[aha] Alla Torre Galfa di Milan apre MACAO, il nuovo centro per le arti di Milano

lo|bo lo_bo a autistici.org
Dom 6 Maggio 2012 15:47:37 CEST


visto che non è ancora passato in lista lo mando io, progetto 
ambizioso... mi auguro che vada benissimo, un grande in bocca al lupo...

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Alla Torre Galfa di Milan apre MACAO, il nuovo centro per le arti di Milano

È con piacere che dichiariamo aperto MACAO, il nuovo centro per le arti 
di Milano, un grande esperimento di costruzione dal basso di uno spazio 
dove produrre arte e cultura. Un luogo in cui gli artisti e i cittadini 
possono riunirsi per inventare un nuovo sistema di regole per una 
gestione condivisa e partecipata che, in totale autonomia, ridefinisca 
tempi e priorità del proprio lavoro e sperimenti nuovi linguaggi comuni. 
Siamo artisti, curatori, critici, guardia sala, grafici, performer, 
attori, danzatori, musicisti, scrittori, giornalisti, insegnanti d’arte, 
ricercatori, studenti, tutti coloro che operano nel mondo dell’arte e 
della cultura.
Da un anno ci stiamo mobilitando, riunendoci in assemblee dove discutere 
della nostra situazione di lavoratori precari nell’ambito della 
produzione artistica, dello spettacolo, dei media, dell’industria 
dell’entertainment, dei festival e della cosiddetta economia 
dell’evento. A questa logica per cui la cultura è sempre più condannata 
ad essere servile e funzionale ai meccanismi di finanziarizzazione, noi 
proponiamo un’idea di cultura come soggetto attivo di trasformazione 
sociale, attraverso la messa al servizio delle nostre competenze, per la 
costruzione del comune. Rappresentiamo una fetta consistente della forza 
lavoro di questa città che per sua vocazione è da sempre un avamposto 
economico del terziario avanzato. Siamo quella moltitudine di lavoratori 
delle industrie creative che troppo spesso deve sottostare a condizioni 
umilianti di accesso al reddito, senza tutela, senza alcuna copertura in 
termini di welfare e senza essere nemmeno considerati interlocutori 
validi per l’attuale riforma del lavoro, tutta concentrata sullo 
strumentale dibattito intorno all’articolo 18. Siamo nati precari, siamo 
il cuore pulsante dell’economia del futuro, e non intendiamo continuare 
ad assecondare meccanismi di mancata redistribuzione e di sfruttamento. 
Apriamo MACAO perché la cultura si riprenda con forza un pezzo di 
Milano, in risposta a una storia che troppo spesso ha visto la città 
devastata per mano di professionisti di appalti pubblici, di 
spregiudicate concessioni edilizie, in una logica neo liberista che da 
sempre ha umiliato noi abitanti perseguendo un unico obiettivo: fare il 
profitto di pochi per escludere i molti. Oggi vogliamo restituire alla 
cittadinanza questo grattacielo, simbolo di quel sogno economico 
capitanato da grossi gruppi finanziari e tutt’ora nelle mani di uno dei 
più arricchiti e collusi burattinai della speculazione edilizia milanese.
Dalla primavera scorsa molti cittadini, artisti e operatori culturali 
hanno dato vita a esperienze inedite, attraverso pratiche di occupazione 
di spazi dismessi dal pubblico e dal privato, esperienze che stanno 
dimostrando di poter durare nel tempo occupandosi di cultura, territori, 
lavoro, nuove forme di economia e nuove forme di espressione 
dell’intelligenza collettiva.
Crediamo che la produzione artistica vada del tutto ripensata: dobbiamo 
prenderci questo tempo e questo diritto in modo serio e radicale, 
occupandoci direttamente di ciò che è nostro. Macao è questo, uno spazio 
di tutti, che deve diventare un laboratorio attivo in cui sono invitati 
i lavoratori dell’arte, dello spettacolo, della cultura, della 
formazione e dell’informazione. Qui artisti, intellettuali, esperiti del 
diritto, della legge e della costituzione, attivisti, scrittori, film 
maker, filosofi, economisti, architetti
e urbanisti, abitanti del quartiere e della città, devono prendersi il 
tempo necessario per costruire una dimensione sociale, comune e 
cooperante. Abbiamo un sacco di lavoro da fare, dobbiamo trasformare 
queste parole in pratiche reali sempre più efficaci e costituenti di 
modelli alternativi a quelli in cui viviamo, e tutto dipende da noi. 
Occorre non dare per scontato nulla producendo inchieste competenti, 
dibattiti, analisi e momenti di confronto riguardo tutti
i territori che producono disuguaglianze ed espropriazione di valore, 
non tralasciando le nuove forme con cui l’ideologia capitalista si sta 
travestendo. Occorre avere gioia e umorismo per trasformare questo 
impegno in un momento umano, collettivo e liberato. Occorre aver cura di 
questo spazio perché possa essere adatto a ospitare tutti. Occorre che
in questo spazio l’arte e la comunicazione smettano di essere attività 
fini a se stesse, ma esplodano e trovino le loro motivazioni all’interno 
di questa lotta, costruendo nuovi immaginari ed esplicitando quale mondo 
vediamo. Viva Macao e buon lavoro a tutti.
Siamo una rete di soggetti che stanno operando fianco a fianco 
all’interno di questa lotta: Lavoratori dell’arte, Cinema Palazzo di 
Roma, Teatro Valle Occupato di Roma, Sale Docks di Venezia, Teatro 
Coppola di Catania, Asilo della Creatività e della Conoscenza di Napoli, 
Teatro Garibaldi Aperto di Palermo.

http://www.lavoratoridellarte.org/index.php?option=com_content&view=article&id=91:comunicato-macao&catid=12:comunicati-stampa&Itemid=107


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