
>
> collettività, unicità, mappa con il pppoooppommmodooro.
>
> Forse partire dalle idee non è un metodo, forse questa proposta ha un
> sapore ingenuo/giocoso, ma la giocosità è uno stato che ci può far
> resettare le sovra, meta, iper strutture e fare una proposta.
>
> Ora su come fare le "regole" del gioco però non vorrei scatenare un
> putiferio...forse potremmo darci dei punti di partenza, invece di regole vere e proprie.
>
> L'importante è che si mantenga lo scambio e che le idee possano essere
> scritte e donate e poi se ne può discutere e a quel punto scrivere
> quello che si è discusso e riflettere e aggiungere e poi raccogliere le
> idee è il passo dopo, e potrebbe anche essere divertente usare fogli,
> una lavagna, registrare la discussione, rivederla, tagliarla, etc..
> Un escamotage per farci un'istantanea dei nostri pensieri, anche
> frammentata, ma autentica di cui rimanga una traccia scritta.
>
> Insomma volevo rilanciare e andare avanti su questo argomento ,
> saluti,
> Simona
>
>
>
> Il 09/02/11 08:31, Luca Lo Coco ha scritto:
>> Comunque ci sono tantissimi tipi di potlach
>> Per esempio, mi ricordo di alcuni studiati da un antropologo che mi
>> pare si chiamasse
>> Boas che erano potlach distruttivi: si ammassavano al centro del
>> villaggio tutti
>> i beni di più alto valore per distruggerli e offrirli alle divinità in
>> segno di ringraziamento
>> per il buon raccolto ricevuto (il rito era anche propiziatorio per il
>> successivo anno).
>>
>> Inoltre il potlach era anche utile per mantenere la pace. Era un'etica
>> del dono rigidamente
>> regolamentata. Due villaggi vicini sarebbero rimasti in pace finché si
>> sarebbero scambiati doni.
>> Nel momento in cui uno dei due non avrebbe ricambiato il dono (in
>> misura sempre maggiore
>> rispetto alla quantità di doni ricevuti!) si sarebbe avuta
>> automaticamente la guerra.
>> Il dono era dunque un mezzo per la pace. Mettetela come volete però il
>> gesto del dono sia in
>> un caso (divinità), sia nell'altro (dono fra villaggi), acquisiva un
>> valore primario. Era 'vitale' appunto perché
>> regolava la vita del villaggio.
>>
>> Io sarei anche a fovore del nome potlach...
>> Luca Lo Coco
>>
>>
>> ----- Original Message ----- From: "gadda1944"<gadda1944 at libero.it>
>> To: "aha"<aha at lists.ecn.org>
>> Sent: Tuesday, February 08, 2011 5:58 PM
>> Subject: Re: [aha] R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
>>
>>
>> Sui nomi, ognuno ha la sua sensibilità ed è giusto rispettarla. Anche
>> la filologia ha i suoi diritti, ed è giusto rispettare anche quelli.
>>
>> Per la cronaca, però, il potlatcth è stato studiato nei primi anni del
>> secolo scorso in un un fondamentale saggio di uno dei fondatori
>> dell'antropologia moderna, Marcel Mauss, "Saggio sul dono".
>>
>> Da quel saggio è derivata tutta una linea di studi economici (in
>> genere non marxista, ma non apologetica del capitalismo: un nome per
>> tutti, Karl Polany) tesa a dimostrare che l'economia non è in toto
>> riconducibile né a un "atteggiamento razionale" dell'uomo né alla
>> fantomatica e mitica figura dell' "homo oeconomicus" che sta alla base
>> delle teorizazioni dell'economia politica classica di ogni tipo. Una
>> linea che vede nello scambio e nel dono una motivazione del
>> comportamento economico altrettanto forte dell'egoismo produttivista.
>> L'ultima filiazione di questi studi è il gruppo francese del Mouvement
>> Anti-Utilitariste dans le Sciens Social (M.A.U.S.S.) da cui è sorta
>> la teoria della decrescita di Serge Latouche.
>>
>> Quindi, al di là della filologia, non mi pare che il nome sia poi del
>> tutto inadatto.
>>
>> gadda
>>
>>
>>
>> ---------- Initial Header -----------
>>
>>> From : aha-bounces at lists.ecn.org
>> To : aha at lists.ecn.org
>> Cc :
>> Date : Tue, 8 Feb 2011 01:06:10 +0100
>> Subject : Re: [aha] R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>>
>>> ciao
>>>
>>> sarà che i mercati del baratto sono stati una delle prime cose
>>> in cui mi sono cimentata quando ho iniziato con l'attivismo:)
>>> a me l'idea piace
>>>
>>> l'unica cosa che però non mi torna è il nome..
>>> forse è una formalità ma:
>>> potlach da quel che leggo
>>> viene dalla tradizione degli indiani d'america per i quali era una
>>> cerimonia rituale
>>> in cui un membro della comunità regalava o distruggeva beni di valore
>>> per stabilizzare il proprio ruolo sociale..
>>> più che configurarsi come un alternativa al mercato è al max
>>> una parentesi nel mercato o peggio
>>> perchè nel potlach, uno regalava agli altri
>>> presupponendo è vero che un giorno sarebbe successo anche il contrario..
>>> ma da un lato lagando in questo modo il ricevente
>>> che era consideratin debito con il donatore e
>>> quindi non è un vero regalo
>>> inoltre si resta sempre in un ottica competitiva
>>> e di affermazione del proprio prestigio.
>>> Un momento in cui io ostento la mia ricchezza regalando,
>>> non è un'alternativa,
>>> non è un altro modo di intendere i rapporti economici e sociali,
>>> ma solo un modo per rafforzare i rapporti gerarchici
>>> in quanto chi regala di più è più importante
>>> e regala di più... chi può regalare di più!
>>> non mi pare quindi una situazione paritaria
>>> ne una dinamica che vada in tal senso,
>>> e neanche la variante del distruggere merci mi appartiene
>>> in quanto alla fine è solo funzionale alla produzione
>>> e anche dispregiativa nei confronti di chi ha lavorato a quel bene.
>>>
>>> magari sbaglio perchè onestamente le mie informazioni a riguardo
>>> sono limitate ad una breve ricerca su internet fatta stasera
>>> o forse il "new" sta a indicare proprio quel qlcosa di nuovo e diverso
>>> rispetto alla tradizione..
>>> ..per ora però resto affezionata al buon vecchio baratto ..
>>> :) ma polemiche a parte, l'idea ripeto che mi piace,
>>> anzi io l'allargherei, perchè solo vestiti?
>>> per quel che riguarda le disponibilità dell'accademia
>>>
>>> non posso prendere impegni.. ma io un pò di roba da portare ce l'ho
>>> e penso che se c'è la volontà si troverà anche un modo di metterla su
>>>
>>> ciao
>>> fraz:)
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> > Date: Sun, 6 Feb 2011 12:15:25 +0100
>>> > From: vera.martini at tiscali.it
>>> > To: aha at lists.ecn.org
>>> > Subject: [aha] R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
>>> >
>>> > Ciao a tutti,
>>> > Non mi sono mai fatta viva in lista, anche se seguo tutto con
>>> interesse,> e
>>> > in vista del prossimo AHAcktitude a Carrara, vorrei partecipare con
>>> una
>>> > proposta: mi piacerebbe presentare/realizzare lì un happening
>>> collettivo
>>> > della durata di alcune ore, basato sullo scambio/dono di vestiti tra i
>>> > partecipanti.
>>> > L'happening è aperto a tutti e fa parte del progetto "New Potlach",
>>> che
>>> > prevede una serie di proposte diverse basate tutte sullo scambio e la
>>> > condivisione. L'obiettivo è di creare piattaforme in cui sia possibile
>>> > sperimentare concretamente un'economia diversa da quella
>>> mercantile. In
>>> > ambito culturale, a mio parere, il tipo di scambio che si genera
>>> sempre> fra
>>> > autori e fruitori è un potlach, poiché la la situazione innescata da
>>> > un'opera d'arte, o un libro, una musica ecc., è una sorta di festa
>>> a cui> si
>>> > è invitati e in cui si è ricoperti di doni (la cultura produce
>>> crescita
>>> > intellettuale e qualità di vita), ma che prevede una restituzione
>>> ancora> più
>>> > sontuosa, e di nuovo un'ulteriore restituzione, e così via (la
>>> cultura> vive
>>> > di scambio). Incredibilmente, a questa festa più si sperpera, più si
>>> > guadagna.
>>> > Credo sia di interesse discuterne nell'ambito dell'AHAcktitude,
>>> anche> perché
>>> > -come osserva acutamente Tatiana- l'idea del dono è entrata in
>>> crisi> perché
>>> > è stata appropriata dal mercato (v. i social network che ricavano
>>> un> valore
>>> > economico dall'attività gratuita dei propri aderenti, i quali, però,
>>> > ricavano a loro volta una serie di conferme identitarie forse
>>> > impagabili...). Penso sia utile riflettere su quali tipi di economia
>>> > alternativa si possano mettere in atto per sottrarsi a logiche di>
>>> mercato
>>> > deleterie in ambito culturale, ma anche, e soprattutto, divertirsi
>>> > cercando
>>> > insieme modalità con cui "capitalizzare", o per lo meno detournare,
>>> a> nostra
>>> > volta il mercato. Inoltre, mi sembra importante partire da scambi>
>>> materiali
>>> > e concreti di beni tangibili, cominciando con un gioco accessibile
>>> a> tutti
>>> > (il dono/scambio di abiti che non si mettono più).
>>> > Realizzare il New Potlach è semplice: basta che ognuno porti i
>>> vestiti> che
>>> > gli ingombrano l'armadio. L'accademia dovrebbe mettere a
>>> disposizione> uno
>>> > spazio e alcuni tavoli, io sono disponibile per la realizzazione
>>> grafica
>>> > delle locandine per divulgare la cosa online ma anche fisicamente
>>> in> loco
>>> > (si possono utilizzare stampanti e carta dell'accademia???) e>
>>> chiaramente ci
>>> > sono per la messa a punto pratica del tutto, se qualcuno mi ospita
>>> > gentilmente per qualche giorno a Carrara o vicinanze... Inoltre, se
>>> > qualcuno
>>> > vuole mettere musica o simili e si attrezza per l'occasione è più che
>>> > benvenuto!!!
>>> > Che ne dite???
>>> > Saluti,
>>> > Vera Martini
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